Da un “castello di carte” alla “montagna di calunnie”: alla fine, la Verità trionfa.
Nel 1994, l’83% degli italiani aveva piena fiducia nei giudici, oggi , purtroppo, il 69% pensa che “settori della magistratura perseguono obiettivi politici” e ha poca ( o nessuna) fiducia nel sistema giudiziario, lamentando soprattutto l’iter processuale, visto-percepito come meccanismo farraginoso che, spesso, trasforma in una vera e propria lotteria ogni causa. Quasi un italiano su due, ritiene che la stampa, l’informazione concorra a condannare molte persone sulle quali le indagini non sono ancora concluse. Con l’obiettivo di approfondire e soprattutto ricercare e concorrere all’affermazione della verità , la professoressa Maria Grazia Modena , si è giustamente difesa dal “fango” e dalle bugie inventate ad arte (parafrasando Lord Byronl la “bugia è una verità mascherata” ) grazie anche all’intelligente ed appassionato lavoro di ricerca della verità, a cura degli avvocati Prof. Luigi Stortoni e Massimiliano Lovino, dopo cinque anni di angosce e umiliazioni , la verità trionfa e la bravissima e (per decenni) stimatissima-apprezzata Prof Maria Grazia Modena , docente universitaria e direttrice della Struttura complessa di Cardiologia al Policlinico di Modena , è stata completamente assolta dalle tante accuse più o meno “inventate” , perché , contrariamente a quanto scriveva il politico nazista Joseph Paul Goebbels (“ una bugia ripetuta cento volte diventa una verità”) la verità (come si legge nel passo evangelico “Il Cortile dei Gentili” ) rende liberi .
Il tema della verità è il protagonista del nuovo libro di Maria Grazia Modena
“ Il Caso Cardiologia… La Verità” – appena pubblicato dalle “Edizioni Il Fiorino “ di Modena- e dedicato dall’autrice al marito, che , “in questi anni d’angoscia, non mi ha mai fatto sentire una donna inutile, sola e senza un futuro… Noi siamo sempre rimasti uniti nei momenti di dolore e di felicità” , ed è dedicato agli Avvocati Professor Luigi Stortoni e Massimiliano Iovino, che “hanno creduto, supportato (e… sopportata) “ la Professoressa Maria Grazia Modena , accompagnata e guidata con professionalità e amicizia sincera in questo complicato cammino “ fino alla giusta assoluzione .
Invitiamo a leggere il nuovo libro di Maria Grazia Modena “Il Caso Cardiologia… La Verità”. Sono 191 pagine, suddivise in tre capitoli principali ( e in 17 sottocapitoli) che si leggono “tutti d’un fiato” , per la scrittura scorrevole e per i contenuti che coinvolgono e conquistano (più di un giallo classico alla Poe o Agatha Christie ) , supportati da una ricca e calzante documentazione (quasi tutta ricavata dai mass media, soprattutto giornali dal 31 marzo 2011 –quando “incominciò il fuoco incrociato fra Regione, Conferenza Socio-Sanitaria e Territoriale, Presidente della Provincia di Modena, Carlo Giovanardi , Spinella (il più accanito contro la Professoressa Modena , con la sua Associazione “Amici del cuore”), che chiedeva la testa “ della stimatissima e apprezzata Professoressa Maria Grazia Modena.
Mercoledì 22 marzo , presso lo “storico” “Circolo degli Artisti” di Modena (sicuramente il più “antico” e tra i più attivi circoli-associazioni artistico-culturali modenesi) , abbiamo incontrato Maria Grazia Modena, che ci ha concesso l’intervista che segue, nella quale ricostruisce l’ intera odissea .
D) Perché, con quali obiettivi , dopo il suo libro “Il Caso Cardiologia. La mia verità” pubblica ora “Il Caso Cardiologia.. La Verità” MODENA: “ Questo mio secondo scritto “Il Caso Cardiologia..La Verità “ e non più “La mia Verità” come nel mio primo libro, venuto alla luce nel 2013, si propone di fare conoscere la Verità. Nel primo , raccontavo la mia vita, i miei ricordi, la mia esperienza umana e professionale americana, ,ma anche i miei rimpianti per aver ceduto ai richiami degli affetti della mia famiglia e del mio piccolo paese natale, San Felice sul Panaro. Nella seconda parte del libro esprimevo lo smarrimento per quanto mi stava accadendo e lo sconforto per aver dovuto rinunciare a quello che con l’entusiasmo e la professionalità del mio gruppo avevo creato, quella cardiologia d’eccellenza,che,più volte ho definito la “Mitica Cardiologia del Policlinico”. Molti giornalisti hanno definito quel libro coraggioso,perché era ancora in corso il procedimento penale a mio carico. Nonostante ciò non esitai, già allora, a formulare quelle ipotesi,ma erano ben più che ipotesi,che avevano portato a costruire ,così lo definii, quel “castello di carte” che portò di lì a poco il PM a chiedere per me 9 anni di reclusione, che si tradussero ,con la richiesta del rito abbreviato, in una condanna del GUP a 6 anni , ridotti a 4 per la scelta del rito, più 5 di interdizione dai Pubblici Uffici .
D) Quali erano i presupposti che avevano portato al cosiddetto scandalo “Camici sporchi ?
MODENA”Il denaro e le “sperimentazioni ritenute illecite, effettuate con materiale difettoso in pazienti ignari”. Così suonava il principale capo d’accusa, da cui derivava arricchimento personale per me, accusa rapidamente respinta anche dal PM e arricchimento sul piano del prestigio personale che invece firmò la mia persecuzione. Tutta la vicenda ebbe inizio per il mio desiderio di individuare un nuovo responsabile del laboratorio di Emodinamica, in sostituzione del dott. Giuseppe Geraci,su cui avevo riposto la mia incondizionata fiducia. Il dott. Geraci morì a Palermo,ironia della sorte, per una complicanza con rottura di cuore a seguito di un’ angioplastica coronarica per infarto acuto. La mia prima scelta cadde sul dott. Roberto Baglini dell’ISMETT di Palermo, che aveva assistito Geraci nella sua lunga agonia. Baglini venne a Modena, concordò con la Direzione Generale e con la sottoscritta il “programma oltre le coronarie” , che voleva indicare un nuovo ruolo dell’emodinamica, che non può limitarsi allo studio delle arterie coronarie, ma di molti altri distretti vascolari. Baglini dopo avere presentato il programma , approvato, è scomparso per sempre. Il cosiddetto “Mistero Baglini” che racconto nel mio primo scritto, trova conferma nella “testimonianza/confessione” dello stesso Baglini comparsa come recensione della versione e-book a fine dicembre 2016. Ho voluto riportarla integralmente nel segnalibro allegato al nuovo volume. La mia tenacia nel ricercare il sostituto di Geraci mi portò a contattare ,su indicazione di una collega molto nota e di elevato spessore culturale e scientifico,che nulla aveva a che fare con
il mondo delle aziende elettromedicali, il dott Massimo Sangiorgi, al quale fu affidato lo stesso “programma oltre le coronarie” proposto da Baglini. E Sangiorgi accettò. E fu così che dopo due anni, durante i quali la Cardiologia aveva raggiunto traguardi prestigiosi in campo nazionale e non solo, tutto si interruppe bruscamente per un incidente denunciato dal presidente degli Amici del Cuore, Gianni Spinella”
D) Quindi tutto è partito dal suo “nemico” presidente degli “Amici del Cuore” ? MODENA “Sì, è vero . A Gianni Spinella dedico ,in questo secondo libro , un illuminante paragrafo. Agli Amici del Cuore si associarono nella campagna denigratoria ,il Codacons, la Conferenza Socio Sanitaria, territoriale, i politici di tutte le aree, la Regione e tutto ciò portò la Procura ad aprire un’indagine sulla base di fascicoli anonimi che riportavano elenchi di nomi di pazienti deceduti e/o oggetto di complicanze verificatisi presso la Cardiologia del Policlinico, decessi e complicanze che nel corso delle indagini non sono mai stati confermati, mai provati. Alla Procura, oltre alla relazione della Commissione regionale,arrivarono anche elenchi,sempre coraggiosamente anonimi, ,di sperimentazioni illegali definite “fantasma su malati “ignari”. E qui è esploso (con una accurata regia) il polverone mediatico che come “Camici sporchi” ebbe diffusione sui media nazionali e locali. Sangiorgi, come noto, fu costretto a dimettersi e sparì. Io dovetti far fronte a tutti i quesiti che la Direzione Generale del Policlinico ,senza mai ricevermi, mi poneva sull’operato di Sangiorgi e dei quali io non potevo conoscerne i dettagli essendo lui il cosiddetto “Principal Investigator” di sperimentazioni, strettamente specialistiche .che ,con la sua uscita furono, tutte , immediatamente sospese o revocate. L’Accreditamento che la Regione aveva rilasciato, con lode ,alla Cardiologia solo 4 mesi prima , fu messo in discussione e a me fu tolta la Direzione del Reparto”
D)Come vivevano il dramma, come si sono comportati i suoi più stretti collaboratori? MODENA “ Nella Cardiologia si viveva un clima di terrore anche perché i NAS erano presenti quotidianamente in reparto e in Direzione Sanitaria, dove raccolsero le testimonianze, di cui riporto nel libro dettagliati stralci, da parte di alcuni medici dello staff. Io mi vidi sostituita dal dott Giulietto Romeo Zennaro. Riprendo in questo mio nuovo scritto le modalità dell’arresto, della condanna a risiedere per due mesi al di fuori di Modena e provincia. Poi, il mio ritorno in città con l’obbligo per 3 mesi di recarmi tutte le mattine al Comando dei Carabinieri per apporre la mia firma di presenza. Ricordo ancora l’imbarazzo e la discrezione dei Carabinieri , che mi accoglievano ogni mattina insieme al mio bassottino, nell’ufficio del registro delle firme. In questo scritto riporto la Verità e credo di averne pieno titolo e competenza,perché in questi 5 lunghi anni di angoscia e sofferenza ho raccolto tutto, verbali del PM e del GIP, articoli dei giornali,verbali delle testimonianze spontanee, o come persone informate dei fatti, dei miei principali accusatori, verbali degli interrogatori di garanzia,delle indagini difensive, memorie dei miei Avvocati Prof Luigi Stortoni e Massimiliano Iovino che mi hanno assistito con professionalità,amicizia e dedizione”
D) Se non sbaglio, Lei ha pubblicato anche altri importanti e chiarificatori documenti? MODENA “ Sì è vero: ho raccolto anche le memorie degli altri avvocati delle difese,le deposizioni nelle udienze del processo in corso. Sono stati cinque anni di angosce e umiliazioni , in cui posso dire di non avere mai abbassato la testa o ho guardato sempre negli occhi chiunque fosse il mio interlocutore .La Verità , che ne esce è disarmante e quello che nel mio primo scritto ho definito,come già detto, “un castello di carte” si è rivelata una montagna di calunnie,di cui alcune ripetute sotto giuramento anche nel processo ordinario in corso a Modena. Così citando documenti ufficiali,sui quali non temo smentite, ho ricostruito quella Verità che ha distrutto me, un Reparto di Professionisti, le loro famiglie e che,ora, non si può seppellire con il silenzio asserendo solo che “Il Caso Cardiologia appartiene al passato”. E’ doloroso leggere ancora sulle “notizie” del sito del Policlinico questa frase seguita da “nessuno dei medici coinvolti in questa vicenda …. lavora più nella nostra Cardiologia”. Porta la data del 14 aprile 2015!! Come commento alla brutta puntata di “Report” ,ad opera di un giornalista, chiamato a Modena e fatto entrare, di nascosto, di sera, in Cardiologia ,per raccontargli calunnie. Nessun desiderio di vendetta da parte mia,ma solo la richiesta che questa assoluzione che mi è stata riconosciuta dalla Corte d’Appello di Bologna il 2 dicembre 2016 , trovi un’applicazione nel riconoscimento del ruolo che a tutto tondo mi spetta e serva a ridare Dignità a tante persone ingiustamente coinvolte . Ancora oggi, a tre mesi e mezzo dalla piena assoluzione , l a mia vita non è cambiata di una virgola. Ma io credo nella giustizia, Sperando che non persegua sempre tempi biblici” (servizio-intervista a cura di Roberto Armenia)