Ci sono notizie che riescono ancora a turbare i nostri animi indifferenti,ma devono essere notizie deflagranti, a tinte sempre più forti.
Assurdamente, forse perché troppo se n’è parlato in precedenza, ora sembra affievolirsi l’interesse verso la vicenda della Costa Concordia. Neppure la possibilità della revoca degli arresti domiciliari per il comandante Schettino, ancora in grado di inquinare le prove e di darsi alla fuga… neppure le vicende umane che, via via, emergono e si mettono a fuoco…(l’ultima in ordine di tempo,una turista che ha subito un’interruzione di gravidanza)…neppure la conferma delle più fantasiose e boccaccesche ipotesi della prima ora, che parlavano di una clandestina a bordo, amica del comandante, in plancia con lui al momento dell’incidente…
Anche se la legge non deve certo essere applicata a furor di popolo,ma seguendo il Codice, il ritorno di Schettino dietro le sbarre, se ci sarà, verrà accolto con generale soddisfazione da tutti ma non sorprenderà.
La turista che, per le conseguenze fisiche e morali del naufragio, ha perso il bambino che aspettava, pur addolorata, non può paragonarsi a chi ha lasciato per sempre in quel relitto un proprio caro.
Quanto al “diversivo” che, in plancia e non, allietava la monotonia del viaggio del capitano non sorprende e non meraviglia…Schettino non è il primo, né sarà l’ultimo gaglioffo a rovinarsi per colpa di una donnina disinvolta…
Tutto questo deja vu, ci fa dimenticare che da questo sono derivate la morte di molte persone, la sofferenza di moltissime altre, la distruzione di una preziosa nave, il danno d’immagine per questa Compagnia ma, soprattutto per una nazione intera, come se fossero tutti così, gli italiani. Lasciamo perdere.
Abituati a tutto, ci ha tuttavia scosso la notizia di quello sciagurato, che non merita il nome di padre, che ha gettato nel Tevere il suo bambino di sedici mesi.
Ma ci sono molti modi di uccidere i figli, e un padre che, con il suo comportamento, spegne nei propri figli l’ammirazione, il rispetto, la fiducia che essi gli tributano, è a sua volta colpevole.
Non perché i padri debbano essere infallibili, o perfetti, ma di certo non devono essere fasulli e ipocriti, ingannando il prossimo, i propri figli, e persino sé stessi. Gioverebbe loro, indipendentemente dalle loro simpatie politiche, fare tesoro di questa frase, attribuita a J.F.Kennedy che, parlandone da vivo, non era certo uno stinco di santo.
“Il massimo della stupidità si raggiunge non tanto ingannando gli altri ma se stessi, sapendolo. Si può ingannare tutti una volta, qualcuno qualche volta, mai tutti per sempre.”
Noi adulti dovremmo pensare a questo, un po’ più spesso, dovremmo pensare alle conseguenze delle nostre azioni esecrande…esse, come i cerchi di un sasso nello stagno, da noi si estendono ai nostri incolpevoli figli, talvolta segnandone pesantemente la vita.
Ma, mentre per esercitare attività di importanza assai minore, è necessario avere un permesso, un’abilitazione, per fare i padri, e i genitori in generale, non serve una preparazione né sono richiesti permessi.
Maria
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