Facebook è entrato a far parte della quotidianità di molti di noi, farne parte o meno è una scelta. Come molti strumenti di comunicazione si trovano al suo interno notizie passate in sordina, stati d’animo e qualche bufala.
Leggevo lo stato di un mio amico e sono rimasta di sale. Una brava persona, che non si arrende di fronte all’età non verdissima, ma nemmeno da “rottamare”, che non si arrende di fronte alla situazione della zona in cui vive , zona che rende molto difficile la quotidianità, comunque.
Da tempo noto (come credo lo faccia la maggior parte di voi lettori) un decadimento generale: moltissime abitazioni in vendita, chiusura di attività commerciali “autoctone”, apertura di attività di dubbia reputazione di importazione, scomparsa di negozi di primaria necessità (forni, salumieri, fruttivendoli, ecc.) e proliferare di iper-super-megamercati e negozi di cellulari. Pure i piccoli supermercati storici stanno iniziando a sentire questa crisi che non finisce: uno storico supermercato di Via Giardini lo scorso ottobre ha chiuso definitivamente. E’ stato uno dei primi negozi aperti da una famosa cooperativa locale. Ovviamente i dipendenti ora sono tutti a spasso!
La spesa del sabato ora si riesce a fare senza subire code interminabili, i carrelli sono sempre più scarni. Lo so sembra un insieme di luoghi comuni, di notizie che non sono tali perché sotto gli occhi di tutti. Ma proprio per questo motivo vengono recepite meno gravi di quanto siano in realtà. La tecnica utilizzata dai media di rimbambire la gente con la stessa notizia più volte al giorno, rende il cittadino come insensibile al fatto. Tanta gente e non solo immigrati usufruiscono dei pasti offerti da Caritas o Porta aperta. L’indigenza è sempre più una condizione comune. Eppure sta crescendo insieme all’indigenza anche l’indifferenza.
A proposito di Comune, ma anche di Provincia: la questione di chiudere per un giorno il riscaldamento (*)e far recuperare poi in primavera queste giornate agli studenti è l’ennesima riprova di quanto beceri siano coloro che ci governano. Dove sono tutti i soldi gettati al vento in questi anni? Facciamoli “risputare” da chi li ha incassati indebitamente, sia in modo illecito che per mezzo di provvedimenti sconsiderati!
Cosa importa se la provincia si chiamerà Reggio Emilia-Modena o Modena-Reggio Emilia se tutto questo porterà solo disagi al cittadino e nessun beneficio? Ma chiediamoci quale soluzione è questa! Togliamo in toto le province e manteniamo comuni e regioni! Per assurdo forse più di uno si è dimenticato che i padri fondatori della Repubblica avevano pensato bene a cosa stavano facendo, a differenza di questi politucoli moderni che non hanno la più pallida idea di quanto costi un litro di latte o una confezione di uova!
Sono sicura che se tornassi all’Usl in quell’ufficio di quella particolare dirigente il riscaldamento darebbe la sensazione di stare alle Maldive sotto il sole cocente. Ho ancora negli occhi l’immagine degli impiegati agli sportelli del primo piano al CUP con piumini senza maniche per facilitare i movimenti e con i guanti dalle dita a metà per riuscire ad espletare le pratiche. Non credo la dimenticherò facilmente, anzi sono sicura che non riuscirò proprio a dimenticare nulla, nemmeno la tracotanza e la spocchia di questa persona che mentre doveva discutere con me digitava sms sul suo cellulare di ultima generazione. L’unica soddisfazione è che le ho fatto notare quanto fosse poco educato da parte sua comportarsi in siffatto modo.
Così mentre i nostri fanciulli dovranno o stare a casa un giorno e poi rincorrere queste ore perse in primavera, oppure godersi la frescura invernale, i soliti dirigenti “potenti” possono recarsi sotto l’ufficio con l’auto blu, parcheggiare senza alcun problema perché autorizzati da loro stessi e salire per godere del tepore fornito dal proprio ufficio dotato di ogni confort.
La disparità di chi dovrebbe studiare e diventare la nostra ricchezza di domani e codesti personaggi che non riescono a gestire le minime necessità di una città neppure tanto grande come Modena è tale che già da sola grida allo scandalo.
Non credo vi sia più il tempo per ravvedersi: al momento siamo ancora calmi, perché come disse un tale una volta “abbiamo ancora la pancia troppo piena”. Ora però la situazione sta rendendo più snelle molte figure e quando la gente viene affamata spesso l’unica conseguenza è una rivoluzione. Mi auguro che qualche assessore Iphonato che spesso naviga e rende partecipi i naviganti di FB sui suoi “impegni” legga queste povere parole e con lui anche quelli meno “vanitosi” ed “auto incensanti” , ma altrettanto esperti in navigazione. Ogni giorno i post contro questo sistema aumentano, andando avanti così dalle parole si arriverà ai fatti.