Una partita di pallone o uno scontro politico? Il riferimento è ovviamente alla partita valida per l’accesso alle semifinale dell’europeo di calcio 2012 tra Germania e Grecia. Diciamo subito il risultato, perché qui non è ciò che ci interessa: Reichstag 4 – Partenone 2. Questo match è stato rivoltato più e più volte come un calzino per cercarvi all’interno ogni sfumatura in grado di far pendere l’ago della bilancia da una parte piuttosto che l’altra. Ad esempio le formazioni dei filosofi…immaginate il classico speaker dello stadio che annuncia entrambi gli schieramenti dicendo:
“In questa torrida giornata estiva ecco scendere in campo, qui a Danzica, città significativa per il secondo ‘900 tedesco, gli eredi del Sacro Romano Impero Germanico; ecco il primo Leibniz, seguono Kant, Schopenawer, Schelling, Nietzsche, Heidegger, Schlegel, Wittgenstein, Beckenbawer, Jaspers ed il loro capitano, il Re dell’Assoluto, Hegel. Per gli ellenici, Platone, Epittote, Aristotele, Sofocle, Empedocle, Plotino, Epicuro, Eraclito, Democrito, Archimede, ed il capitano della tradizione filosofica d’occidente, Socrate. Logico pensare che entrambe le compagini punteranno…sui colpi di testa!”
Ma restando più sull’attualità si potrebbe pensare al derby dell’Euro. Merkel contro Samaras, Marco contro Dracma…sembrerebbe più una partita a palla avvelenata. In campo per la bandiera crociata non c’erano 11 atleti, ma un popolo di 11 Milioni di abitanti, in ginocchio e ridotto alla fame sì per colpa della propria classe dirigente, ma anche per grosse responsabilità del rigore tedesco. Ecco, pur non volendo, parlando di socio-politica è emerso il termine rigore…un refuso?!
Cosa c’è di male nel caricare una partita di calcio di altri significati? Storicamente è sempre stato così! Ricorderete, voi che magari avete qualche hanno più di me, olimpiadi boicottate da americani o sovietici, oppure negli anni ’80 i confronti tra Inghilterra e Argentina, protagoniste della guerra delle Falklands, culminati con la celebre “Mano di Dio” di Italia ’90. Altro non sono che esempi di patriottismo, validi finché non travalicano il limite del nazionalismo…allora benvenuto “Derby dello Spread”