Giorgia Meloni è un pericolo per la democrazia perché’ fa un comizio ai simpatizzanti di Vox Spagna

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Intanto gli oligarchi russi sono costretti a cambiare menù: non mangiano più il culatello di Parma e altre leccornie, mentre personalmente sono convinto che queste sanzioni facciano più male a noi che ai russi. Ne vale la pena?

Grande scalpore in Italia ha suscitato il comizio in Spagna di Giorgia Meloni leader di Fratelli d’Italia a favore del partito di destra Vox. Ma secondo voi, dove doveva andare? A un comizio della sinistra, in quella nazione? Apro una parentesi: una sinistra spagnola che ha stabilito che dalle scuole dell’obbligo presto sparirà lo studio della storia e della filosofia, per lasciare il posto all’introduzione di materie innovative come – eco femminismo – e diritti LGBT (fonte Storia in Rete maggio 2022) -.

I commentatori nostrani di sinistra e quelli cui la Meloni non è gradita, si sono scatenati. Vecchi tromboni e giovani rampanti, fra una marchetta del proprio ultimo libro, si sono infiammati per l’accaduto. Ora, senza fare il saccente, leggo su Wikipedia che il movimento Vox, nato nel 2014 (anno del suo debutto in politica) ha raccolto 246.833 voti. Nel 2019, 3.640.063 e anche domenica alle regionali in Andalusia (che tra parentesi ha sempre avuto un elettorato di sinistra), anche se di poco, ha aumentato i consensi. Sono tutti nostalgici del bel tempo che fu o forse c’è qualcosa di più? Propendo per la seconda ipotesi. Lo scrissi in tempi non sospetti. La televisione italiana è vista anche in altre nazioni e nei paesi dell’Africa si guarda alla nostra patria come alla terra promessa in cui chi arriva trova un’accoglienza a 360°.  Una sorta di Eden dove fanno tutto quello che vogliono, impunemente. Solo diritto, nessuna regola e nessun dovere! Quanto accaduto a Peschiera del Garda e Riccione sono solo l’inizio. Accadrà anche di peggio grazie alla sinistra buonista sempre pronta a calarsi le braghe e perennemente schierata verso i “poverini” che arrivano sui barconi.  Attenzione, non si tratta di essere razzisti. Porte aperte a chi rischia la vita nella propria nazione, ma la maggioranza che sbarca, la vita, la fa rischiare a noi italiani. Sì, perché quasi tutti loro sono abilissimi col coltello!  Quindi, per tornare alla Spagna, vedendo il degrado in cui sta precipitando l’Italia, gli iberici cominciano a preoccuparsi e non vogliono fare la nostra stessa fine. Termino questa parte di redazionale con una considerazione e mi rivolgo agli attempati tromboni che si sono lamentati del viaggio di Giorgia. Ma quando i trinariciuti nostrani si baciavano “in bocca” con i macellai nella Russia comunista, mentre invadeva l’Ungheria e la Cecoslovacchia, non erano loro, sì, un po’ indecenti? Una previsione: se il centro destra dovesse vincere alle prossime elezioni politiche, prevedo venti guerra e parlando di guerra non posso che fare un accenno all’invasione da parte di Putin dell’Ucraina. Il mio pensiero l’ho già detto. Ferma condanna per quanto avvenuto nei confronti della Russia, tuttavia, anche l’Europa ha le sue colpe. C’era, senz’altro, la possibilità di risolvere il problema con la diplomazia, anche sotterranea. Avevo anche citato un detto che recitava: – Vale la pena morire per Danzica? –. Qualcuno pensò di sì e finì con la II Guerra Mondiale, con milioni di morti, relative distruzioni di città ed economie, compresa quella italiana. Ora, non siamo ancora a questo livello, ma se continua così, ci arriveremo molto presto. Forse, non come allora, ma un disastro economico, sì. Pane al pane e vino al vino: diciamo subito che l’Italia era già, anche prima della pandemia, sul viale del tramonto. Ci arrabattavamo nel pantano e con il nostro debito pubblico eravamo già falliti. Stiamo in piedi solo perché ci sono i risparmi degli italiani che sono in banca. Ma fino a quando? Alla fine dovremo restituire i denari che l’UE generosamente ci ha elargito e a forza di bonus e reddito di cittadinanza (demenziale invenzione dei sanculotti grillini, inutili persone che, se Dio vorrà nella prossima legislatura non vedremo più) questi finiranno presto. Qualcuno si consola pensando che gli oligarchi russi non mangiano più il culatello di Parma e altre leccornie, mentre personalmente sono convinto che queste sanzioni facciano più male a noi che ai russi. Ne vale la pena? Spero che questa situazione si risolva velocemente, anche perché se si continua su questa via i lavoratori italiani, non avranno neanche la mortazza da mettere nel pane. Al presente c’è una nazione da ricostruire. Non vorrei fare il menagramo, ma se si va avanti così, saranno due. L’altra, sarà l’Italia. Allora il detto sopra citato, cambiando il nome della città (Kiev), tornerà di moda? Al lettore, la risposta.

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