(Massimo Guerrini facendo seguito al suo articolo “”la proprietà non è più un furto””
apparso su Bice nr. 143 ci ha trasmesso questa intervista)
Fanno parte del variopinto paesaggio di Via Zamboni i ladri di biciclette. Chi è solito bazzicare nella zona universitaria li conosce bene. Conosce la loro cantilena “Bici…bici…” che sussurrano appollaiati contro un portico, con una bicicletta a pochi metri, inequivocabilmente rubata. Sono senza tetto, o giovani dipendenti dalla droga, lo vedi dallo sguardo perso e dall’aspetto sconvolto. E’ tarda mattinata, ci avviciniamo ad uno di loro, appoggiato di fronte al dipartimento di Italianistica. Ha gli occhi azzurrissimi e i lineamenti pallidi, sembra quasi indifeso nel suo capello da baseball. Ci dice di avere 24 anni, e che sta a Bologna da 3, viene da Caserta ed ha una voce flebile che ci mette del tempo per trovare sicurezza. Dorme un po’ qua e un po’ là, dove capita, anche per strada e si arrangia come può.
Ma dove rubi le biciclette che rivendi?
Io non sono uno di quei professionisti, quelli che ogni tanto vedo qui. Quelli coi tronchesi, che rompono i lucchetti e rivendono anche 20 bici al giorno. Io prendo solo quelle che trovo mezze aperte…Le trovo a San Lazzaro, lì è pieno di biciclette chiuse male, mica come in via Zamboni, che hanno delle catene grosse così. Mi prendo il bus 19, arrivo a San Lazzaro e mi trovo una bici, ci pedalo fino a qua e le rivendo.
Chi te le compra le bici? Gli studenti, immagino…
Sì, le vendo a studenti più che altro. Ma mica solo a loro. Sai quante volte mi è capitato qualcuno in giacca e cravatta, che m’ha comprato la bici per 15 o 20 euro perché era in ritardo, doveva andare ad un appuntamento. Tutta gente che, una volta che l’ha usata, la lascia lì, come fosse un taxi, capito?!
Non ti è mai capitato che qualcuno ha riconosciuto la sua bici rubata, mentre la stavi vendendo, ed è venuto a protestare?
Eh! Hai voglia! Ma io gliela ridò sempre, perché non cerco rogne. La bici è tua? Tieni, ripigliatela. Ieri qui di fianco a me c’era un marocchino che vendeva una bici. E’ arrivato un ragazzo che ha iniziato a protestare: “Questa è la mia bici, è la mia bici!”. Ma il marocchino niente, non voleva ridargliela. Allora io sono andato là e l’ho convinto a restituirgliela, gli ho detto, “ehi, guagliò, che sei matto? Questo chiama le guardie, e dopo finiamo nei casini, lascia perdere”. Così il marocchino gli ha ridato la bici, ed è finita lì
Controlli della Polizia ne hai mai avuti? Ma non ti fanno paura?
Paura certo che ne ho sempre. Cerco di stare attento, e di non farmi notare troppo. Di controlli delle guardie non ne ho mai avuti fino ad ora. Ma devo dire che vengo solo quando ho bisogno, non sto qui tutti i giorni. Però che devo fare? Io le bici le vendo per mangiare. Non ho casa, dormo in giro. E se ci stanno le bici rubate la colpa non è solo mia, è pure di tutta la gente che viene qui a comprarsele, che sa da dove vengono ma va bene lo stesso perchè gli fa comodo. Loro sono colpevoli come me. Siamo tutti complici.
Quanti siete qui a Bologna a rubare e poi rivendere le biciclette in via Zamboni?
Eh che ne so io. Boh, dipende. C’è chi viene ogni tanto o solo una volta, chi sta qui tutti i giorni. Chi si fa vedere per un periodo e poi scompare. Certe volte siamo tantissimi, uno ad ogni portico. Poi ci credo che a Bologna comprare una bicicletta costa così poco. A volte vendo bici bellissime a 20 euro, quasi mi fa rabbia. Sono stato a Milano qualche giorno fa. Lì le bici per meno di 50 euro non te le porti a casa. Qui invece le svendiamo.
Piuttosto di rubare e vendere biciclette in via Zamboni, cosa ti piacerebbe fare?
Eh…tante cose…tante di quelle cose…