Il Deputato modenese, insieme ai colleghi emiliani, ha presentato un’interrogazione al Ministro Valditara: “Solo in Emilia-Romagna si arriverebbe al taglio di 21 istituzioni scolastiche”
Una nota del Deputato del Partito Democratico Stefano Vaccari:
“Voglio informare la Preside del Fermi, istituto che dalla sua nascita si è sempre caratterizzato per la sua apertura culturale, innovazione, pieno inserimento nel contesto sociale e cittadino, che ho presentato assieme ai colleghi emiliani del Pd (prima firma Ilenia Malavasi) un’interrogazione al Ministro Valditara relativa al dimensionamento scolastico che, grazie alla scelta fatta dal Governo in legge di Bilancio, comporterà la riduzione di molte sedi che verranno accorpate, ma anche il taglio del personale che sarà quasi dimezzato rispetto a oggi: si passerà, infatti, dai 7.461 del 2024-2025, ovvero il primo anno in cui entrerà in vigore la misura, fino ai 3.144 del 2031-2032; si tratta di 3.346 dirigenti scolastici in meno, con un conseguente impatto negativo nei territori già in difficoltà, come le aree interne e le zone marginali.
Meglio farebbe, la Preside, a occuparsi di questo tema, piuttosto che censurare la foto di un bacio omosessuale frutto di un lavoro svolto tra insegnati e studenti, o di fare paragoni fuori luogo e inopportuni per una dirigente scolastica il cui Istituto ogni anno manda a Palermo classi per contribuire alla costruzione di una cultura antimafia.”
Rispetto a questo spiacevolissimo episodio, Vaccari esprime piena solidarietà alla posizione espressa dall’Assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori dell’istituto, che stigmatizza le ingerenze della Preside e i suoi paragoni inaccettabili tra il comportamento mafioso e l’operato della giuria.
“Visto che pare distratta da altre questioni – continua Vaccari – informo la dirigente che, secondo le prime stime, oltre 700 gli istituti scolastici, di ogni ordine e grado, potrebbero essere soppressi e accorpati su tutto il territorio nazionale, con un taglio dei servizi nei territori più fragili e un aumento delle disuguaglianze educative a discapito del diritto all’istruzione. Solo in Emilia-Romagna, tali norme dovrebbero comportare, rispetto al numero attuale, il taglio di 15 istituzioni scolastiche autonome per l’anno scolastico 2024/25, 17 per l’anno scolastico 2025/26 e 21 per l’anno scolastico 2026/27, con conseguenze sul futuro anche degli istituti scolastici superiori”.
“Tali soppressioni – conclude il parlamentare Dem – aumenteranno notevolmente il carico di studenti negli altri istituti, con ripercussioni negative sulla didattica degli alunni a causa dell’elevato numero di studenti per classe e sul lavoro di docenti e personale amministrativo. Nelle aree interne, la chiusura di alcune scuole, oltre a ledere il diritto all’istruzione, potrebbe causare anche la perdita di decine di posti di lavoro con conseguente impoverimento e spopolamento dei territori.
Forse è il caso che la Preside riveda l’agenda delle sue priorità.”