Edizione straordinaria

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Con malcelato piacere, con l’attesa della notizia clamorosa, sbigottiti come le convenienze impongono, abbiamo all’improvviso assistito all’interruzione dei programmi, alla messa in onda di un’edizione straordinaria, pardon, due edizioni straordinarie, del TG1, qualche mese  fa[1].

Piacere simile all’inconfessabile desiderio che, vergognosamente, neghiamo anche a noi stessi, e che proviamo assistendo alla partenza della Formula 1. Per carità, che nessuno si faccia male, ma una bella carambola d’auto ci sta sempre bene, cinicamente parlando. Allo stesso modo, l’edizione straordinaria fa spettacolo e così, ghiottamente, aspettiamo la voce grave e l’espressione opportunamente compunta del giornalista che ci appioppa una bella notizia ferale.

E, invece, con un po’ di delusione, abbiamo appreso che si trattava solo della liberazione di Ingrid de Betancourt.

Certo, una prigioniera politica liberata, una voce della democrazia che la violenza e la sopraffazione cercavano di mettere a tacere, una donna coraggiosa e impegnata restituita alla sua famiglia e ai suoi importanti progetti di vita…Ma, due edizioni straordinarie, non saranno un po’ troppe?

Inoltre, dopo di ciò, la signora in questione non fa che rilasciare interviste, alcune delle quali fanno pensare che questa eroica signora abbia perso diverse importanti occasioni per tacere.

Ad esempio, parla della finale dei mondiali di calcio del 2006 tra Italia e Francia indicandolo come uno dei sei eventi  che l’hanno colpita di più nel periodo della sua prigionia !

“”La partita creo’ problemi e tensioni nell’accampamento dov’ero prigioniera tra quanti erano dalla mia parte e tifavano Francia e altri che sostenevano l’Italia. Ho pianto quando la Francia ha perso ai rigori””.

E sul noto episodio della testata di Zidane a Materazzi, afferma : “”Ho adorato quella testata, credo che anch’io avrei fatto lo stesso e me la sono presa con quelli che l’hanno criticato””.

Tornando alle due edizioni straordinarie, allora, di clamore in clamore, quante edizioni straordinarie saranno legittimamente da attendersi, in altre eccezionali occasioni?

E non parlo del passaggio a miglior vita di papi, statisti e altre personalità, cose tutto sommato di ordinaria amministrazione, se questi sono in età avanzata,  ma di cose veramente eclatanti.

Come queste.

Un arresto di camorristi in cui la folla applaude alle forze dell’ordine, invece di sbraitare, inveire, aggredire.

Una carretta del mare in avaria, intercettata, raggiunta e rimorchiata fino all’approdo sicuro, sulle coste di partenza, non sulle nostre.

Un politico indagato, che non respinge con sdegno le accuse, (che poi si rivelano invece fondatissime e provate) ma che chiede perdono, ammettendo malversazioni e quant’altro.

Una starlet che, interrogata sul suo  tipo d’uomo ideale, anziché dire “Un uomo interessante, un uomo che mi faccia ridere” dica “Un uomo, anche un ottuagenario e noioso, purchè imbottito di euro (o di dollari)”.

Un sindacato che esorti a lavorare, per contribuire a salvare il salvabile di una società o di un’impresa,  piuttosto che intestardirsi a fare richieste esose e a scioperare, a tutti i costi, anche quando ciò significa il fallimento, creando disservizi, disagi e danni alla popolazione. Infine, meriterebbe davvero una, o più edizioni straordinarie, la notizia che, date le difficoltà nelle quali si dibatte una gran parte dei cittadini, venisse approvata, all’unanimità,  una legge che riducesse, diciamo del 20%, il congruo appannaggio dei nostri parlamentari.

Sarebbe stupendo.

Sarebbe una goccia in mezzo al mare, ma ci farebbe capire che apparteniamo alla stessa specie


[1] Mercoledì 2 luglio 2008

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