Alcune rilevazioni dimostrerebbero un leggero calo nei consumi, soprattutto in alcuni settori, in questo periodo di festività.
Non è la prima volta che sui media vengono presentati dati di questo tipo, non senza un certo allarmismo.
Che la cosa non renda piani di gioia i commercianti è ovvio, ma che questo debba preoccupare la gran massa di cittadini e la società nel suo complesso mi pare molto più difficile da capire e da sostenere.
Spesso studi economici e sociologici indicano in un maggior senso di responsabilità e di saggezza delle famiglie lo strumento migliore per rendere i bilanci familiari più sostenibili, evitando eccessivi indebitamenti e credito al consumo.
Da ogni parte si auspica che si riducano i consumi superflui, che ognuno faccia il passo non più lungo della gamba, che si dedichi maggiori attenzione alla scoperta del prezzo più equo dei prodotti e dei servizi (quando possibile), che si scelgano beni ad elevato contenuto di responsabilità sociale, e via dicendo.
Tutto questo, se applicato, porta a minori spese e quindi a dati apparenti di minori consumi, ma porta invece ad una migliore qualità della vita e, nel medio-lungo periodo, a consumi più responsabili e quindi duraturi perché conformi a redditi sufficienti a finanziarli.
Quindi rinunciamo a fare i megafoni di lamentele corporative e prendiamo atto, quando ci sono, di nuovi positivi segnali di maggiore coscienza nei consumi.
Pensiero Libero