“”…da qualche parte, si sta suonando la più grande jam session di tutti i tempi.””

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George Michael, nato Georgios Kyriacos Panayiotou,  si è spento  il giorno di Natale,  a soli 53 anni. Una morte che chude un 2016 decisamente  sfortunato per il mondo della musica, caratterizzato da tanti lutti celebri, tra cui   David Bowie, Prince e Greg Lake.  La prima notizia è stata data dalla BBC in una delle Breaking News, e poi in seguito tramite un comunicato del suo agente, Michael Lippmann, secondo le cui parole  il cantante sarebbe morto per un’insufficienza cardiaca.  La famiglia ha dichiarato poi che  George è morto  in modo “”sereno e senza dolore, a casa””.  La polizia ha poi  definito il decesso “”inspiegato ma non sospetto””.

Si è spenta  una delle più belle voci pop di sempre. E per uno  scherzo beffardo del destino, l’artista si è spento  nel giorno in cui tutto il mondo stava ascoltando, come accade da tre decenni a questa parte,  una delle sue canzoni più famose, “”Last Christmas””. 

Idolo adolescenziale negli anni Ottanta, protagonista negli anni Novanta con un pop  orientato verso la dance o altre volte verso il soul e il rhythm and blues,  interprete colto e raffinato,  protagonista di set acustici indimenticabili, o artista capace di far ballare l’intero pianeta con pezzi entrati nella storia, George ha attraversato varie fasi artistiche e ha affrontato tanti generi e stili musicali. Con un unico comune denominatore: una voce incredibile, unita ad una notevole padronanza del  palco.  Ricordiamo che in occasione del   “”Freddie Mercury Tribute Concert””, in cui interpreta una magistrale versione di “”Somebody to love””, George viene giudicato da tutti i fan dei Queen e dagli addetti ai lavori  come il migliore dei performer presenti al tributo, e  l’unico che sarebbe riuscito a tenere testa alla pesante eredità di Freddie Mercury.  

Una vita privata spesso costellata, come accade alle superstar e a chiunque viva sotto i riflettori ,  da gossip.  Come quelli relativi alla sua omosessualità, prima presunta,   e poi dichiarata alla fine degli anni Novanta.  Famosissima la storia  del suo arresto  nel 1998  in un bagno pubblico di Los Angeles,  dopo aver cercato di abbordare un poliziotto. George, tuttavia, fu abile a trasformare il dramma in vantaggio. In un momento in cui la sua carriera di popstar “”idolo delle donne”” avrebbe potuto terminare brutalmente, decise di  fare il cosiddetto “”coming out””, cioè di dichiarare pubblicamente la sua omosessualità, sulla quale però già da qualche anno si facevano ipotesi . E sempre sulla scia della vicenda, decise di girare il video, molto divertente e provocatorio,  della canzone “”Outside”” ispirandosi alla faccenda dell’arresto. Il brano e il video ottennero un successo clamoroso e l’artista ottenne un ritorno di pubblico impressionante.

Oltre agli innumerevoli premi (ricordiamo tre  American Music Awards , tre  Brit Awards, due Capital FM Awards, due  Grammy Awards, due MTV Awards,  due  Rolling Stone and MTV Awards,  un  MTV Europe Music Award , tre  MTV Video Music Awards, tre   Rolling Stone Magazine awards, quattro premi “”Videos of all Time””, tre  VH1, e un  Virgin Media Awards )   George Michael è  stato il più giovane compositore di sempre a vincere il prestigioso premio “” Ivor Novello Award””,  nella categoria “” Songwriter of the year”” .  Il suo primo (ne ha vinti quattro) se l’è aggiudicato infatti nel 1985, a 21 anni.  

Al di fuori di titoli e premi, resta il fatto che il mondo della musica ha perso un altro dei suo protagonisti assoluti.

E a noi piace pensare che in questo momento, da qualche parte, si stia suonando la più grande jam session di tutti i tempi.

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