Con il presente comunicato intendiamo esprimere il più radicale dissenso nei confronti dell’iniziativa promossa dall’associazione “Butchers for Children” denominata “Festa Mondiale dei Macellai” che si terra’ a Carpi il 1 settembre 2013 che si avvale del patrocinio della Citta di Carpi.
In particolare troviamo particolarmente riprovevole ammantare di un’aura di nobiltà, con l’espediente di una raccolta fondi a favore dei bambini, un’iniziativa che ha il palese obbiettivo di promovere un’attività commerciale che a nostro avviso non avrebbe ragione di esistere in una società civile.
Essendo il nostro un gruppo di attivisti animalisti ispirato ai principi dell’antispecismo il nostro principale motivo di dissenso è di natura etica.
Gli animali non umani, esseri viventi sensibili e senzienti, e che in quanto tali dovrebbero essere considerati portatori di diritti (primo fra tutti quello di condurre un’esistenza compatibile con le loro caratteristiche etologiche) vengono spogliati della loro identità e degradati al ruolo di semplici macchine per produrre da un sistema consumistico che tutto devasta e distrugge, e in questo modo vengono alienati a qualsiasi forma di empatia da parte dei soggetti consumatori.
Di conseguenza viene considerato del tutto naturale perpetrare nei loro confronti qualsiasi forma di violenza e sopraffazione: miliardi di animali che quotidianamente finiscono nei nostri piatti vengono costretti a condurre una tragica parodia di esistenza incatenati o chiusi in gabbie o capannoni sovraffollati, spesso privati della minima libertà di movimento, impediti nella pratica di istinti affettivi e sociali, nutriti con alimenti inadeguati alla loro fisiologia, costretti a respirare un aria immonda, satura di anidride carbonica e vapori ammoniacali.
Esseri viventi trasformati in modo del tutto innaturale in macchine finiscono però per manifestare gravi patologie, sia fisiche che mentali (galline che si uccidono beccandosi fra di loro, madri di conigli che divorano i propri figli, suini che si azzannano la coda, esplosioni di epidemie tristemente note alle cronache); siccome questo comporta una perdita economica per l’apparato produttivo si tampona il problema tramite mutilazioni fisiche (taglio del becco per le galline, della coda e dei denti per i maiali) o massicce terapie antibiotiche e farmacologiche. Il tutto con il solo obbiettivo di massimizzare i profitti abbattendo i costi: non c’è posto per alcuna forma di compassione.
La macellazione è spesso preceduta da lunghe tradotte verso i mattatoi in cui gli animali, stipati nei camion senza potersi muovere per ore e spesso per giorni, senza poter bere o mangiare, arrivano al momento dell’esecuzione spesso così debilitati da non riuscire neppure a muoversi; qui a causa della rapidità delle linee di macellazione spesso non vengono storditi in maniera efficace e sono ancora coscenti quando vengono sgozzati, scuoiati, decapitati.
A nostro avviso l’unico modo per fermare questo orrore, indegno di qualsiasi consesso che si voglia definire civile, è condurre una massiccia e capillare azione di boicottaggio dell’industria zootecnica, eliminando il consumo di qualsiasi prodotto di origine animale.
Impossibile poi tacere delle conseguenze devastanti che la zootecnia ha sull’ecosistema: la produzione di mangimi animali comporta consumo di terra fertile (i 2/3 delle terre fertili del pianeta sono utilizzati per produrre cereali e legumi destinati alla produzione di mangimi animali – fonte FAO e USA Agency For International Development), abnorme consumo di acqua, spreco di combustibili fossili, massiccio uso di fertilizzanti e pesticidi oltre che inquinamento da deiezione (secondo l’Enviromental Protection Agency gli allevamenti intensivi negli USA inquinano l’acqua più di tutte le altre fonti industriali raggruppate); inoltre il 51% d’anidride carbonica, metano e protossido d’azoto responsabili dell’effetto serra è emesso dagli allevamenti contro il 14% determinato da attività di trasporto via terra, acqua e mare (FAO, “Livestock’s long shadow” , 2006)
Il tutto per un processo produttivo altamente inefficiente; si valuta che per produrre 1 kg di proteine animali sono necessari 16 kg di proteine vegetali.
Questo sistema ha un impatto sociale devastante ed è una delle cause principali della fame nel mondo: l’economista Frances Moore Lappè ha calcolato che in un solo anno negli USA sono stati prodotti 145 milioni di tonnellate di cereali e soia da cui sono stati ricavati 21 milioni di tonnellate di carne; le restanti tonnellate di cibo avrebbero potuto se equamente distribuite fornire un pasto completo al giorno a tutti gli abitanti della terra: questo per dare un’idea delle dimensioni dello spreco che comporta questo sistema produttivo.
Tutto questo è ben lungi dal produrre benessere e salute; la maggior parte dei nutrizionisti concorda nell’affermare che il consumo eccessivo di alimenti di origine animale è una delle cause principali dell’insorgere delle cosiddette “malattie del benessere” ormai endemiche nei paesi sviluppati e una delle principali cause di decesso degli abitanti di questi (mentre nel resto del mondo si muore di fame); è acclarato che malattie coronariche, diabete, obesità, osteoporosi, alcuni tipi di tumore sono dovuti ad una dieta sbilanciata verso carne, salumi, latticini e uova e che comunque questi alimenti vengono consumati in eccesso.
Per informare in maniera esaustiva la cittadinanza su questi argomenti che in questa sede abbiamo dovuto esporre in modo ecessariamente sintetico abbiamo organizzato il 1 settembre a Carpi una contromanifestazione in cui verrà distribuito materiale informativo completo ed esauriente e attivisti di varie associazioni che hanno realmente a cuore la salute dell’ambiente e del pianeta e non hanno nessun interesse economico ne la necessità di promuovere la propria attività commerciale saranno a disposizione per chiarire qualsiasi dubbio e perplessità.
Purtroppo il Comune di Carpi, dopo averci garantito la disponibilità di Piazza Garibaldi in seguito ha fatto retromarcia e ci ha riservato una location decisamente più penalizzante (Piazza Meridiana) adducendo come motivazione la sovrapposizione con le iniziative di Carpiestate; gli attivisti saranno comunque presenti a svolgere azione di contro-informazione.