
I contenitori pomeridiani affermano di seguire la cronaca per sete di informazione e qualcuno sostiene giustamente che indagare sulle reazioni, investigare le emozioni del momento non sia cronaca nera, bensì gossip, che il vocabolario Treccani definisce come “pettegolezzo, chiacchiera indiscreta o mondana”. Siamo assai lontani dal diritto di cronaca.
Sabrina Paulis, la mamma di Alessandro Impagnatiello che ha confessato l’assassinio della sua compagna Giulia Tramontano incinta di sette mesi, è stata intervistata dalla trasmissione ‘La vita in diretta’, dove ha definito suo figlio un mostro e ha chiesto “perdono, da madre, a tutta la famiglia per aver fatto un figlio così”.
Il suo volto piangente e disperato in primo piano, è diventata la foto di copertina per i quotidiani e ha invaso il web e i social.
Mi domando che bisogno ci fosse di intervistare la mamma di Alessandro; che bisogno ci fosse di indugiare sul suo volto, che bisogno ci fosse di approfittare del suo stato per convincerla a fare dichiarazioni in tv.
Non è diritto di cronaca, non porta alcun elemento nuovo alla vicenda se non lo sconcerto di una madre che riteneva suo figlio un bravo ragazzo, una persona bella e scopre invece il mister Hyde che era nascosto dentro di lui.
Poi, quando si trasmettono questi finti scoop, negli studi televisivi assumono sempre una faccia di circostanza, esprimono a parole tutta la loro solidarietà, ma per una intervista o una immagine rubata sarebbero pronti a tutto. Che poi si risolve in domande banali che ottengono risposte banali.
I contenitori pomeridiani affermano di seguire la cronaca per sete di informazione e qualcuno sostiene giustamente che indagare sulle reazioni, investigare le emozioni del momento non sia cronaca nera, bensì gossip, che il vocabolario Treccani definisce come “pettegolezzo, chiacchiera indiscreta o mondana”. Siamo assai lontani dal diritto di cronaca.
Proprio in questi giorni è scoppiato un altro caso. Un ex carabiniere sostiene in una intervista a Italia Oggi, che Emanuela Orlandi e Mirella Gregori sono sepolte in una stanza segreta a Castel S. Angelo. Secca la reazione del fratello Pietro Orlandi: “E’ pura follia, com’è possibile che gli venga data tutta questa attenzione?”. “Lo conosco da anni -, ogni volta cambia ipotesi. Già in passato aveva scritto in procura, ogni volta con ipotesi senza riscontri, ipotesi completamente diverse tra loro. E’ passato, come movente, dalla teologia della liberazione, ai preti pedofili di Boston, al terrorista Carlos, ai Marrani e altri”. “Il suo intento è apparire su un articolo e ci riesce e tutti gli vanno dietro. Assurdo”.
Ma possibile che nessuno prima di pubblicare l’intervista abbia verificato la credibilità del testimone? Cosa non si farebbe per uno scoop.