Tutti annoveriamo tra le nostre conoscenze qualche allegrone che, nei momenti di difficoltà, pensa bene di ricorrere al suo cavallo di battaglia, affermando che al peggio non c’è mai fine, gettando nello sconforto chi spera che da certe abissali profondità si possa soltanto risalire.
Sicuramente ciò che ritenevamo impossibile, fino a qualche mese fa, fino a qualche giorno fa, oggi è una realtà amara e ingiusta. Ma credo che di fronte a certi eventi anche i cinici allegroni di cui sopra, sempre pronti a sentenziare su disastri prossimi venturi, avrebbero di che sorprendersi.
Siamo indifesi, davanti agli eventi incontrollabili e indomabili della Natura così come lo siamo di fronte a ciò che gli esseri umani, i cosiddetti esseri umani, sono capaci di fare, gli uni agli altri. Non bastano le follie collettive, come le guerre, a renderci dolorosamente consapevoli della nostra infinita debolezza di fronte al Male, ci sono le atroci meschinità del quotidiano, le guerricciole private, la sopraffazione e la violenza dei singoli, la crudeltà e la perversione di anime che di umano davvero non hanno molto.
Non è certo avara la cronaca di questi mesi, di questi giorni, e stringe il cuore pensare alla piccola Yara, ancora insepolta, o alla bimba, poco più che una lattante, che riconosce la madre in una fotografia, la indica e scoppia in pianto…(1) (2)
Dolore e pena, umana pietà, per loro, così come per ogni altra vittima, sdegno infinito per chi uccide.
Ma come qualificare qualcuno che, sacerdote, educatore per eccellenza, figura di fiducia, non solo non fa il prete, ma corrompe, droga, insozza i ragazzini che gli sono affidati, vive biecamente una stolta e incredibile doppia vita notturna, come nemmeno il più incallito peccatore si sognerebbe di fare. Un’altra quasi intollerabile batosta per la Chiesa, alla quale fanno male le situazioni di assoluta indegnità di questi suoi pastori, tanto quanto la falsità di molti suoi fedeli, usi a biascicar preghiere e lustrare banchi, nonché a vivere in totale antitesi con l’ostentata facciata virtuosa.
Davanti ad ogni nequizia, si ricorre alla rassicurante possibilità dello sdegno, dell’esecrazione, e di tutte quelle belle e inutili cose che troppo spesso sono soltanto parole, inutili…inutili come togliere un piccolo schizzo di fango dall’ enorme cumulo di letame che schiaccia, con la sicurezza delle persone, anche l’idea stessa di rettitudine, di giustizia, di probità.
Sembra impossibile difendersi, e difendere le persone alle quali teniamo, non ne abbiamo il mezzo.
Dovremmo possedere, come la Seconda Strega, la facoltà di riconoscere i malvagi, da un pizzicore ai pollici, sicuro presagio dell’avvicinarsi di qualche infame.
«Dal pizzicore dei pollici avverto che sta giungendo qualcosa di malvagio» questo le fa dire William Shakespeare, nel Macbeth, IV atto, scena prima.
Sarebbe molto utile anche a noi questa facoltà, perchè sapremmo di chi diffidare, chi tenere lontano dalla nostra vita.
Potremmo metterci al riparo dalla crudeltà, dalla menzogna, dalla villania.
Maria
(1) Yara Gambirasio: sabato 28 maggio i funerali a Brembate, a sei mesi dalla sua scomparsa (Italia-News.it)
(2) Vittoria, 18 mesi, figlia di Melania Rea, uccisa a 20 aprile in provincia di Teramo (http://www.la-cronaca.it/news/337815)