Ascoltando i commenti d’inizio anno sembra di trovarsi di fronte ad un nuovo scenario economico, migliore, per la nostra nazione. Aumentano i posti di lavoro, gli italiani fanno la fila per andare a sciare, assaltano il negozio d’abbigliamento per i saldi, come la scena di manzoniana memoria. Sarà, ma io ho sottomano l’ennesimo rinnovo del contratto di una lavoratrice, che da più di tre anni, lavora in un’azienda inserita nella grande distribuzione. E’ il quinto o il sesto rinnovo ha perso il conto fra rinnovi da tre, sei mesi, un anno. Con cessione del personale da un’azienda all’altra. Tutto regolare, sarà? E’ un modo civile di lavorare? Come lei tante altre persone alla ricerca di un posto, dove non ci sia l’angoscia della scadenza, sono come la possibilità di un superenalotto. Perché qualche deficiente mentale ha detto che non c’è più diritto al posto fisso? Io penso al contrario che ci sia invece qualche mente illuminata che rivendichi il posto fisso, naturalmente compatibilmente con le necessità dell’azienda. A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca. Ma i figli dei potenti hanno lo stesso problema? Non credo. Tiremm innanz, si dice in dialetto milanese. Un accenno ai lavoratori over sessanta che si trovano nella situazione di essere troppo vecchi per un nuovo lavoro e troppo giovani per andare in pensione, nonostante che l’Inps tenga in “ostaggio” i soldi versati dagli stessi. Che cosa fanno? I più fortunati vivono addosso all’altro coniuge che ha un lavoro, si vende l’oro di famiglia (se ne hanno e se non gli è stato rubato), altri, quelli che non si erano fidati della parola dello Stato, attingono dai risparmi che dovevano assicurare una vecchiaia dignitosa o da utilizzare per i figli per l’acquisto della casa. Gli strafortunati fanno un lavoro in nero (certo altra fatica), non intaccando il patrimonio di famiglia. Credo, però, che la maggioranza segua una dieta, forse non dovuta, ma obbligata. Questo grazie al famoso governo dei capaci tecnici (fino a quel momento eravamo stati governati da perfetti incapaci), che ci è stato imposto dall’alto per sanare la nostra situazione debitoria che nel circuito europeo è impressionante. Delicato eufemismo. Che affidabilità può avere uno Stato che ti cambia le regole del gioco in corsa rimanendo in tema di pensioni? Zero, quindi, viene anche a cadere il rispetto verso qualsiasi regola. Perciò, la ricerca affannosa dei più furbi a qualsiasi tipo di evasione fiscale. In effetti, non mi sembra che gli aumenti di fine o inizio anno, che colpisce immancabilmente solo le classi a reddito fisso, possano sanare la situazione. Ditemi cosa importa alla classe politica imprenditoriale l’aumento di 50 euro all’anno dei sacchetti biodegradabili, argomento tanto di moda, più tutti gli altri che verranno. Sono costi che ai ricchi fanno scappare da ridere mentre per le altre classi vogliono dire una pizza in meno o un fine settimana lontano dalla pazza folla. Ora, qualcosa non mi torna. Mi sorge un dubbio: la vedo solo io questa Italia?
Un recente sondaggio rileva che l’interesse per la politica da parte degli italiani è solo del 35%. Il dato non mi stupisce. Le cause possono essere tante. Fiducia in una classe politica non eletta direttamente? L’eterno peggioramento del modo di viverre degli italiani che degenera giorno dopo giorno? Un senso di sfiducia nelle istituzioni che sembrano non volere cogliere i segnali d’insofferenza da parte delle persone, che si sentono in ostaggio dello Stato, che con “operazione di chirurgia”, svolta non da dottori in medicina, ma da dottori di ben altra materia, ti può rovinare la vita e quella dei tuoi figli, e che intimoriscono anche la maggioranza silenziosa che in larga parte non trova nella politica, che dovrebbe salvaguardare la democrazia, una difesa? In questo scenario, il 4 marzo gli italiani si recheranno alle urne per eleggere un nuovo governo. I sondaggi adesso dicono che il centro destra, FI, LN, FdI e qualche altra sigla, dovrebbe prevalere sulla sinistra, ma non riuscirebbe a raggiungere il famoso 40%, che serve per governare. La sinistra litigiosa, dovrebbe, usiamo il condizionale, perdere. Io, come sempre, metto l’allarme dell’inciucio fra le varie anime dell’area che va dagli ex comunisti, ex margherita, catto comunista, condizionati dall’attuale Viceré sul trono del Re dei cieli, ai nei comunisti camuffati in altre sigle, che sperano su un altro impoverimento e scadimento delle condizioni di vita degli italiani, per rivedere la scena dell’assalto al Palazzo d’Inverno. C’è anche il M5S. I dati dei sondaggi narrano che dovrebbe essere il primo partito per consensi popolari. Questo comporta un alto numero di seggi e ha portato a un boom di auto candidature. Si parla di 15.000 domande al vaglio della commissione elettorale interna del movimento! Veramente impressionante. Gente senza arte ne parte che vorrebbe per quattro anni un bel posto. Come dargli torto, molti sono disoccupati, però ci sono anche volti in parte noti dello schermo che si sono autocandidati. Ora, non è compito dell’informazione, a mio avviso, indicare chi votare o non votare. Tuttavia, mettere in guardia sulle promesse elettorali irrealizzabili, questo è un nostro compito! Tanto il futuro miglioramento o peggioramento del tenore di vita degli italiani non lo decidiamo noi. Lo decide Bruxelles.