Dal braccio di ferro al gioco delle tre carte

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Siamo all’ennesimo braccio di ferro all’interno del PD. Uno scontro tra “titani”: da una parte l’assessore Sitta, che nel bene o nel male si assume delle responsabilità decisionali, e dall’altra Modena attiva a cui pare non andare più bene niente di quello che decide la Giunta. La nuova  querelle prende spunto dalla pista di Marzaglia. Potremmo cascarci se non fosse che tutte le precedenti divisioni si sono sempre prontamente dissolte come neve al sole.

Le linee invalicabili dei contendenti, le barriere insormontabili sono sempre state prontamente abbattute in un regolamento di conti interno, una mera questione di equilibri di potere. Che in realtà non interessano i cittadini, che faticano sempre più  a comprendere come mai le decisioni di chi è al governo della Città (Sindaco, giunta e compatti consiglieri comunali del PD) vengano immediatamente contestate dai piddini “fuori” (riconosciamo con onestà, unica vera opposizione (o pseudo opposizione)  alla giunta Pighi). 

Non è il gioco dei due forni, ma delle tre carte. Si perché una terza carta c’è, forse solo il due di coppe, ma c’è e sono gli ex margheritini che cercano di farsi notare, ma restano schiacciati tra i due assi di briscola. Certo si agitano (lunedì 2 aprile, un consigliere di maggioranza uscito dal Consiglio comunale prima della votazione sulle areeF (gesto eclatante di cui nessuno dei presenti si è accorto)  e oggi altri con timide domande sulle politiche di un bilancio ancora del tutto ignoto), ma è poco non solo per contare, ma soprattutto per esistere. Eppure le buone ragioni ci sono. E allora fatevi sentire, tirate fuori la grinta, se l’avete. Piano casa e nuovi alloggi PEEP per i meno abbienti? A 1580-1680 (costo medio abitazione PEEP) euro al metro quadro? In realtà si pensa ad incassare visto che il bilancio procede senza tagli strutturali. A quando una vera edilizia sociale? Fra altri 5 anni? La confusione regna nella giunta: sulle esternalizzazioni enunciate si fa marcia indietro, il welfare universalistico, pur iniquo perché da a tutti, compreso chi non abbisogna, continua a imperversare, la sussidiarietà viene evocata a parole, nessun provvedimento per le famiglie, ecc. ecc.  E tra tutte queste incertezze a fronte di un risparmio esiguo di 8-10 milioni di euro, unica sicurezza annunciata sarà il ricorso a 25 milioni di euro di nuove imposte per far quadrare il bilancio. Imposte che pagheremo noi, cittadini modenesi diventando sempre più poveri.

Non va meglio dal punto di vista politico in quanto l’approvazione del piano casa e della edificabilità di 4 zone F (un vero e proprio PSC), avvenute con il consenso esterno di Modena attiva e SEL, registra un netto spostamento a sinistra. Credo cari margheritini che se non vi affrettate a farvi valere resterete travolti o annullati dalle guerre intestine degli ex PCI e dalle rovine del fallimento di questa giunta.

E l’opposizione? Beh, la cerco e poi ne parliamo un’altra volta.

 

Ii consigliere comunale PdL

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