Con gli investimenti pompati verso l’Alta Velocità si penalizza il servizio universale
Mentre l’amministratore delegato di Fs, ingegner Mauro Moretti, enumera in pompa magna le sciccherie dell’Alta Velocità, il degrado sui treni e nelle stazioni s’allarga a macchia d’olio.
«Sono salito sul carro bestiame delle Ferrovie sabato, intorno a mezzanotte – racconta un nostro associato –. Da Modena a Roma in più di cinque ore, con una qualità di viaggio pari a quella dei tempi delle valigie di cartone. Un vero strazio: impossibile trovare un posto anche se prenotato: gli scompartimenti erano tutti al buio e occupati a mo di camera da letto con le scarpe degli uni appoggiate alle teste degli altri e al tentativo di fare valere il tuo diritto a sederti nel posto prenotato venivi allontanato a malo modo in una incomprensibile lingua. Trovato finalmente uno scompartimento occupato in maniera “meno aggressiva” il problema è stato evitare di chiudere gli occhi in un ambito davvero ostile con le persone che si lanciavano occhiatine deridenti come fossero loschi figuri si aggirano per gli scompartimenti in attesa di cogliere l’occasione propizia per ripulirti. Per tutto il viaggio non ho visto un controllore (a riprova il biglietto non forato). Una volta giunto a destinazione, a Roma Tiburtina, ho cercato un posto dove prendere un caffè, ma era tutto chiuso, non una sola macchinetta automatica per una bottiglietta d’acqua: alle 5.30 è terra di nessuno. Anche qui c’è una andirivieni tutt’altro che rassicurante: tossicodipendenti, delinquenti, e sfaccendati di ogni genere ti avvicinano con la classica scusa dei cinquanta centesimi che gli mancano per farsi il biglietto, la richiesta di una sigaretta che, se negata perché magari uno neanche fuma, ti frutta un irriverente epiteto: se cerchi un posto dove sederti puoi farlo solo a patto di dividere il posto con un barbone che dorme sui posti destinati alle attese.
La domanda sorge spontanea: che razza di paese è un Paese che punta tutto sulle tratte redditizie dell’Alta Velocità? Possibile che nessuno ancora si sia posto il problema del cosiddetto servizio universale? Dovremo abituarci a pensare il treno come un mezzo di trasporto per pochi eletti?
Il Codacons invita tutti gli utenti modenesi delle Ferrovie dello Stato a segnalare disservizi, guasti e ritardi subiti. «Su un utente che ci chiama e ci segnala lo scempio delle Ferrovie, altri nove tacciono e ingoiano amaro».
Il v. Presidente Regionale CODACONS