Fantapolitica

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Le istruzioni sono semplici: non bisogna dare nulla per scontato, tutto poggia sulla nostra pelle e, infine, tutto deve cambiare. art. di Alex Scardina

 

Anche se le temperature non lo suggerirebbero questo è il primo numero di ottobre. Di norma in questo periodo si parla di fantacalcio, di Champions, si tenta di capire chi condurrà il prossimo festival di Sanremo, nei palinsesti televisivi ricicciano i profeti del piccolo schermo. Chi avesse la fortuna di trascorrere qualche giorno al mare, sotto l’ombrellone perché gli stabilimenti sono ancora aperti, o per chi volesse divertirsi in bar, ecco il nuovo passatempo dell’autunno 2011: Fantapolitica!

Le istruzioni sono semplici: non bisogna dare nulla per scontato, tutto poggia sulla nostra pelle e, infine, tutto deve cambiare.

Partiamo dallo schieramento che detiene la maggioranza dei seggi in parlamento e seguace del primo ministro Silvio Berlusconi. Ho detto che nulla deve essere scontato quindi, giocoforza, il governo deve cadere. Supponiamo a fine novembre. Cosa accadrebbe nella compagine di governo?

Il Pdl, con ogni probabilità, vivrebbe una scissione interna; i ciellini di Formigoni, magari sostenuti da Pisanu & C. da una parte, sarebbero pronti a fondare l’ennesimo tentativo post Dc, e Alfano dall’altra pronto a ostracizzarli. La Lega, ora spaccata tra maroniani, maronate(?), sono la maggioranza, e pescatori di trote, potrebbe ricompattarsi in nome del Dio Po e del nuovo motto di battaglia, mai sentito negli ultimi 30 anni: Secessione, secessione…e la terza gamba? Come per qualsiasi uomo maturo (suona meglio di anziano) raggiungerebbe la pace dei sensi, sob. Al Centro, tutto cambia forma, nulla cambia sostanza. Fli proverebbe a ricollocarsi verso destra, provando a sostituire il vuoto berluconiano. L’Udc non si squasserebbe dalla propria posizione centrale…nemmeno la bora triestina potrebbe spostarli; Rutelli e Api andrebbero in un bosco per creare un nuovo alveare.

A sinistra?

Qui forse tutto è più divertente. Di Pietro premier verrebbe raggiunto in breve tempo da una serie di avvisi di garanzia…Spiace dirlo ma il contrappasso dantesco è inevitabile e più vero della legge di Murphy.

Sel smetterebbe di essere la forma contratta di “se il”, non riconosciuta in alcuna grammatica nostrana, per diventare l’acronimo di “salame e lardo”, nuova versione del “pizza e fichi”. Rifondazione non risulterebbe pervenuta! Ferrero e compagni andrebbero in trasferta a Berlino per ricostruire il noto muro.

Il Pd? Resterebbe fermo in attesa di una nuova guida, un nuovo gladiatore, col solo scopo…di farlo fuori.

L’ordine tra i democratici potrebbe portarlo solo Terminator.

 

 

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