Ci sono molte persone che in estate non potranno andare in vacanza. Forse perché le ferie le hanno utilizzate, forse perché devono lavorare o forse perché, più semplicemente, non hanno la possibilità di andare fuori. Le città in estate sono chiaramente più vuote ma, qualcuno, comunque, rimane e proprio per queste persone potrà essere interessante conoscere cosa organizzi la propria città nel periodo estivo.
Roberto, spiegaci cosa significa vivere via Gallucci.
Significa trovarsi in un mondo parallelo alla vita ordinaria. Qui i ragazzi si ritrovano, bevono qualcosa insieme, chiacchierano e fanno festa. E’ un centro della vita modenese che non può essere cancellato.
Le tue parole lasciano intendere qualche preoccupazione.
Da due anni, da quando via Gallucci si è imposta come il primo centro di aggregazione giovanile notturno, non sono mai mancate le polemiche. I residenti si lamentano per la confusione, dicono che siamo in centro e quindi hanno diritto di riposare. Qualcuno ha addirittura calcolato attraverso l’Arpa l’indice di inquinamento acustico. Mi sembra eccessivo, se una città vuole essere vissuta allora deve convivere con alcuni disagi. E’ emblematico la questione Muvi: aveva suscitato polemiche e così si è trasferito a Forlì. Adesso sono curioso di vedere quanti turisti verranno a Modena. Quei concerti attiravano tanti giovani che consumavano nella nostra città.
E l’amministrazione che fa?
E’ sempre in bilico. Dà ragione ai noi esercenti e poi vieni a sapere che con i residenti ha sparato peste e corna. Così non va bene. Ci vuole equilibrio, poi mi pare di aver visto diversi esponenti politici passeggiare per via Gallucci.
Mettiamo da parte le polemiche: cosa è cambiato negli ultimi anni nel vostro lavoro?
Intanto i clienti hanno meno soldi e fanno attenzione a spenderli. Questo ha cambiato le dinamiche della vita notturna. Prima si faceva serata dalle 23 in poi, adesso invece, soprattutto nel fine settimana, la festa parte il pomeriggio. I ragazzi vengono, prendono uno-due-tre aperitivi, mangiano qualcosa che noi offriamo e poi ancora. Si festeggia. Gli impavidi continuano fino a notte fonda, gli altri invece verso le 22 vanno a mangiare una pizza e poi magari tornano qui a chiudere serata.
E le discoteche?
Non voglio sbilanciarmi troppo, ma sono in netto calo. L’entrata costa tanto e non parliamo dei prezzi dei cocktail. Chi ha gli agganci continua a frequentarle, gli altri invece lo fanno principalmente d’inverno e non ogni week-end. D’estate si va al mare oppure si passa la notte fuori, in via Gallucci oppure a parco Amendola. Ecco, questi sono i due luoghi trandy dell’estate modenese.
Qual è la bevanda che servi di più?
Lo sritz: vino e aperol o campari. Bevanda fresca, che stimola la fame. E’ diventato un cult per le nuove generazioni. Ma anche il vino regge il confronto: la moda bacchiana è scoppiata anche a Modena, i ragazzi si interessano, adorano sorseggiare un bicchiere mentre parlano.
E la birra?
Non manca mai. Ma soprattutto dopo cena.
Uomini o donne?
Prima erano di più gli uomini. Negli anni le donne sono uscite prepotentement
e, qualcuna, magari le più timide, bevono anche più dei maschietti. Comunque in via Gallucci ce n’è di ogni. E devo ammettere che la maggior parte è, come si suol dire, bella gente.