BREXIT: Le code a Dover nel week-end scorso, provocate dai controlli francesi alla frontiera, non sono una vendetta per il Brexit, seppure la perfida Albione ci rumini su e, tra me e me, ne godo. Tira il freno il nuovo premier Theresa May, intenzionata a non fare partire il negoziato prima del 2017, perché la vera loro priorità è interrompere la libera circolazione delle persone. Appunto!
MIGRANTES: E’ finita la stagione dei rifugiati politici perché ormai è chiaro a tutti, proprio a tutti, che si tratta di migranti: donne, uomini e bambini alla ricerca di una vita migliore. Non è invece chiaro perché gli unici intoccabili restino gli scafisti e la grande criminalità internazionale che gestisce i traffici. Se decidiamo che tutti coloro che sbarcano o approdano in Italia possono rimanere, spargiamo la voce affinché, invece di pagare quei delinquenti, comprino un regolare biglietto. Sono più sicuri e anche il governo risparmia.
OLIMPIADI: Ormai ci siamo. I giochi sono per me il più straordinario spettacolo sportivo, molto più avvincente di qualsiasi finale mondiale di calcio e non bastano il doping, gli scandali, l’impreparazione di Rio all’evento, la paura che un giorno tornino a Roma e lo sfruttamento di bambini per ricavarne campioni o togliermi la passione perseguire qualsiasi gara, dressage compreso. Ho soltanto paura di come la tv ce li consegnerà, se dando priorità al gesto sportivo, al dibattito salottiero o alle immagini ad effetto per cui chi vince passa sugli schermi una volta e chi cade almeno cento.
POKEMON: Una roba virtuale a cui si dà la caccia in ogni dove con il cellulare, è il gioco-mania di quest’estate, non particolarmente più stupido del cioccare due palline con il rischio di fracassarsi il gomito, passare settimane a intrecciare scoubidu e via dicendo. Però bisognerebbe avere la consapevolezza di stare giocando e che ogni gioco è bello se dura poco. In ogni caso cercare i Pokèmon davanti a un quadro o nella chiesa più bella del mondo non è un incentivo alla cultura, ma la dimostrazione della frase evangelica di non dare le perle ai porci.
STIPENDI: Quelli della Rai sono pubblici, scoprendo che paghiamo gente senza incarico con somme da dieci salari operai sommati. Non dovremmo chiamarli stipendi, ma sti….
TERRORISMO: vorremmo fosse la causa di ogni male e di ogni tragedia che colpisce il nostro villaggio globale, ma armano più sicari e kamikaze la solitudine e il disadattamento culturale e sociale. Non è tutto terrorismo, ma senz’altro tutto genera ‘terrore’.
TIFOSI: protagonisti in negativo nel disturbare i ciclisti in gara con pagliacciate di travestimenti e invasioni di sedi stradali, o nel trasformare in battaglia una partita di calcio. Quando ascolto la delusione di tanti tifosi partenopei per il tradimento di Gonzalo Higuain, trasferito alla Juventus, mentre mostrano i loro tatuaggi, segni d’amore per il loro (ex) campione, un po’ ci godo. Se si chiamano ‘professionisti’ un motivo ci sarà e la propria pelle converrebbe conservarla per motivi più nobili.
TURCHIA: L’ultimo vergognoso silenzio dell’Europa Unita di fronte alla repressione di Erdogan, con 13.000 arresti. Sarà la cartina tornasole di quale sia il cemento che unisce le nazioni del vecchio continente: se sono ideali di giustizia e libertà non vi potrà essere che condanna e stop all’ingresso della Turchia, ma se sono i soldi a dettare le regole, allora ci si limiterà ad una tirata d’orecchi.
ESTATE: non ultima in ordine alfabetico, ma ultima prima del riposo agostano. A tutti voi potenti: estate-vene buoni se potete!