Il Leone Morente

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Il Monumento del Leone Morente di Lucerna e’ la fotografia esatta di cosa accadrà ai popoli dell'Europa grazie ai gruppi d’affari, burocrati e banche dell’Unione 

 


Leggendo dei nuovi sacrifici imposti dall’Unione Europea alla ormai moribonda Grecia per risanare il loro debito pubblico, ho visto mentalmente il Monumento del Leone, o Leone di Lucerna, che celebra il sacrificio delle Guardie Svizzere massacrate a Parigi il 10 agosto del  1792 quando i rivoluzionari presero d’assalto il Palazzo delle Tuileries. Lo scrittore statunitense Mark Twain ha elogiato lo scultore Lukas Ahoorn che ha realizzato il monumento, con la frase: . Strano apparentamento dirà l’attento lettore. L’elogio di coloro che si sacrificarono per il Re di Francia Luigi XVI e la sua famiglia e il popolo rivoluzionario francese che lo voleva cacciare per realizzare il sogno del trinomio. Liberté, Égalité, Fraternité. Un sogno, ecco appunto. Basta vedere come si muove l’UE nei confronti della Grecia o di altre nazioni economicamente in difficoltà per capire che siamo ancora molto lontani da questa fantasia. Reale, invece, è il numero tre che ricorre in quest’articolo. Tre, come le parole sopra dette o come il termine Troika, e come gli altri vocaboli del titolo: burocrati, banche, affaristi.  Queste persone o Nazioni, che io vedo come avvoltoi, iene e sciacalli (ritorna il numero tre), si avventano sul leone ormai morente (i popoli della Vecchia Europa). Per essere più chiari, sono tumori incurabili che portano al disfacimento del corpo umano. Il Governo greco dovrà varare un nuovo pacchetto di tagli economici, voluto dall’UE, per avere un prestito che servirà a pagare i debiti in scadenza a luglio. Tagli alla sanità, tagli alle pensioni e tagli all’istruzione. Diciamolo chiaramente: la Grecia è fallita, però, non capisco perché si vuole punire e umiliare un popolo che in passato ha avuto dei politici incapaci, ladri e corrotti che hanno falsificato i bilanci e permesso maxi evasioni. Forse perché il suo popolo ha vissuto sopra le righe? Mi sembra un po’ eccessivo. Se dovessimo seguire questa logica, mi azzardo a dire che le nazioni sconfitte nella I e II Guerra Mondiale dovrebbero ancora pagare i danni di guerra! Eppure si vuole prolungare l’agonia in questo corpo sofferente senza dare antidolorifici. Motivo palese? Acquisire pezzi d’infrastrutture dello Stato greco a prezzi di saldo. Il porto di Salonicco è l’ultimo esempio. Una politica, la loro, che si basa (e anche qui si gioca con tre parole) su sangue, sudore e lacrime. In effetti, sarebbero solo due, perché manca il sudore del lavoro, perché in Grecia, come in Italia, il lavoro manca. Questo, però, ci dovrebbe insegnare qualcosa. Sì, perché anche noi italiani abbiamo per un po’ di tempo vissuto sopra le righe. Chiudete gli occhi e fatevi un viaggio con la fantasia in un pulito Land della Germania, nella una piazza di una città o grosso borgo. La vedete senza mendicanti o venditori di fazzolettini che t’infastidiscono. Ci sono bar e ristoranti pieni con camerieri, che parlano una lingua che non è la loro, che si muovono veloci fra i tavoli, servendo belle famiglie con bimbi biondi sorridenti e attempati pensionati che, seduti comodamente, si strafogano di Wurstel e salsicce con le immancabili patate e crauti. Bevande e cibo in abbondanza. Che bello spettacolo, viene voglia di sedersi! Riaprite gli occhi e tornate al presente ponendovi una domanda. Il bambino greco che guarda goloso il gelato nella vaschetta che il genitore non potrà comprare perché è senza lavoro, gli anziani che si vedono diminuire la pensione e per cui mangeranno ancora meno e l’ammalato che soffrirà di più visto i tagli alla sanità, non fanno parte anche loro dall’UE? Domanda retorica? Quello che però mi preoccupa, è che la situazione della Grecia non è molto diversa da quella della nostra povera Italia non solo per l’enorme debito pubblico, che aumenta sempre più, ma per la cronica incapacità della politica e dei politici di dare soluzioni. Allora, qualche dubbio io me lo porrei. E’ vero che noi non siamo la Grecia avendo ben altre risorse, ma è altresì vero che purtroppo spesso e volentieri, sono gestite male e sprecate. Rimango del parere che quest’UE non funziona. Ci vuole un cambio di rotta, con persone, che fanno gli interessi dell’Italia a Bruxelles e soprattutto bisogna togliere la parola a rubicondi professori e altri soloni, non per violare il sacro diritto alla libera espressione, ma per impedire che ci raccontino altre bugie stravaganti, altrimenti il conto che pagheranno i nostri figli, nipoti e pensionati, sarà molto alto. 

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