Dimissioni del sindaco di Serramazzoni: i commenti

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Da parte del Pd né sciacallaggio né soddisfazione, ma bisogna che Serra volti pagina

 

“Un atto dovuto e un apprezzabile gesto di responsabilità verso la comunità” – il segretario provinciale del Pd Davide Baruffi commenta con queste parole la notizia delle dimissioni del sindaco di Serramazzoni Sabina Fornari -“La situazione era ormai insostenibile, ecco perché il partito, alle ultime elezioni, aveva appoggiato una lista civica che potesse consentire al paese di voltare pagina. La magistratura dovrà accertare la verità e Serramazzoni potrà finalmente guardare avanti.”

“Nessuno sciacallaggio e nessuna soddisfazione, ma la verità deve essere rapidamente accertata e soprattutto Serramazzoni merita di cambiare finalmente pagina”: con queste parole il segretario provinciale del Pd Davide Baruffi riassume la posizione del partito all’indomani delle dimissioni del sindaco Sabina Fornari: “Queste dimissioni – chiarisce Baruffi – rappresentano un atto dovuto e un apprezzabile gesto di responsabilità verso la comunità. I fatti di questi mesi, le indagini e le perquisizioni disposte nei confronti di esponenti dell’amministrazione precedente e della nuova, tecnici comunali e altri, avevano reso da tempo la situazione insostenibile. C’erano, tuttavia, tutte le condizioni, a nostro avviso, per poter prevenire i problemi che poi puntualmente si sono, invece, verificati. Per questo avevamo ritenuto non percorribile la strada della candidatura della Fornari: lei era stata protagonista della gestione precedente avendo gestito in prima persona l’area delicata dell’urbanistica, in collaborazione con il geometra Tagliazzucchi. Su quella gestione – continua Baruffi – pesavano ombre pesanti, addensatesi in particolare sul finale della scorsa legislatura. Ce n’era abbastanza per chiedere un forte segnale di discontinuità con l’amministrazione Ralenti e una pratica urbanistica sempre più opaca”. Ed, infatti, il Pd si e’ assunto l’onere di rompere con il passato, invitando i cittadini a sostenere un progetto alternativo, civico, che riportasse alla normalità una situazione che era divenuta ormai, in maniera evidente, fuori controllo. Quanto accaduto poi e’ cronaca degli ultimi due mesi: “Sabina Fornari – prosegue Davide Baruffi – ha certo vinto le elezioni, ma per soli 17 voti e non arrivando neppure al 30% dei consensi, segno evidente che i cittadini, o almeno la stragrande maggioranza di loro, aveva compreso che così non si poteva continuare”. Pochi giorni dopo le votazioni, infatti, sono scattate nuove perquisizioni e indagini della magistratura che hanno messo al centro proprio la Fornari e Tagliazzucchi, insieme ad altri. Infine il geometra Tagliazzucchi e’ stato arrestato, in flagranza di reato, nel momento in cui riceveva un mazzetta. “Nessuno di noi – sottolinea Baruffi – aveva elementi, certo, per immaginare un epilogo così funesto e inquietante. Ce n’era però abbastanza per ritenere che quella discutibile gestione della cosa pubblica, palesatasi in particolare in questi ultimi mesi, finisse per precipitare. Cosa che oggi e’ accaduta. Ora occorre ripristinare al più presto un minimo di normalità in Comune a Serramazzoni: le dimissioni del sindaco consentiranno a lei di difendersi meglio, nelle sedi opportune, e di non trascinare l’intero municipio in una vicenda dove il Comune e’ invece parte lesa. Sabina Fornari, subito all’indomani delle elezioni, mi chiese di riflettere sull’errore che avevamo compiuto decidendo di non sostenerla. Sarebbe troppo facile oggi ripartire da lì. Serramazzoni merita invece di ripartire da altro: da un lato, dalla verità sulle vicende al vaglio della magistratura che deve essere accertata, e dall’altra dalla necessità di voltare pagina rapidamente facendo davvero – come si dice in gergo – pianta nuova”.

 

Ufficio stampa  

Pd Modena

 

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Sabina Fornari si è delegittimata da sola, con i suoi comportamenti e le sue omissioni. Lascia un frutto avvelenato

 

 

La campana di un quotidiano locale ha suonato e Sabina Fornari, ormai ex Sindaco di Serramazzoni, ha gettato la spugna. A parer nostro, ha fatto bene. Mentre alza la bandiera bianca avanza, però, una tesi giustificativa che noi non condividiamo perché non è vera. Non è stata la posizione della nostra lista a delegittimarla; sono stati i comportamenti e le omissioni che le abbiamo contestato a sprofondarla in un vicolo senza uscita. Non ha mai risposto alle domande che le abbiamo rivolto; ha sempre rifiutato di confrontarsi; ha utilizzato delle tesi inaccettabili ed inaudite per spiegare i suoi silenzi, mentre intorno a lei piovevano da tempo bordate giudiziarie impressionanti. Abbiamo fatto con coerenza e con determinazione ciò che il nostro ruolo richiedeva. Non abbiamo fatto affondi personali; ci siamo attenuti ai fatti, li abbiamo criticati ed inutilmente abbiamo chiesto di parlarne.

 

Eravamo perplessi sin dall’inizio della campagna elettorale sui metodi, sullo stile e sulla concezione del ruolo di Amministratore pubblico esibito dalla Fornari. L’abbiamo detto con insistenza perché eravamo consapevoli dell’enormità dei problemi accumulatisi e del distacco dalla gente ormai consumato, testimoniato dal crollo dei voti raccolti dalla sua lista rispetto al potenziale di partenza. Abbiamo registrato dei comportamenti deplorevoli ed abbiamo sorvolato. Abbiamo accantonato delle critiche velenose e scorrette, diffuse con metodi inqualificabili e
rivelatesi poi prive di fondamento. Non abbiamo, invece, trovato gli elementi identificativi di un progetto, di un pensiero, di un’iniziativa per riscattare la Comunità ed il Municipio dalla condizione umiliante in cui delle scelte e delle omissioni sconsiderate li hanno cacciati. Queste convinzioni le abbiamo espresse pubblicamente anche con interventi in consiglio comunale ignorati dalla giunta (è stata necessaria una diffida per averne il riconoscimento), con interrogazioni senza risposta, fino alla mozione di sfiducia presentata il 29 giugno, con richiesta delle dimissioni del Sindaco e del commissariamento del Comune.

 

Abbiamo detto alla Fornari, citando J.F. Kennedy, che “Si può ingannare qualcuno tutte le volte o tutti qualche volta, ma non si può ingannare tutti tutte le volte”. Siamo stati facili profeti ricordando ai cittadini di Serramazzoni, in chiusura della campagna elettorale, che se avessero voluto continuare ad essere amministrati da certi Signori e Signore, avrebbero probabilmente letto di Serramazzoni sui giornali, ma nella pagina giudiziaria.

 

Tutto si è puntualmente verificato, purtroppo a pochi giorni o settimane dalle elezioni: il fronte giudiziario che fa da sfondo alla gestione urbanistico-edilizia degli ultimi 10 anni si fa sempre più cupo e scattano degli arresti. Il re è nudo. Sabina Fornari ha fatto bene a dimettersi, anche se in ritardo e anche se avrebbe dovuto evitare di aggravare ulteriormente una situazione già molto ingarbugliata, e oggi colposamente deteriorata. Questo è, purtroppo, il frutto avvelenato lasciato alla nostra Comunità da un’improvvida e sventurata primavera amministrativa durata sette settimane nel corso delle quali non si è riusciti nemmeno ad approvare uno straccio di bilancio e, soprattutto, a parlare di qualcosa. Nessun risentimento per l’accaduto, ma nessuna giustificazione per l’insipienza, la mancanza di trasparenza e l’inevitabile tracollo.

Ed ora, avanti con un Commissario, che, su questo insistiamo, possa giovarsi di esperienza per mettere mano al groviglio complicato dei problemi che si sono stratificati.

Ai nostri concittadini chiediamo di mantenere fiducia nelle Istituzioni e di partecipare per il futuro più attivamente alla vita collettiva, per orientare più incisivamente i progetti futuri della nostra Comunità.

Ai dipendenti ed ai collaboratori del Comune chiediamo di continuare a svolgere le rispettive attività con impegno e fiducia, coadiuvando chi sarà chiamato a ripristinare condizioni di normale funzionamento della macchina amministrativa.

 

Ufficio Stampa

 

Lista Civica Rubbiani Sindaco

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