Donne in piazza contro l’indecenza – Un’altra Italia è possibile!

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Il 13 febbraio una partecipazione straordinaria.. Tanti i messaggi lasciati dalle donne (ma anche dagli uomini) che chiedono dignità, rispetto e futuro per i giovani

 

Un successo annunciato, e sorprendentemente inaspettato nelle sue reali proporzioni.

“Eravamo veramente in tante e tanti domenica 15 febbraio in piazza Matteotti a Modena” spiegano Caterina Liotti e Fiorella Prodi fra le rappresentanti del Comitato promotore modenese “Se non ora quando?” che parlano di ben 5.000 presenze alla manifestazione per la dignità e la libertà delle donne che si è svolta in contemporanea in oltre 200 piazze italiane e anche estere.

Tante le presenze di uomini, donne e giovani da tutta la provincia “per dire basta”, “per la dignità delle donne”, per “riscattare il popolo italiano”, “per la dignità del mio Paese”, “per ritrovare valori perduti”, “per essere sempre fiera di essere donna”, “perché ho un cervello da 110 e lode, ma sembra che non basti”, “perché è la mia prima manifestazione ed era importante esserci”.

Questi alcuni degli oltre 300 messaggi scritti sui post-it dei pannelli esposti piazza Matteotti dove tutti hanno potuto scrivere qualcosa, lasciare traccia della loro presenza, sollecitati dalla domanda “Sono qui perché?”.

Voglia di esserci e di partecipare, ma anche denunce, rabbia e critiche a tinte forti, battute sarcastiche rivolte al Premier Berlusconi.

In tantissimi hanno voluto esserci, esprimere una comune visione della vita, del rispetto per le tante donne impegnate nel lavoro, nelle professioni, nella politica, nelle istituzioni, nel volontariato e nella cura della famiglia e per ribadire che le donne non sono merce di scambio sessuale.

Molti messaggi sono stati letti domenica dal palco, in una sintonia che non è mai mancata tra palco e platea, ma tanti post-it meritano di essere ancora ricordati.

Libere, sicure con figlie e non precarie”, “sono donna e orgogliosa di esserlo”, “le donne che conosco io ci mettono anche un anno per guadagnare 10.000 euro”, “nella nostra classe dirigente: meno testosterone più teste pensanti”, “perché la libertà sessuale è un’altra cosa”, “noi le donne vere ci siamo per difendere la nostra dignità”, “valgo per il mio cervello non solo per il mio corpo”.

 

Qualcuno ha scritto:

Sono qui per dire alle ragazze: Cappuccetto Rosso non vi ha insegnato niente? Attente al lupo!

Sono qui per i miei studenti” hanno scritto molte insegnanti, “sono qui perché le mie figlie sono le donne di domani”, “sono qui per i miei nipotini”.

Sono qui perché il mio piccolo che nascerà tra 6 mesi capisca subito – maschio o femmina che sia – che il mondo da sempre va avanti perché le donne si sacrificano, piangono, sperano”.

Sono qui perché donna straniera e giovane…laureata…merito e ho il diritto di avere un futuro…migliore di questo Paese”.

Sono qui per dimostrare che esistono donne che credono ancora che sia possibile cambiare le cose senza togliersi le mutande”.

Sono qui perché non abbiamo scelta, ci interessa il futuro, la bellezza e l’azione retta, semplicemente”.

Sono qui perché da bibliotecaria lavoro ogni giorno perché aumenti la consapevolezza dei cittadini, uomini e donne. E intanto, dall’alto, si lavora esattamente per il contrario”.

Perché questo è il momento di dimostrare cosa è realmente una donna!”. “No al sultano, si alla dignità delle donne”.

Avere 30 anni, essere in bilico tra quella che sono e quella che vorrei essere. Ma per diventare una donna che ha gli occhi di mia madre e gli occhi di mio padre devo lottare… se non ora… quando?”

Bisognerebbe citarne tante altre di testimonianze, quelle dure, durissime le risparmiamo, non per pudore ma per non guastarci la festa di domenica scorsa che è stata bellissima.

Chiudiamo con la battuta di un modenese, noto scrittore e fumettista per bambini “Perché in una piazza? Io volevo un letto a 2 piazze. Pino”.

 

Le donne del Comitato promotore stanno valutando come valorizzare la ricchezza di tutto il materiale raccolto ed eventualmente trovare una sede adeguata per esporlo al pubblico. Il Comitato modenese intanto non si scioglie, le donne intendono dare continuità all’impegno e alla mobilitazione che ha portato alla manifestazione del 13 febbraio, e si impegnano a rilanciare in futuro nuove iniziative.

 

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