
Chi mi segue ormai da anni, sa che parlo poco d’immigrazione e meno ancora della magistratura.
Sono temi in cui, se ci entri, devi stare molto attento perché rischi grosso, specialmente se sbagli a prendere posizione. Il minimo che ti può capitare è quello di finire sul libro nero di coloro che fanno del pietismo e del buonismo una scelta di vita. Per farla breve: pugno chiuso con la mano destra ma con la sinistra sul cuore dove nella tasca interna della giacca si conserva il portafoglio.
Cominciamo subito col dire che non esiste un solo tipo di immigrazione, esiste quella dell’accoglienza per chi rischia in patria la vita per motivi politici, per calamità naturali o quelli che vogliono lavorare per migliorare le proprie condizioni di vita. Ci sono, purtroppo, anche coloro che vengono in Italia per delinquere e non sono pochi. Come potete leggere sopra, le varianti sono diverse. In un editoriale scritto in tempi non sospetti, esponevo la tesi che la televisione italiana venisse vista anche in Africa, come in Europa. Ora, le nazioni occidentali che vedono come si è ridotto, una volta si diceva il Bel Paese, cominciano a porre degli importanti paletti a questi ingressi incontrollati, cercando di evitare la deriva che ha colpito il nostro suolo natio. Contemporaneamente, chi vuole delinquere e vede le nostre trasmissioni in Africa, viene invogliato, perché, per loro, le nostre leggi sono un bengodi. Farò quello che vorrò e non pagherò pegno.
Per la tragedia di Cutro, migranti provenienti dalla Turchia, non entro nel merito relativo al fatto se ci sono state o meno inadempienze da parte nostra, ci penserà la magistratura. Osservo solo, tuttavia, che dalla UE non c’è stato un grande aiuto e partecipazione. Messe, per i morti e manifestazione di solidarietà per i vivi, non pervenute. Anzi, si accelera la costruzione di muri sulla rotta balcanica! Gli arrivi sono in aumento? È normale.
Una breve analisi.
La Turchia, con quel campione dei diritti umani del suo presidente, Recep Tayyip Erdogan, vuole altri soldi per ricostruire quella parte di nazione distrutta dal terremoto. Ne va della sua rielezione. Inoltre, non possiamo certo contare sulla Libia in cui ci sono due fazioni che devono pagare i mercenari che li sostengono. Per chiarezza: una è riconosciuta dalla Russia, mentre l’altra, dalla Turchia. Il barcone, ma sarebbe meglio definirlo carretta del mare, è passato davanti alla Grecia che (non avendo visto nulla!?!) non si è squassata più di tanto e che nessuno ha tirato in ballo. A loro, noi, comunque, non possiamo dire più di tanto perché sembra che ci sia in essere una commessa di due miliardi e mezzo di armamenti e non possiamo fare tanto gli schizzinosi. Così, i greci hanno pensato: – Lasciamo pure che risolva il problema l’Italia-. Sulla Tunisia stendiamo un velo penoso. Attualmente, non hanno neanche i soldi per pagare chi scarica il grano che gli è stato regalato dall’Europa. In tutto ciò, la UE non è pervenuta. Lo zoccolone olandese non ne vuole sentire parlare e i civili paesi nordici ben si guardano di aprire le frontiere, dopo aver precedentemente accolto gli islamici che hanno ridotto i loro ordinati quartieri dei bazar, tanto che ultimamente pensano di utilizzare l’esercito per riportare un po’ d’ordine. Sarebbe quello che succederebbe da noi se passasse l’idea balzana di un ex parlamentare di sinistra, trombato nell’ultima tornata elettorale, di collocarli nei paesi ormai vuoti dell’Italia. Attualmente, si parla di corridoi umanitari per chi vuole venire da noi per lavorare onestamente. D’accordo, ma dove li possiamo alloggiare se non ci sono le case per gli italiani? Altre soluzioni, parliamoci chiaro, non sono visibili se non quella di vedere ammainare la bandiera della propria nazione. Ma questo, lo vedranno i nostri nipoti.
Termino cambiando totalmente argomento e dichiarando la mia avversità per i sindacati che nel 1974, con le loro assurde richieste, mi hanno cambiato la vita. La faccio breve. Le loro istanze, totalmente assurde (ma di questo ci se ne accorse solo anni dopo), portarono alla chiusura e quindi al successivo licenziamento di circa duecento cinquanta persone che lavoravano, in vari punti vendita, per un’azienda seria e corretta. Mia madre, che dirigeva una di queste filiali, cercò di farli ragionare, dati alla mamo, ma non ci fu nulla da fare. Si scontrò con un muro di gomma e una fastidiosa ignoranza/arroganza da nobili prima della Rivoluzione Francese. Io, mi misi in un angolo ad ascoltare. In fondo si parlava anche del mio futuro e la cosa era preoccupante perché la mia vita sarebbe cambiata se fosse passata la linea sindacale. Purtroppo, vinsero loro e dovetti lasciare le mie amate colline toscane ritrovandomi in una città, Modena, dalla puzza sotto il naso. Quindi, io, non li amo per la loro incompetenza, ignoranza e per la loro capacità di lavare il cervello alla gente. E con gli anni, non sono cambiati! Basta vedere come un gruppo di loro ha accolto, cantano Bella ciao, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in visita al loro consiglio nazionale, per farle un puerile dispetto. Poveretti, che poca fantasia! Adesso termino definitivamente pubblicando la nuova foto della “monnezza ” per strada. Come vedete sta aumentando. Dai Muzzarelli, ce la puoi fare a raggiugere Gualteri, in quanto Modena è più piccola di Roma!
