Il diritto all’oblio è creazione giurisprudenziale equiparata ai diritti inviolabili menzionati dalla norma all’ art.2 della Costituzione. E’ il diritto di un individuo ad essere dimenticato o, più precisamente, a non essere più ricordato per fatti che in passato furono oggetto di cronaca.
Ma è anche uno dei pilastri del buon giornalismo rispettare il diritto all’oblio, una volta che di un fatto si sia data completa informazione e l’interesse pubblico cessi, in quanto la collettività ne ha ormai preso conoscenza. E, per fortuna, o purtroppo, il presupposto perché un fatto possa divenire legittimamente oggetto di cronaca è l’interesse pubblico alla notizia.
Non sappiamo se, e quando, il bersaglio del momento,il Comandante Schettino, potrà appellarsi al diritto all’oblio, forse mai… anzi, probabilmente, con la crudeltà della Storia, potrebbe darsi che il suo cognome, come già avvenne per Maramaldo e, in tempi recenti Badoglio,(anche se per motivi e significati differenti)(1) diventi un sostantivo che riassuma e indichi le sue azioni.
Rivolgo un pensiero a tutti coloro i quali, incolpevoli, dovranno portare questo scomodo cognome, senza essere neppure lontanamente suoi parenti e senza conoscerlo. C’è chi dimentica, scioccamente, che ciascuno è responsabile delle proprie azioni.
Ma, nel coro dell’esecrazione generale, c’è anche chi nutre, invece, per questo fantoccio, per questa scarsa imitazione di uno scalcinato comandante, la più profonda gratitudine.
Per fortuna c’è Schettino…Perché, mentre siamo tutti occupati a dare addosso a questo inqualificabile soggetto, gongolano e ostentano sussiego e virtù, persone che gli possono stare tranquillamente al pari.
Perché dimenticare chi, nel suo ruolo pubblico, o nella sua piccola vita arrogante, calpesta persone e anime? Perché “graziare” con l’oblio, chi non rispetta leggi e esseri umani?
Vi sono eventi talmente gravi che l’interesse alla loro riproposizione non viene mai meno, come i crimini contro l’umanità o delitti che hanno mutato il corso della Storia…ma, scendendo assai più in basso, altre miserevoli azioni che non meritano di essere dimenticate. Quanti “signori Schettino” sono presenti nelle nostre vite, e si arrogano, con ancora minore titolo di gestire le nostre vite, sottraendoci credibilità, dignità, onore…quanti di loro, proprio come lui, snocciolano abilmente, e prontamente, utili menzogne, per coprire le loro codardie, i loro errori, il loro torbido essere…Tanti, certo, troppi…
C’è chi amministra malamente la sua nazione, chi fa fallire per dolo o incapacità la sua impresa, chi uccide le persone con la calunnia, c’è chi decide persino chi ha diritto a partecipare ad un funerale… siamo al delirio…
Per “galantuomini” siffatti, altro che oblio, altro che articoli giornalistici, ben vengano libri interi, nei quali rendere immortali e note all’universo mondo le loro squallide imprese.
Conoscendoli, ci si può difendere da loro.
Maria
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(1) Maramaldo sta per uomo malvagio, spavaldo e prepotente soprattutto con i deboli, gli indifesi, gli sconfitti.
Nella lingua inglese: to badogliate, è verbo che indica “un’azione maldestra, ambigua, venata di tradimento: