> L’assessore alla Mobilità di Modena dopo le dichiarazioni dell’ex assessore Gandolfi e dell’assessore Tutino: “Reggio non sembra considerare Seta la propria azienda di Tpl”
> “Modena è entrata in Seta con i conti in ordine ed è ora che anche i partner pubblici degli altri territori facciano gli sforzi necessari affinché gli impegni siano ripartiti equamente. E comincino a sentirsi tutti pienamente e responsabilmente parte di Seta”
> A dirlo è l’assessore alla Mobilità del Comune di Modena Gabriele Giacobazzi che interviene in merito alle dichiarazioni dell’assessore alla Mobilità di Reggio Emilia Mirko Tutino e dell’ex assessore ora deputato Paolo Gandolfi.
> “Ricordo che Modena – afferma Giacobazzi – a differenza di quanto riportato da Gandolfi, come è facilmente riscontrabile dagli atti, arrivò alla fusione in Seta con l’azienda Atcm in attivo per 76 mila euro e conferendo liquidità per 8 milioni 582 mila euro, mentre Atc di Reggio entro in perdita per 1 milione 261 mila euro e a livello di liquidità era ‘sotto’ di 300 mila euro”. L’assessore sottolinea che “Seta è operativa dall’1 gennaio 2012 e, gli enti territoriali che hanno conferito le aziende locali hanno condiviso l’indirizzo politico di unificare gradualmente anche aspetti gestionali importanti, come le tariffe ed i contratti di lavoro. La bozza di accordo programmatico proposto dal territorio modenese – prosegue – va in questa direzione, mirando ad avere eguali condizioni per i cittadini e per i lavoratori di tutti i territori coperti dal servizio, una strada obbligata nella logica di consolidamento di un’unica azienda emiliana, anche per essere in condizione di partecipare adeguatamente alle procedure di appalto del servizio. E’ quindi singolare – continua Giacobazzi – la reazione dell’assessore Tutino alla richiesta di trasparenza e di equità tra gli impegni dei territori, che dovrebbe essere auspicata da tutti, espressa dal sindaco e presidente della Provincia di Modena Gian Carlo Muzzarelli. L’assessore reggiano risponde infatti evidenziando un presunto trattamento svantaggioso per Reggio Emilia – continua l’assessore – e, per farlo, usa un argomento assai curioso e cioè i chilometri all’anno che gli autisti modenesi percorrerebbero in meno rispetto ai colleghi di Reggio, deducendo da ciò un costo maggiore per la gestione nel bacino modenese. In realtà, dal momento che l’orario di lavoro è sempre quello, anzi i dipendenti di Reggio lavorano alcune ore la settimana in meno rispetto ai modenesi, se ne ricava solo che nel reggiano incide maggiormente il trasporto extraurbano, che ovviamente ha una media di tempo per chilometro più bassa di quella dell’urbano diffuso a Modena, Carpi e Sassuolo”
> Per Giacobazzi “il vero problema è un altro e ben più importante: Reggio Emilia non sembra considerare Seta la propria azienda di trasporto pubblico locale, non sembra aver assorbito gli effetti della fusione tra le aziende locali che portò ad un’unica realtà societaria, oscilla tra le responsabilità proprie del ruolo di socio e l’appoggio alle rivendicazioni di terzi, naturalmente del tutto legittime se provengono da utenti e lavoratori. Questo ‘maldipancia’ – aggiunge – viene fuori periodicamente dalle espressioni, come quelle riportate dalla stampa di ieri, relative alla possibilità di uscita degli enti territoriali reggiani da Seta. Modena ha conferito l’intera attività di Tpl all’azienda sovraprovinciale, mentre Reggio ha mantenuto una azienda, Til, cui, tra l’altro, è stata subaffidata una parte rilevante del servizio dalla stessa Seta, creando una situazione poco trasparente e potenzialmente conflittuale. L’assessore reggiano periodicamente agita l’ipotesi di affidare l’intero servizio a Til – afferma Giacobazzi – in controtendenza con gli orientamenti regionali, cosa che inciderebbe ovviamente sulle economie gestionali. Per questo – precisa quindi l’assessore – il sindaco Muzzarelli ha voluto fare quel richiamo alla trasparenza e all’equità, che ha tanto scandalizzato perché evidentemente ha toccato un nervo scoperto”.