Si sprecano i detti, i proverbi, gli aforismi e i motti vari, con tema il denaro e il dono in genere…. In particolare, “Pecunia non olet” che fa accettare denaro di qualsiasi provenienza, perché “non puzza” e “A caval donato non si guarda in bocca”, come dire che a ciò che arriva in regalo non si deve guardare troppo per il sottile, lo si accetta e basta.
Essi, tuttavia, non mi sembrano i più adatti a definire il bel colpo di teatro di Francesco Rutelli. Il quale ha proclamato che verserà all’INPS, a favore degli “esodati” , dapprima i cinque milioni di euro rimasti nelle casse della Margherita, gli spiccioli insomma…e poi tutti gli altri milioni di euro, man mano che rientreranno, immagino restituiti da Lusi, tesoriere manolesta, nuova figura professionale, trasversale ai partiti, non appannaggio esclusivo di nessuna fazione. Anche qui la par condicio.
Oltre che piuttosto ottimista, il signor Rutelli, riguardo alla restituzione, si dimostra anche un tantino ingenuo, pensando di aver riguadagnato la fiducia di qualcuno. A me personalmente ha dato particolarmente fastidio quell’ostentazione di virtù, per molti motivi . Il primo, è che è molto comodo fare la beneficenza con i soldi degli altri, perché quelli, il signor Rutelli forse l’ha dimenticato, non sono soldi suoi,né di quel partitello chiamato Margherita. Quelli sono soldi degli elettori italiani, che dovevano rimborsare spese elettorali, non fare salvadanaio del suo partito.
L’altro motivo è a mio avviso altrettanto serio e grave: se non fosse venuta fuori tutta questa buriana, se il “tesoriere manolesta” di cui sopra fosse stato ancora più furbo e non si fosse fatto scoprire…tutti quei milioni di euro, di cui ora così generosamente si priva, li avrebbe mai dati in beneficenza?. Infine, se può privarsene con tanta munificenza, essi evidentemente sono di gran lunga superiori all’ammontare spese elettorali effettivamente sostenute…
E magari alla fine il predetto colpo di teatro del cherubino si rivelerà un’ autorete.
Maria
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