I tacchini albini

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Vi ricordate della gita in vaporetto a Murano? Avvenuta in ottobre, era stata preceduta, qualche giorno prima, da un’accesa discussione ove Prissy andava sostenendo, per averlo letto o sentito chissà da chi, che il virus aviario H5N1 interessa solamente ed esclusivamente gli animali da allevamento, in particolare i tac-chi-ni … (L’articolo, pubblicato su Bice il 10 gennaio 2006, è intitolato “Murano, il vaporetto e un regalo”.)

Renzo, che ha la memoria lenta ma inesorabile come quella dell’elefante, constatato il silenzio ostinato di Prissy sulla questione dei cigni morti a causa del virus, legge sul quotidiano alcune notizie in merito e attacca:

          Ehhh , mo guèrda … hai letto qui Prissy?

          No, che cosa? – Chiede lei sospettosa.

          Hanno trovato dei tacchini morti. Sembra si tratti del virus aviario.

          Tacchini morti? Dove? – Chiede lei, sempre più all’erta.

          In allevamenti situati in Puglia e in Sicilia.

          Ci sono allevamenti di tacchini in Puglia e in Sicilia? Mi stai prendendo in giro?

          Io? E come potrei? Allevamenti veri e propri, no. Però i tacchini sono albini. Sono tutti bianchi.

          Basta Lorenzo, smettila!

           Ma come smettila? Ti sto fornendo gratuitamente delle informazioni, Prissy. In Puglia e in Sicilia sono state trovate carcasse di cigni. Hanno eseguito le analisi del caso ed è risultato che circa il cinquanta per cento è morto a causa del virus H5N1. Il problema, cara Prassede, è che i cigni non sono animali da allevamento. Non sono tac-chi-ni allevati in batteria e ingrassati con mangimi ogm: sono animali selvatici. E, come ho cercato di spiegarti e di farti capire l’altra volta, senza riuscirci, da un lato il virus non è capace di fare distinzioni fra uccelli allevati e uccelli selvatici, dall’altro è profondamente idiota abbeverarsi alle teorie di sedicenti “scienziati” che hanno conseguito la laurea studiando il comportamento dei gibboni quando sbucciano una banana, e che hanno proseguito il cursus honorum girando documentari sull’habitat della foca monaca e scrivendo panzane sulla dea Gaia che respira, si vendica e altre amenità affini. Questi sapientoni, che quando non
sanno che dire si appellano al famoso pro-to-col-lo di Kyo-to, influenzano le masse di persone akkültürate come te e fanno loro credere, a seconda dei casi, che la luna uscirà dall’orbita terrestre a causa del buco nell’ozono, oppure che il virus dell’aviaria è capace distinguere fra un tac-chi-no e un cigno, fra un’anatra e un piccione.

Prissy è verde di rabbia. Non sa che rispondere e accende il televisore. Sono circa le 11.30 e su Raiuno c’è una trasmissione che parla di acquisti e di spesa. L’argomento “influenza aviaria” è di attualità e il conduttore (tale Alessandro Di Pietro) risponde ad alcune domande di telespettatori che hanno avanzato perplessità circa il rischio rappresentato dagli uccelli presenti in gran numero nelle piazze italiane (piccioni, storni, gabbiani, etc. etc.). La risposta del conduttore baffuto è satura di scienza galileiana allo stato puro: “Mi dicono di riferire che non può esservi pericolo in quanto … in quanto non si tratta di uccelli acquatici”.

Renzo, in preda alle convulsioni di riso si accascia sul divano. Prissy, dal canto suo, si ritira in bagno a riflettere.

Proviamo a riflettere anche noi.

Fino a quando dovremo sopportare, pagando il canone, che siano date a bere simili idiozie? E in virtù o in nome di quali interessi politici o di bottega?

Fino a quando si continuerà a sottacere il rischio che si annida nei milioni di volatili di varia specie (piccioni, storni etc. etc. http://www.lipu.it/sezione/roma/storni.asp )?

Ogni giorno, per il naturale decorso della vita, ne muoiono migliaia. Pensate che le carcasse siano tutte controllate?

Pensate che si possa garantire che nessuno dei piccioni o degli storni sia volato nel paradiso degli uccelli a causa del virus H5N1?

Le anime belle e pure che non vogliono che si tocchino piccioni e storni per nessun motivo, che hanno fatto e vinto, purtroppo, battaglie epiche per riempire le nostre piazze dei simpatici pennuti e i nostri monumenti, le nostre abitazioni, le nostre automobili, delle loro penne e del loro guano, si rendono conto della potenza deflagrante che ha questa mina biologica con il detonatore già innescato? No, non credo, non è possibile, dato il livello.

E gli intelligentoni che governano città, provincie e regioni, che si arrogano l’inesistente diritto, con assillante quanto inutile solerzia, di limitare la libera circolazione delle automobili e dei cittadini con provvedimenti di restrizione che non servono assolutamente a nulla, se non a riempire le loro boccucce di frasi scientificamente prive di senso, questi intelligentoni, dicevo, non pensano che sarebbe invece il caso di compiere qualche azione seria ed efficace a protezione della salute dei cittadini, salute alla quale asseriscono di tenere molto?

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