Siamo al Corallo di Scandiano, considerato da più di 30 anni il “”tempio”” del rock emiliano, che questa sera ospita come “”attrazione”” principale, un giovane rocker che risponde al nome di Giacomo Voli, accompagnato dalla sua GVBand. In apertura un gruppo di giovanissimi, i Deep Hoax.
I ragazzi incendiano il palco per una mezzora di sano rock’n roll, ancora acerbo, ma molto incisivo.
Alle 23.30 la GV band fa il suo ingresso in scena, accolti da un applauso, e dopo un breve saluto attacca subito con “”Un Capitale””, uno dei pezzi originali dall’EP uscito quest’anno , “”Ancora nell’ombra”” . Il brano è molto energico e noto subito che i ragazzi sul palco hanno movenze da vera Hard Rock band. Federico Festa al basso col suo sguardo truce, Riccardo Bacchi a gambe larghe con la chitarra che quasi tocca terra, il tastierista Mattia Rubizzi , molto scenico, e l’incredibile batterista Demis Castellari. Si prosegue con una serie di cover magistrali di Led Zeppelin, Deep Purple, e rivisitazioni di altri brani storici dell’ Hard Rock, oggetto di fantastici mash-up. Giacomo e la band interagiscono molto, sia tra di loro che col pubblico. Giacomo ci emoziona con una stupenda versone acustica, da solo sul palco, di “”Cant find my way home”” (contenuta anche nell’EP) , interpretandola con maestria e trasporto. La band continua poi a stupire con un pezzo dei Matia Bazar, “”Ti sento””, che viene interpretato in chiave “metal”, in doppia cassa e coi riff cupi e distorti. Come dice Giacomo “applausi alla Ruggero!”. Ma probabilmente il brano meglio riuscito della serata è “”Child in time”” dei Deep Purple “mashuppato” con “”Profondo Rosso”” dei Goblin e “”Charlie big potato”” degli Skunk Anansie. Mix impossibile, direte. Lo pensavo anch’io, ma ho avuto i brividi e la pelle d’oca per tutto il pezzo. La voce di Giacomo è semplicemente inumana. Un’intro strumentale da “”È festa “” della PFM si diffonde nell’aria, per poi proseguire senza interruzioni con “”Impressioni di Settembre””. Chi ha seguito Giacomo a “”The Voice”” sa già di cosa sia capace la sua voce su questo pezzo. È difficile spiegarlo a parole. Un altro momento molto emozionante è dato dall’esecuzione di “”Ridi nel tuo caffè””, il brano che Giacomo ha scritto e dedicato all’ amica / manager, introducendolo al pubblico spiegandone la motivazione, durante il quale lei esce dalla sua “”postazione”” nel backstage e si mescola al pubblico.
Gli altri brani dell’ EP e le altre rivisitazioni di pezzi clamorosamente storici completano questa scaletta al fulmicotone.
Che dire? Davvero bravi. Presenza scenica e talento puro. Senza contare la loro capacità di rendere propri tutti i brani che interpretano.
Quindi supportiamoli! Perché il Rock in Italia non è finito.