Egregio signor Sindaco,
le comunico le mie dimissioni da consigliere comunale.
Tale decisione, sofferta e ben ponderata, nasce dall’aver constatato, ancora una volta, una differente visione fra il mio ideale politico e gli atti della sua amministrazione. Come lei ricorderà le inviai una mail il 23 maggio scorso, in cui le sottoponevo le mie perplessità sulle procedure di nomina dei consiglieri della fondazione CRV a fronte di una dichiarazione al giornale Resto del Carlino del presidente Prof. Valerio Massimo Manfredi, che per altro stimo. Non ha molta importanza non avermi risposto, conosco bene gli impegni e le responsabilità di un sindaco e sono conscio e rispettoso del suo lavoro. Ma con quella scelta si aderiva ad un iter ben preciso (delibere di Consiglio Comunale n. 55 del 30/07/2009 e un avviso pubblico). Veniva individuato un percorso per procedere alla raccolta di candidature e giungere poi ad una rosa di nominativi tra cui effettuare la scelta fra quelli più rispondenti alle esigenze dell’ente. Per la prima volta si rendeva trasparente l’intero procedimento con i CV di tutti i candidati, visibili sul sito del comune . Leggendo il bando fui felice che si fosse intrapreso questo percorso. Finalmente una scelta, rilevante per tutta la comunità vignolese, veniva fatta in modo trasparente, basandosi sulle competenze e le capacità dei singoli. Finalmente i cittadini potevano seguire l’operato della pubblica amministrazione e veder applicato quei principi che sono basilari per l’operato di una buona e sana gestione. La ricerca di un candidato passava attraverso il vaglio non solo della trasparenza ma anche della competitività con un percorso che premiava le capacità dando anche ai giovani lo stimolo che i più meritevoli sarebbero stati premiati. Tuttavia la dichiarazione dello scrittore ai giornali (Resto del Carlino 10 maggio u.s. “Non sono stato io a cercare questo incarico e prima che i sindaci della zona mi contattassero per sollecitare la mia candidatura, ne ero lontano mille miglia” ) per quanto ne so non smentita, contraddice nei fatti quanto disposto. Da un lato si aderisce a un percorso ben preciso che trascende dalla scelta contingente ed è in sintonia con i desideri dei vignolesi dall’altro si continua con la solita vecchia politica in cui la tattica prevale e le decisioni importanti sono prese da pochi. Sono quindi imbarazzato nei confronti di quei cittadini e colleghi consiglieri che ,conoscendo questo percorso , mi chiedessero ragione di quanto riportato dalla stampa.
All’origine della decisione di dimettermi non vi è solo questo episodio ma il progressivo deterioramento del rapporto fiduciario che lega un consigliere di maggioranza al proprio sindaco. Le ricordo ad esempio i numerosi episodi in cui la nostra amministrazione si è dimostrata refrattaria ad ogni apertura nei confronti delle opposizioni.
La mia scelta non è stata facile pensando a coloro che mi hanno dato il loro voto alle scorse elezioni. Ma allo stesso tempo ritengo che vi siano beni comuni e principi che è interesse generale salvaguardare.
Nelle elezioni amministrative di questi ultimi giorni abbiamo assistito ad un assenteismo massiccio, fenomeno sempre presente e crescente ad ogni turno elettorale. Sappiamo entrambi che questo è l’espressione di una crescente sfiducia dei cittadini nei confronti della politica che risulta essere sempre più lontana dalle loro esigenze. Abbiamo il dovere di testimoniare con il nostro impegno che l’agire politico è un espressione fondamentale della democrazia ed è al servizio esclusivo della collettività. Per me questo obiettivo lo si raggiunge agendo secondo le regole, facendo bene , mantenendo le promesse e con un pizzico di gentilezza. Essere gentili non significa solo essere cortesi, ma rispondere con sensibilità e calore umano alle speranze e alle esigenze degli altri. Anche il più piccolo tratto di gentilezza può alleviare un clima pesante e cambiare la vita alle persone.
Mi permetta infine di rivolgere un sentito ringraziamento a tutti i colleghi consiglieri che con la loro passione politica, le loro idee e il loro entusiasmo hanno reso più agevole il lavoro di presidente del consiglio comunale e nello stesso tempo mi scuso per le mie mancanze ed errori. Sento inoltre di dovere un grazie speciale a tutto il personale degli uffici e in particolare a quello della segreteria che in questi anni mi ha supportato e aiutato. Vorrei in ultimo precisare che in questa lettera ho utilizzato la forma Lei, pronome personale di cortesia, non per marcare un distacco ma per il rispetto nei confronti del Sindaco come istituzione.
Giancarlo Gasparini