
Per il doppiopesismo imperante, le stesse azioni compiute da persone differenti vengono giudicate in modo opposto; questo atteggiamento che fa parte del malcostume, della faziosità e dell’arroganza, vale anche per le azioni intraprese dai governi, di qualsiasi colore. Ora tocca alla Meloni che, qualsiasi cosa faccia, non ne fa una giusta…Ha sbagliato anche a inviare le Forze dell’Ordine a Caivano.
Non è cosa rara che un monumento, un qualsiasi edificio di rilevanza storica e architettonica, un’opera d’arte, per l’incuria in cui sono lasciati, precipitino nel degrado, abbisognando poi di radicali interventi, costosissimi e impegnativi, quando, invece, le cure tempestive e l’attenzione costante, anche a una piccola crepa, a un solo gradino sbreccato, a un minimo graffio, avrebbero potuto trovare pronta soluzione ed essere sanati. Lo sa bene anche chi possiede una pur modesta casa… curandola, facendo piccoli sacrifici, la si mantiene efficiente e si evitano, se possibile , spese ingenti di interventi massicci. Questo suggerisce il comune buon senso che,tuttavia, per dirla con Montanelli, “… poi tanto comune non è.”
Questo per le cose materiali… ma è così anche in tutte le situazioni sociali, quando si parla di criminalità, di baby gang, di abbandono scolastico, di traffico di droga, di violenza giovanile, di occupazione abusiva.
Perché lasciar incancrenire le situazioni in decenni e decenni di degrado, materiale e morale, al punto da trovarsi di fronte a situazioni insostenibili?
All’inizio di un qualsiasi fenomeno, quando le cifre sono circoscritte, è più facile poter intervenire. Quello che accade, invece, è l’opposto: anni e anni di assoluto disinteresse, di incuria, di criminali omissioni, di colpevole indulgenza… anche verso reati gravissimi.
Sgomberare un palazzo con migliaia di occupanti abusivi certo è meno facile che intervenire quando i numeri sono ancora gestibili; i genitori che non si preoccupano di rispettare l’obbligo scolastico dei propri figli devono essere tempestivamente segnalati e sanzionati, non dopo decenni di bambini e ragazzini lasciati a sé stessi; i primi gruppi di irregolari in Italia che si appropriano di giardini pubblici o aree comuni, trasformandole in centrali di spaccio, devono essere subito arrestati e allontanati, prima di allignare e prima, soprattutto, di rovinare con la droga migliaia di giovani incoscienti e imprudenti; gli edifici pubblici inutilizzati devono essere, a cura delle amministrazioni locali, preservati da incursioni di malintenzionati e delinquenti; altrettanto, case private abbandonate, dovrebbero, a cura dei proprietari, essere messe in sicurezza in modo che non sia possibile l’accesso a sbandati e altri balordi, per non parlare della criminalità, di ogni caratura, che ne fanno usi illeciti. Non ultimo, quello di portare vittime destinate alla violenza.
Il cittadino qualsiasi, impietosamente bollato talvolta come ingenuo, altre volte come semplicione, è, invece, piuttosto pragmatico… e queste domande se le pone senza girarci attorno.
Ci sono situazioni che non sono nate in un giorno, ma si tramandano, peggiorando sempre più, aggravandosi con il trascorrere dei lustri e dei decenni, ad ogni amministrazione che si avvicendi alla guida delle realtà locali o a livello centrale.
Ha fatto scalpore l’intervento delle Forze dell’Ordine dei giorni scorsi a Caivano: il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha affermato che il Governo «è determinato a riaffermare la sicurezza e la legalità su tutto il territorio nazionale, a partire dalle aree da troppo tempo in sofferenza».
Questo è solo uno degli innumerevoli interventi che sono necessari… difficili, dispendiosi in termini di uomini e mezzi ma indispensabili.
Per quanto necessari e provvidenziali, questi sono interventi che appaiono, purtroppo, in grave ritardo, rispetto alle situazioni che li hanno provocati. Questo accade nella sicurezza delle città, nell’organizzazione sociale, nel mondo del Lavoro, nella Sanità, nella Scuola.
Ovviamente, per le forze all’opposizione si è trattato solo di “propaganda” l’intervento a Caivano, e si sono sprecate ironiche allusioni all’americanata …così è stato definito il tutto, bollato come atto di repressione , tanto scenografico quanto inutile.
Per il doppiopesismo imperante, le stesse azioni compiute da persone differenti vengono giudicate in modo opposto; questo atteggiamento meschino, questa robusta pessima abitudine, questo ingiusto modo di valutare persone ed eventi… fanno parte del malcostume, della faziosità e dell’arroganza e valgono, eccome, anche per le azioni intraprese dai governi, di qualsiasi colore.
Come già detto… il Parco Verde , con le sue sacche di degrado e abbrutimento, non è nato in una notte… non è che in un giorno le situazioni abbiano preso questo andazzo, frutto di trascuratezza, incuria, indifferenza di decenni. Ma coloro i quali hanno i rimedi, le soluzioni e la verità in tasca, che cosa hanno fatto fino ad ora?
Adesso se ne accorgono… e chiedono provvedimenti, verrebbe da dire dato che, fino a ieri, erano alla guida di amministrazioni locali e al governo centrale. Dove guardavano?
2 risposte
Nihil sub sole novi
Verrebbe da dire : nihil sub sole novi, ovvero niente di nuovo sotto il sole.
La nouvelle vague politica che è arrivata al governo del Paese nell’autunno dell’anno scorso non è diversa dalle classi politiche che hanno gestito il potere in Italia nell’ultimo mezzo secolo.
Gli è che, a prescindere dal partito o movimento di appartenenza , l’Italia ha espresso politici da decenni ormai non di eccelsa levatura , anche culturale.
Siamo passati dalla politica malaffaristica craxiana all’arroganza e dissolutezza ,anche morale, del berlusconismo per poi passare al velleitarismo renziano ed al lestofantismo ed inconcludenza degli scappati di casa.
Si è accesa una piccola luce con l’avvento di Draghi che per un po’ con il governo del “tutti dentro” al netto della Meloni ha dato dimostrazione di concretezza guadagnando credibilità in ambito europeo.
Con l’avvento delle destre al potere sembrava che si potesse cambiare regime ma la Meloni, nonostante i buoni proponimenti iniziali , si è allineata al tran tran degli altri premier che l’hanno preceduta.
Ne è venuta fuori una montagna di chiacchiere e l’inconcludenza di sempre: penso ,ma non solo, agli enormi ritardi nel varare il nuovo PNRR che ha comportato lo slittamento di mesi della vagonata di miliardi che sarebbero dovuti arrivare dalla UE e che sarebbero stati ossigeno puro per le casse dello Stato sempre più asfittiche.
Ma non è colpa della Meloni dello sfacelo delle istituzioni e del degrado culturale di tante aree del napoletano assediate da decenni dalla delinquenza organizzata e da quella individuale.
Gli è che la classe politica campana , dai tempi di Bassolino e della Iervolino o da sempre, è una palla di piombo al piede per lo sviluppo economico e la maturazione civile di quelle popolazioni.
Quello che più colpisce e risalta è l’assoluta inerzia ed indifferenza decennale per il malessere economico e sociale di quelle aree, che ha generato un degrado totale portando alla nascita di zone franche dove si spacciava droga a cielo aperto, venivano occupati abusivamente decine di edifici pubblici per lo più da parte di extracomunitari ma non solo , c’era un’altissima dispersione scolastica per non parlare poi della delinquenza camorristica.
In un contesto sociale così degradato la Meloni poteva e può fare ben poco.
La smettesse comunque di promettere interventi che costerebbero miliardi perché il debito pubblico italiano è ormai arrivato a superare i 2800 miliardi di euro.
C’è da reperire risorse per il Ponte sullo stretto di Messina, per la flat tax, per il ripristino dei vitalizi agli ex parlamentari eccetera.
Per non parlare dei miliardi occorrenti per regalare armi all’Ucraina, dei 3 miliardi in cinque anni promessi alle popolazioni africane, dei miliardi promessi alla Libia.
Un fiume di miliardi che non ci sono in cassa e che si tradurrebbero in ulteriore appesantimento del debito pubblico. Quand’anche spedisse a Caivano un gran numero di agenti ( il 20% in più ha promesso Piantedosi ) sarà difficilissimo presidiare il territorio per venire a capo di una situazione che si è sempre più incancrenita da decenni .
Fare promesse non costa nulla . Costa attuarle e qui casca l’asino.
L’unica attenuante per la Meloni ( che va guardata comunque con simpatia essendo la prima premier donna in Italia ) è la giovane età e l’inesperienza che ne consegue.
Dove guardavano ? A non stuzzicar il “clan” che dorme. I voti non puzzano anche se arrivano da malavitosi. Il mio ricordo va a Scelba Ministro degli interni e ai suoi Scelbini della Celere, sono quasi sicuro che sarebbero scesi in forze a far piazza pulita. Ma ci rendiamo conto che siamo come nel Far West , purtroppo senza onesti e validi Sceriffi, solamente nelle mani di giovani malandrini senza scrupoli ?