Francamente, me ne infischio

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Non mi è parsa “una forzatura”, collegare il destino di Bruno Fortunato a quella terribile esperienza. Non ho scritto tutto questo perché va di moda “dare addosso al sinistro” Non ho trovato un “capro espiatorio” cui attribuire colpe gravissime…art. di Maria

Non è necessario essere appassionati cinefili per riconoscere nella fotografia in Prima Pagina Clark Gable. E’ molto facile, e  altrettanto facile è ricordare la frase, rivolta da Rhett Buttler a Rossella O’Hara, una fra le ultime di Via col vento e sicuramente la più celebre della storia del Cinema…L’ho scelta come titolo, perché la trovo adatta al contenuto dell’articolo, oltre che per il piacere di mettere la foto di Clark Gable, sosia perfetto del mio bel papà che, anzi, era ancora più bello, perché non aveva le famose orecchie a sventola.

Le opinioni dei Lettori sono sempre preziose. Soprattutto quando sono in contrasto con il pensiero di chi scrive. Le critiche sono il sale che insaporisce qualsiasi scritto, esse costringono a rivedere le parole e le idee espresse, anche a fare un severo esame a sé stessi, esortano anche a correggersi.

Ma, riguardo a “Nadia Desdemona Lioce ha tolto la sicura”,  non posso correggere  o mutare ciò che ho scritto, non questa volta.

Non mi è parsa “una forzatura”, collegare il destino di Bruno Fortunato a quella terribile esperienza.

Non ho scritto tutto questo perché va di moda “dare addosso al sinistro”

Non ho trovato un “capro espiatorio” cui attribuire colpe gravissime…

In una nazione in cui è possibile assistere, impassibili e impotenti a sentenze come la n. 11590 della Cassazione che ha escluso l’aggravante della discriminazione e dell’odio razziale – prevista dal 1993 con l’adozione della legge Mancino – a carico di un extracomunitario colpevole di avere chiamato «italiano di m…» l’uomo che stava picchiando, io non dovrei permettermi di dire che le BR hanno ucciso ancora?

Perché Bruno Fortunato per me è l’ultima vittima , in ordine di tempo, delle BR.

Anche  chi ha idee di sinistra dovrebbe essere d’accordo su questo, per quanto possa apparire utopico, perché non è tutto perfetto, solo perché è “a sinistra”.

Così come non vedo perché dovrei servilmente trovare tutto bello e tutto giusto nella coalizione per la quale voto, dato che non ho ancora portato il cervello all’ammasso.

Non vedo neppure perché, io, credente, cattolica, dovrei difendere, sempre e comunque, le gerarchie ecclesiastiche, così spesso, purtroppo per noi tutti, indifendibili.

Neppure vedo il motivo per il quale una qualsiasi casacca, che sia quella della mia squadra di calcio o quella della fazione politica per la quale voto, o sia quella, impropriamente definita casacca, di un sacerdote, dovrebbe togliermi il raziocinio e il libero arbitrio. Sembra una cosa normale, facile da metter in pratica.

E, invece,si sa, troviamo le idee, magari banali, espresse, o scritte, da chi è nostro amico, tali da oscurare la brillantezza delle intuizioni di Archimede…Quelle, invece,  di chi ci sta  per qualche motivo sullo stomaco, o su qualche altro delicato organo, le definiamo farneticazioni, deliri, idiozie, stupidaggini, cose indegne di essere lette o ascoltate.

Lo so che è  un atteggiamento comune, ma non credo sia la via giusta; non la trovo giusta perché esiste la verità oggettiva, al di fuori di noi, esistono i valori e le idee, indipendentemente da chi li esprime, esiste la cultura, ahimè così frequentemente collocata solo ed esclusivamente a sinistra, come se la cultura o l’arte, o la comicità, o la bellezza  assoluta della musica avessero un colore politico, in base al quale valutarle.

Così per molte cose.

Riscriverei parola per parola l’articolo, per ricordare e per onorare Bruno Fortunato, esprimendo le stesse idee, vicina ad ogni altra vittima, fra le Forze dell’Ordine, fra i Magistrati, fra i Giornalisti, fra i Politici, fra i privati cittadini.

“Asservita all’ideologia”.

Escludo che le mie idee “”di destra”” mi condizionino a tal punto…

Mi dispiace di aver dato questa impressione.

Ma, scusandomi per questa  piccola caduta di stile, dico:

-Francamente, me ne infischio-

Maria

 

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