Ma i turbamenti di Maienza sono solo legati alla logica di una poltrona negata o sono solo il segno di un malessere più profondo di chi governa Modena?
Ha senso votare ancora per chi ci tiene ingessati in nome di motivazioni non più ideologiche?
Il CentroSinistra a Modena può polverizzarsi ancora di più? Io credo di sì… Dopo aver visto l’inconsistenza di alcuni assessori, la fuga della Romagnoli, la sfiducia a Monticelli, le dimissioni di Montorsi, l’ingresso di un traditore, l’abbandono di Tesauro e le innumerevoli critiche/distinguo/voti contrari di altri consiglieri della Maggioranza come Fraulini, Rossi, Massamba, Campana, Colombo ed altri adesso è il turno di Maienza che, cambiando ancora casacca, dimostra la nebbia in cui vaga l’Amministazione Pighi.
Non è mai successo, in oltre 60 anni di Sinistra al governo di Modena che una maggioranza fosse così risicata e traballante; i numeri ancora reggono ma, tutto sommato, credo siamo in presenza di un caso da manuale di accanimento terapeutico.
La posizione di Antonio Maienza che, a quest’ora, è tornato nella solitudine del suo Gruppo è emblematica; vede, caro Direttore, dietro ad ogni suo cambio, in realtà c’è una promessa mancata o un illusione adombrata da parte di qualche suo pseudoamico della Maggioranza; non diversamente si possono valutare le sue posizioni apparentemente ondivaghe.
Lo sgombero di Libera in agosto ha frantumato le ultime piazzaforti ideologiche di questa Giunta che ha fatto la scelta di annullare il suo retroterra culturale e di barattare il tutto con rendite di posizione e alchimie “romane”; le dimissioni di Tesauro hanno liberato il posto di Presidente di una Commissione che, oltre ad essere stata mezza promessa al “povero” Maienza tutto sommato gli spettava, non fosse altro che per la sua, da anni e anni, pronta e cieca obbedienza al Sindaco.
Così non è stato e da quelle dimissioni sono discese tutta una serie di trattative, spaccature e divisioni che, fossero raccontate, disgusterebbero qualunque elettore del CentroSinistra; le ambizioni di chi non dà per scontata la ricandidatura di Pighi; un apparente scomporsi e ricomporsi intorno a linee che non sono più ideologiche ma nascondono interessi trasversali molto concreti all’interno del PD, per non parlare di figure sbiadite come quella del Presidente provinciale d’ “Italia dei Valori” , orfano di cento Partiti e di cento Idee e che, contando la sua ombra, rappresenta due voti.
Siamo proprio sicuri che Maienza sia il più “ballerino” e che il suo voto non diventi gradito in certe situazioni come l’ex AMCM, ancora accantonata, o in sede d’approvazione del prossimo Bilancio
Il Capogruppo di Alleanza Nazionale in Consiglio Comunale a Modena