Di certi eventi si può essere solo spettatori, talvolta sgomenti: uno di questi è quanto è accaduto a Qasem Soleimani, potente generale iraniano, pianto da alcuni, esecrato da altri. Qui non si tratta di parteggiare, di fare banalmente “”il tifo”” per lui o per chi l’ha eliminato così brutalmente…è solo che non riesco ad esultare, per la morte di un uomo, neppure se è un uomo pericoloso, feroce, responsabile diretto o indiretto di tante altre morti innocenti. Lo vorrei al sicuro, in prigione, non più in grado di fare del male. Se poi la morte di un uomo avrà l’effetto del famoso battito d’ali di una farfalla, capace di provocare un uragano dall’altra parte del mondo, esultare per la sua morte mi è ancora più difficile. Gli equilibri già così precari e instabili, fra le Nazioni, davvero possono essere compromessi. Credo che l’Umanità abbia visto davvero troppo sangue nella sua Storia millenaria, eppure la lezione non l’ha certo imparata. Sarà anche maestra di vita, come si suol dire, ma spesso gli esseri umani si rivelano alunni svogliati, immemori, incapaci di apprendere le lezioni che la Storia, instancabilmente, impartisce nel dipanarsi del Tempo.
Spesso, dopo la caduta di un tiranno, o scendendo nella scala del potere, di un uomo comunque assai importante, come può essere il generale Qasem Soleimani, morto in Iraq vittima di un attacco effettuato da un drone statunitense … le conseguenze possono essere davvero pesanti, equiparabili o peggiori rispetto alla situazione preesistente. Sarebbe vano e comunque stucchevole, esprimere la speranza che le controversie internazionali possano essere risolte pacificamente. Non è realistico, non è pensabile. Purtroppo.
Rimangono le incertezze, le preoccupazioni crescenti per una situazione che, dalle opposte posizioni, vede la scarsa o inesistente propensione a collaborare.
Il mio pensiero, forse da donnicciola, va comunque a tutti gli innocenti che nei conflitti hanno sempre la peggio, vittime civili, come vecchi, donne, bambini… e, fra le vittime innocenti, metto anche chi è comandato nei teatri operativi, indossando l’uniforme.
“Può il batter d’ali di una farfalla in Brasile provocare un tornado in Texas?” fu il titolo di una conferenza tenuta da Lorenz nel 1979.Nella metafora della farfalla si immagina che un semplice movimento di molecole d’aria generato dal battito d’ali di una farfalla possa causare una catena di movimenti di altre molecole fino all’uragano menzionato, così come un semplice ritardo di due secondi può incidere sulla vita personale di un individuo. Edward Lorenz fu il primo ad analizzare l’Effetto farfalla in uno scritto del 1963 preparato per la New York Academy of Sciences. (Effetto farfalla)
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Come di consueto, qui di seguito presento brevemente il numero on line da oggi. I titoli in grassetto sono link che portano direttamente ai relativi pezzi. Questo per consentire anche a chi ha poco tempo, di poter sfogliare più facilmente il giornale.
“Dalla condotta di alcuni dipende il destino di tutti”
A.D.Z.
La politica è un lavoro da furbi
Ormai chi fa politica ha la deontologia di un lavoratore delle ferrovie. Si scende da un treno, si sale su un altro. Oppure, ricordando l’immagine della porta girevole e la frase finale dal film Grand Hotel: -Grand Hotel…Gente che viene… che va… Tutto senza scopo- O meglio, lo scopo c’è…
Alberto Venturi
Il gruppo di De Benedetti prospera cannibalizzando le altre testate, sminuendo la loro identità e la loro diversità. Sarà forse necessario, ma io lo trovo un impoverimento per la libertà d’informazione. Il De profundis per La Stampa lo intono malvolentieri.
Il pubblico delle grandi occasioni ha gremito ogni ordine di posti il Teatro Storchi di Modena per il tradizionale Concerto di Capodanno.
Giorgio Maria Cambiè
E’chiaro a tutti che un complesso di tasse e tassette, dirette o surretizie, fatto cadere in un momento di economia già asfittica provoca la paralisi del sistema. La prova si ha nella caduta dei prezzi nell’edilizia, nel ristagno di nuove iniziative e nella continua chiusura di troppe imprese. Neanche nel resto della Ue ci sono salti di gioia, tuttavia non si arriva ad una crisi e ad una stagnazione come da noi.
Eugenio Benetazzo
Per i tre giorni che precedono il Natale, la televisione non fa altro che continuare a contemplare come gli italiani si apprestano a vivere e preparare la vigilia ed il pranzo del 25 Dicembre comperando generi alimentari al di là di ogni ragionevole buon senso. I tre giorni successivi invece vengono impiegati a mostrarci come smaltire l’eccesso di calorie ingerite o come riciclare gli avanzi e le cibarie avanzate dopo gli opulenti baccanali.
Adimaro Moretti degli Adimari
Perché lo Stato sapendo che c’è un’indagine in corso, si comporta come se il carabiniere fosse già colpevole e condannato? Perché deve cercare la compiacenza e la benevolenza di tutti? Chi avrebbe mai immaginato che questa nostra nazione sarebbe caduta così in basso tanto da doversi inginocchiare invocando il perdono dei senza patria?
Buon Anno, buona settimana e buona lettura del n. 684 – 373 .