“Il saluto romano? denuncero’ il prossimo che lo fara’”
Il Sindaco Luca Caselli risponde in questo modo a Massimo Mezzetti
“La prossima volta che vedrò qualcuno fare il saluto romano lo denuncerò personalmente”.
Il Sindaco di Sassuolo Luca Caselli risponde in questo modo a Massimo Mezzetti di Sinistra Democratica.
“Quanto avvenuto la settimana scorsa in piazza Garibaldi – prosegue Caselli – va inquadrato in un clima teso figlio di una campagna elettorale che, soprattutto nei quindici giorni finali, è stata sopra le righe. Il gesto immortalato dalle fotografie era la risposta goliardica ad una provocazione, nulla di più. Tutto questo, però, non sminuisce la gravità di un gesto che non può e non deve riportare alla mente dei sassolesi ideologie e concetti che, per fortuna, non esistono più.
La campagna elettorale è terminata – conclude il Sindaco di Sassuolo Luca Caselli – il clima non è più teso come allora e Sassuolo non può permettersi una frattura all’interno della propria società civile; per questo motivo ora basta: sarò il primo a sporgere denuncia nei confronti della prossima persona a cui vedrò fare il saluto romano perché ora sono il sindaco di tutti i sassolesi e perché non mi riconosco in gesti antidemocratici”.
25/06/2009
La sicurezza e’ la priorita’ dei sassolesi
Il Sindaco Luca Caselli risponde alla lettera inviata dagli operatori del Centro Lavoratori Stranieri Cgil
“La sicurezza era e resterà la mia priorità, questo non significa che non conosca la crisi che sta attanagliando i sassolesi: la conosco, conosco le difficoltà e farò quanto in mio potere per aiutare tutta la cittadinanza”.
Il Sindaco di Sassuolo Luca Caselli risponde in questo modo alla lettera inviata alla stampa da un gruppo di operatori del Centro Lavoratori Stranieri della Cgil di Modena.
“ Certo che garantire il sacrosanto diritto alla sicurezza per tutti i cittadini è la mia priorità – prosegue Caselli – così come lo è per la totalità di chi vive, abita e lavora a Sassuolo: persone che hanno il diritto a girare per strada sentendosi sicure e, allo stesso tempo, di essere assistite nei momenti di difficoltà economica.
Chi ha letto il programma col quale sono stato eletto, avrà visto che non ho nessuna intenzione di negare il diritto di culto a chicchessia: penso solamente che si troveranno soluzioni in grado di coniugare questo diritto con la sicurezza di chi non ha paura dello straniero in quanto tale, ma ha paura del clandestino e dello spacciatore.
Un ultima nota agli operatori della Cgil: prima di scrivere ai giornali – conclude il Sindaco di Sassuolo Luca Caselli – potrebbero avere la gentilezza di contattarmi, per espormi i loro problemi ed ascoltare le mie risposte; non ho mai chiuso il telefono in faccia a nessuno, non inizierò certo oggi e la mia porta è sempre aperta”.
25/06/2009
Lettera ai direttori del cls su divieto moschea Sassuolo
Spettabile Direttore,
la sospensione del via libera alla realizzazione della moschea sarà la priorità del Sindaco di destra appena eletto al Comune di Sassuolo e della sua futura Giunta.
In una città duramente colpita dalla crisi, che vede ogni giorno
licenziamenti e chiusure di aziende, la prima preoccupazione dei nuovi amministratori locali non è quella di difendere i posti di lavoro e di garantire un minimo di protezione a chi il lavoro lo ha già perso, ma di impedire a qualche migliaio di persone il diritto di pregare.
Non è nemmeno la seconda preoccupazione, essendo questa “”la sicurezza”” intesa come “”ordine pubblico”” e non come possibilità di continuare a comprare il pane e di pagare il mutuo, possibilità sempre più in forse per tante persone.
Del resto, per la Destra la crisi non è che un problema psicologico:
meglio, dunque, dedicarsi ad altro, a fare di Sassuolo la città capofila del divieto dell’esercizio del diritto di libertà religiosa e della discriminazione per motivi di credo. Chi ha perso il lavoro mangerà la soddisfazione.
Gli operatori del Centro Lavoratori Stranieri Cgil di Modena Valentina Montorsi Ciro Spagnulo Raffaele Venturi Souad Elkaddani Fatima Hasani Claudia Cantatori
25/06/2009
«Chiusa anche la seconda tornata elettorale delle amministrative, con i ballottaggi di Mirandola, Sassuolo e Vignola, è possibile fare un bilancio dei risultati nella nostra provincia, una riflessione sul significato del voto e sui compiti che attendono il Pd e il centrosinistra per i prossimi cinque anni.
In provincia di Modena il risultato è complessivamente buono, soprattutto se si tiene conto del voto in Europa e in Italia. 31 comuni sui 38 in cui si è votato hanno visto l’affermazione dei candidati del centrosinistra. Alla guida dell’amministrazione provinciale è stato confermato il presidente Emilio Sabattini; il sindaco Pighi ha vinto anche senza l’appoggio dell’Idv doppiando il candidato del centrodestra (entrambi hanno vinto al primo turno). E non è superfluo sottolineare che alla vittoria del centrosinistra ha dato un contributo fondamentale il Partito democratico, dimostrando di avere radici robuste e ramificate in tutto il territorio provinciale.
Tuttavia sarebbe illusorio e suicida pensare che il consenso, una volta acquisito, sia garantito per sempre. Io credo invece che vada continuamente alimentato e motivato, pena la perdita di credibilità e di peso elettorale. Il voto di Sassuolo, o di Savignano, sono lì a dimostrarlo.
Ma anche dai Comuni dove abbiamo vinto arrivano segnali di disaffezione e di malessere che non si spiegano solo con il venir meno del voto ideologico e di appartenenza.
Credo che, anche su questo punto, nel Pd si debba aprire una riflessione seria e approfondita. Quando la politica fatica a incrociare i bisogni dei cittadini e a dare risposta alle loro aspettative cresce la sfiducia e guadagnano terreno quelle forze politiche che propongono soluzioni sbrigative a problemi che sono invece complessi. E’ il caso della Lega.
Il Partito democratico alla sua nascita è stato capace di suscitare grandi speranze in milioni di italiani, ma dopo poco, è rimasto impigliato nelle vecchie contrapposizioni tra anime diverse. Emblematico quello che è accaduto a Sassuolo dove mesi di litigi e di personalismi hanno minato la credibilità del partito, indebolito la coalizione e compromesso gravemente il grande lavoro svolto dal sindaco Pattuzzi. E’ ora di dire basta a tutto questo.
…Il voto delle amministrative ci dice in maniera inequivocabile che il Pd deve accelerare nel rinnovamento della classe dirigente e nell’aggiornamento dei programmi, a partire da alcune priorità come lavoro e sicurezza.
Stefano Bonaccini
Estratto dal sito PD Modena.it
“Pd, avviare una riflessione seria e approfondita sul voto” del 23 giugno 2009
http://www.pdmodena.it/2009/06/23/pd-avviare-una-riflessione-seria-e-approfondita-sul-voto/
Modena, 24 giugno 2009
Luca Ghelfi: Bonaccini e i cambiamenti di schieramento, prima di guardare in casa d’altri meglio sistemare la propria
Parole dure quelle di Stefano Bonaccini di oggi sui giornali locali: soprattutto rivolte ai presunti traditori della causa, come a Sassuolo. E’ vero che Alessio Pecoraro ha scelto Luca Caselli. E’ vero però che già da tempo aveva abbandonato la direzione del PD locale in polemica con la gestione provinciale, poco attenta ai giovani.
Se poi ha scelto Luca Caselli, un sindaco giovane e battagliero, le colpe credo siano da attribuire a chi non ha saputo ascoltare prima delle elezioni le voci di scontento, e dopo la sconfitta si scaglia contro i traditori, per non fare i conti con quello che non ha funzionato all’interno del PD e della sua alleanza.
Infine vorrei ricordare come a Carpi la Dottoressa Borsari sia stata capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale e oggi militi fra le fila di Italia dei Valori, in attesa di assessorato in una giunta di sinistra. Se passano da destra a sinistra sono benvenuti, al contrario sono traditori?
No Bonaccini, temo che non sia questo lo spirito democratico.
Purtroppo ancora una volta il PD cerca le colpe dei singoli, per non prendere atto del declino di consenso: e liquidare le sconfitte definendo semplicistiche le soluzioni della Lega Nord, o traditore chi cambia idea, significa non aver capito nulla. Nel consueto stile della sinistra che non pensa mai di aver sbagliato scelte, ma di non essere stata capita.
Tre perdenti!
Ha perso in credibilità agli occhi dell’elettore italiano l’attuale uso o abuso dell’istituto del referendum.
Infatti i referendum sulla legge elettorali non sono validi, non essendo stato raggiunto il quorum per nessuno dei tre quesiti proposti. L’affluenza registrata per il referendum sulla legge elettorale è stata la più bassa mai registrata in Italia per una consultazione referendaria.
PRIMO QUESITO
Non e’ stato raggiunto il quorum per il quesito referendario n. 1: l’affluenza e’ stata del 23,4%.
Con questo referendum si chiedeva per
LA CAMERA DEI DEPUTATI L’ABROGAZIONE DELLA POSSIBILITA’ DI COLLEGAMENTO TRA LISTE E DI ATTRIBUZIONE DEL PREMIO DI MAGGIORANZA AD UNA COALIZIONE DI LISTE.
SECONDO QUESITO
Non e’ stato raggiunto il quorum per il quesito referendario n. 2: l’affluenza e’ stata del 23,4%.
Con questo referendum si chiedeva per il
SENATO DELLA REPUBBLICA L’ABROGAZIONE DELLA POSSIBILITA’ DI COLLEGAMENTO TRA LISTE E DI ATTRIBUZIONE DEL PREMIO DI MAGGIORANZA AD UNA COALIZIONE DI LISTE.
TERZO QUESITO
Non e’ stato raggiunto il quorum per il quesito referendario n. 3: l’affluenza e’ stata del 24,1%.
Con questo referendum si chiedeva per la
CAMERA DEI DEPUTATI L’ABROGAZIONE DELLA POSSIBILITA’ PER UNO STESSO CANDIDATO DI PRESENTARE LA PROPRIA CANDIDATURA IN PIU’ DI UNA CIRCOSCRIZIONE.
Angelo Donelli
Luca Caselli Sindaco
Luca Ghelfi: Un grande risultato, per la città di Sassuolo si inaugura una nuova era.
E’ stato un lungo cammino, ma da stasera Luca Caselli è sindaco della città di Sassuolo. Una conferma della coerenza e del lavoro svolto in questi anni da Luca, e una bocciatura per Graziano Pattuzzi a cui va l’onore delle armi, per essersi battuto fino alla fine, ma che evidentemente non ha saputo cogliere il disagio che invocava una svolta nella città delle ceramiche.
Innanzitutto vorrei complimentarmi con l’amico Luca, la cui candidatura è stata da me appoggiata fin dall’inizio: ho sempre creduto nella bontà di questa scelta, che vede la sua conferma alle urne.
Faccio i miei complimenti anche ai candidati di Vignola e Mirandola: purtroppo non è stato raggiunto l’obiettivo, ma in entrambi i casi per pochi punti in percentuale. E’ un dato di fatto che ormai la nostra provincia è spaccata in due, ed è per questo che invito gli amministratori di sinistra ad avere più rispetto del loro elettorato, che ormai non vota più a memoria, ma vede, giudica, valuta, e se necessario, cambia idea, come in tutte le democrazie sane.
Da stasera con il risultato storico di Luca Caselli possiamo dire che l’alternanza è arrivata in un grande centro della provincia di Modena. Una bella serata per la democrazia.
Avv. Luca Ghelfi
PDL
22 giugno 2009
Elezioni a Vignola
Graziano Fiorini: un grande risultato, la città spaccata in due, non potranno ignorarci
Daria Denti ha vinto questa sfida, a Lei le mie congratulazioni e gli auguri per questo difficile mandato che la città le ha assegnato.
La invito però già da oggi a tenere conto del dato uscito dalle urne:
Daria Denti infatti è il primo sindaco a Vignola arrivato ad un ballottaggio, che al primo turno meno della metà degli elettori aveva scelto. E questo è un elemento che spero considererà quando farà le sue scelte da sindaco.
Rappresenta non il 75% della città come il sindaco Adani, ma il 52%, e solo dopo il turno di ballottaggio. Questo vuol dire che se vorrà essere il sindaco di tutti, e vorrà rappresentare tutta la città, dovrà dialogare con ’opposizione che quella fetta grossa di popolazione rappresenta. Lo chiedono i cittadini.
Saremo un’opposizione forte, perché le urne dicono che siamo forti, che la nostra idea di città ha convinto tanta gente che solo 5 anni aveva dato un altro voto.
Faremo un’opposizione critica, ma costruttiva, e non permetteremo che le scelte, quando le riterremo sbagliate, passino sotto silenzio, come troppo spesso è successo in questi anni: abbiamo messo in moto un movimento d’opinione che farà in modo che nulla passi sopra la teste delle persone. E’ questo il sale della democrazia. E ci prepareremo, perché quello che non è successo oggi, avvenga fra 5 anni, come sta accadendo a Sassuolo.
Infine porgo le mie congratulazioni a Luca Caselli, per la vittoria a Sassuolo, un segno importante per tutti noi, e speriamo l’inizio di un salutare processo di cambiamento nella provincia.
Grazie infine alla stampa e ai mezzi di comunicazione per avermi dato voce.
Graziano Fiorini
Candidato sindaco a Vignola
Lega Nord – Vignola Per Tutti
Chi ha vinto e chi ha perso alle Provinciali Milano?
Le urne hanno dato questo responso, seppur con uno scarto minimo, quasi impalpabile:
Guido Podesta’, del Pdl, chiude la partita al 50,2% ed il concorrente del Pd, il presidente uscente Filippo Penati, al 49,8%.
E’ una partita, quella di Milano, che ha tanti significati. E che apre molti scenari.
CENTRODESTRA – La vittoria di Podestà rallegra e riempie di soddisfazione il Premier.
Con questo traguardo raggiunto dell’esponente del Pdl, i tre fulcri di potere della Lombardia (Regione, Provincia e Comune di Milano) sono tutti uniformati al colore politico del Governo centrale. Eppure, paradossalmente, il centrodestra, dopo i comprensibili e giustificati festeggiamenti entrerà in una fase di marcata turbolenza.
La Lega Nord, che ha votato per Podestà, reclamerà per il prossimo anno la guida della Regione Lombardia.
La vittoria alla Provincia di Podestà diventa così un insuccesso per Roberto Formigoni, che per i prossimi dodici mesi dovrà difendere strenuamente la sua poltrona.
Un’altra battaglia si verificherà poi per designare colui che prenderà le redini del partito lombardo, che finora è stato guidato proprio da Guido Podestà.
Sarà una battaglia senza esclusione di colpi, tra laici e ciellini di Forza Italia che a loro volta dovranno vedersela anche con gli ex di AN. Questo è fisiologico che succeda e non deve suscitare meraviglia se ciò capita anche tra le mura della migliore politica.
CENTROSINISTRA – Filippo Penati ha perso anche se ha combattuto come pochi recuperando, in due settimane, dieci punti sull’avversario. E’ riuscito ad incunearsi nelle tante contraddizioni di un centrodestra che – tra Malpensa ed Expo – accumulano molto più di un punto debole, m
a non gli è bastato. Penati ha combattuto con la determinazione di volere dimostrare che le coalizioni, oggi più che mai, hanno bisogno di persone che non siano solo in grado di parlare alla gente e di scaldarne i cuori, ma di mostrare con i fatti di saper governare anche le grandi trasformazioni.
Nella sconfitta di Penati c’è però anche una vittoria: ha vinto la sua battaglia nella città di Milano. Chissà come interpreta questo dato Letizia Moratti.