Festa del Tricolore 2011

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Si aprono a Reggio Emilia, città del Tricolore, le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Dal 7 gennaio al 2 giugno Reggio si trasformerà in un museo a cielo aperto con la mostra “ Le strade della Bandiera”. art.di Giulia Manzini

Partono da Reggio Emilia le celebrazioni nazionali per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia: il 7 gennaio, 214° anniversario del Primo Tricolore, al Teatro Valli, è atteso, come ospite d’eccezione, il Presidente della Repubblica Onorevole Giorgio Napolitano che, alle 11, dopo la prolusione del Professor Alberto Melloni, terrà l’atteso intervento ufficiale: un traguardo importante che coincide con l’inizio ufficiale  del terzo grande appuntamento giubilare dopo quelli del 1911 e del 1961.

Un rito istituzionale che cade in un momento particolarmente delicato nella vita del paese per la difficile crisi economica congiunturale mondiale, le spinte disgregatrici e le pulsioni secessioniste e i beceri rigurgiti  localistici leghisti che agitano il panorama politico da quasi venti anni.

Un’Italia che fa parte del club esclusivo del “G8”, a pieno titolo tra i i paesi fondatori dell’Unione Europea e ciononostante vittima di una paralisi politica amministrativa derivante da insanabili conflitti di competenze tra Stato, regioni, province, comuni, comunità montane ecc… con continui rimpalli di competenze tra un ente e un altro ( è sotto gli occhi di tutti il caso rifiuti in Campania).

In un paese spaccato in due politicamente, economicamente e socialmente, dove la corruzione imperversa, oggi più che mai gli italiani hanno bisogno  di riscoprire il senso di una comune appartenenza nazionale. Appartenenza nazionale che è al tempo stesso coesione nazionale e coesione sociale: le due facce della stessa medaglia. Una forma di “patriottismo costituzionale” avviato da Carlo Azeglio Ciampi durante il suo settennato al Quirinale ( 1999-2006)  che trova nella Carta Costituzionale e nel Tricolore i suoi simboli immediati. “Tricolore che non è una semplice insegna di Stato – questa la storica frase di Ciampi – ma un vessillo di Libertà conquistata da un popolo che si riconosce unito”. L’Unità sancita dall’ articolo numero 5 della Costituzione che recita “L’Italia è Una e Indivisibile”. Come una e indivisibile fu la Repubblica Cispadana che 214 anni fa, il 7 gennaio 1797 a Reggio Emilia adottò il Primo Tricolore ( ratificato però giuridicamente il 21 gennaio 1797 a Modena al terzo Congresso Cispadano) come vessillo ufficiale della prima Repubblica democratica libera sorta sulle ceneri dell’assolutismo feudale che conculcava la libertà di pensiero, parola, opinione, libera circolazione delle persone e delle merci. 

Un Tricolore non più vessillo di una dinastia, ma di una nazione. Una Repubblica che fu il primo nucleo originario in nuce di quell’Italia che il 17 marzo 1861 divenne uno Stato unitario. Venerdì 7 gennaio a Reggio Emilia il Tricolore sventolerà ovunque e, per l’occasion,e sarà allestito un maxischermo in piazza Martiri, per la cittadinanza, con diretta televisiva su Rai 1 a cura del Tg Uno, di Rai Quirinale e Trelereggio.

 Alle 9,45, in piazza Prampolini, si terrà la cerimonia istituzionale con il tradizionale alzabandiera alla presenza del Presidente della Repubblica Onorevole Giorgio Napolitano.

In seguito, nella sala del Primo Tricolore, in piazza Prampolini, si terrà la cerimonia di consegna del “Primo Tricolore” nelle mani di Sergio Chiamparino, Matteo Renzi e Gianni Alemanno, rispettivi sindaci delle città di Torino, capitale d’Italia fino al 1865, Firenze capitale fino al 1871 e Roma capitale dal 1871.

Alla presenza del Presidente della Repubblica Napolitano saranno infine consegnate agli studenti presenti alcune copie della Costituzione.

Al Teatro municipale Valli ( edificato dall’architetto modenese Cesare Costa) alle 11, l’apertura delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia con un intervento del sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio, della presidente della provincia Sonia Masini, del presidente della regione Emilia Romagna Vasco Errani.

 Infine dopo un excursus storico a cura del professor Alberto Melloni, docente di Storia contemporanea all’Ateneo emiliano, l’intervento del Presidente della Repubblica Onorevole Giorgio Napolitano che ha recentemente apposto la propria firma ( forse obtorto collo) alla riforma Gelmini sollevando alcune eccezioni di incostituzionalità come l’assegnazione di borse di studio sulla base dell’ appartenenza territoriale ( questo governo, in tempi di globalizzazione, vuole riportare indietro le lancette del tempo e della storia, regionalizzando tutto: la pubblica istituzione, la sanità, i servizi…)

Reggio dal 7 gennaio al 2 giugno si trasformerà in un museo a cielo aperto nelle strade del centro storico”Le strade della bandiera: Reggio Emilia città del Tricolore”; nel Museo del Tricolore poi, in piazza Casotti, sarà allestita la mostra “La Bandiera Proibita: il Tricolore prima dell’Unità. Alle 16 infine dibattito pubblico su “Percorsi dell’Unità d’Italia” dove interverranno  l’Onorevole Otello Montanari, presidente e storico fondatore, assieme ad Ugo Bellocchi dell’Associazione Nazionale “Primo Tricolore”. Parlerà di Dante Alighieri Dino Felisetti, di Don Giuseppe Andreoli (originario di San Possidonio) parlerà Gino Badini, di Gian Matteo Sidoli Giuditta Bellerio Sidoli, di Antonio Panizzi Roberto Marcuccio e di Giuseppe Compagnoni Marcello Salvini. Giovanni Fontanesi concluderà l’incontro.. Chi avrà il privilegio o la fortuna di essere presente a Reggio il 7 gennaio forse vivrà un momento che passerà alla Storia.

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