I protagonisti di Mutina tornano in scena

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Sabato 21 luglio alle 21.30 al Novi Ark rievocazione storica di uomini e donne di duemila anni fa “risvegliati” dagli scavi. Introduce Valerio Massimo Manfredi

 

Un angolo dell’antica Mutina, attraversato da una grande strada affiancata da monumenti funerari, tornerà a vivere sabato 21 luglio attraverso i racconti ispirati dalle testimonianze scolpite sulla pietra o dai reperti di età romana recuperati al Novi Sad durante gli scavi per la realizzazione del parcheggio interrato Novi Park.

 

Con “La strada si anima”, lo spettacolo a cura del Museo civico archeologico etnologico in programma sabato 21 luglio alle 21.30 al Novi Sad (tribuna spettacoli su Viale Monte Kosica ad ingresso libero e gratuito) che sarà anche trasmesso in diretta streaming sul sito del Comune di Modena (www.comune.modena.it) e di alcuni organi di stampa, apre a Modena il parco archeologico Novi Ark, realizzato con i reperti di provenienti dagli scavi.

 

“Guardami viandante. Non ignorare questi nobili marmi”: è come un’esortazione alla memoria la voce immaginaria degli uomini e delle donne di duemila anni fa, “risvegliati” dagli scavi archeologici, che si presenteranno al pubblico nella cornice scenografica del Parco Archeologico, preceduti da un’introduzione dello scrittore Valerio Massimo Manfredi sugli eventi che portarono Mutina a diventare la città romana più importante della Cisalpina.

 

Uomini e donne dell’età romana ricordano un tempo di splendore e di declino e che, come tutti gli umani di ogni epoca e di ogni luogo, hanno gioito e sofferto, goduto dei piaceri della vita, provato passioni e temuto le guerre. Storie di fantasia di una giovane sposa, una schiava liberata per amore, un centurione dalla mente turbata dagli orrori della guerra, un legionario che per curare l’amico si affida ai poteri taumaturgici del nemico germanico, che poggiano però su verità storiche confermate dai  reperti  archeologici venuti alla luce.

 

“Siamo rimasti troppo al buio” – questo il titolo della pièce teatrale curata dall’autrice Elena Bellei, dal regista Stefano Vercelli e dall’aiuto regista Magda Siti – è un invito a guardare agli insegnamenti della storia e a non ripetere gli errori del passato perché, come dice uno dei personaggi in scena, “la vita è un prestito della natura; prima o poi va restituita. Fai che sia migliore e non peggiore di quando l’hai avuta”.

 

In scena andranno Beatrice Bassoli, Angela Burico, Cesare Galli, Nicoletta Giberti, Matteo de Mojana, Camilla Rotondi, Federico Rubino, Samuel Salamone. Lo spettacolo vedrà la partecipazione del Coro Luigi Gazzotti di Modena diretto da Giulia Manicardi, la collaborazione tecnica di Angelo Santimone e i costumi di Roksolana Movchan.

 

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