Onorevole Bertolini quali sono le sue valutazioni sulla proposta del segretario della CGIL Epifani, di sospendere l’applicazione della legge Bossi Fini per tutelare gli interessi degli extracomunitari che hanno perduto il lavoro a causa della crisi economica?
La proposta del Segretario della Cgil Epifani di sospendere la Bossi-Fini per due anni è assurda.
In Italia deve entrare e rimanere solo chi ha un lavoro.
Se questa condizione viene meno, passati i sei mesi che la legge Bossi Fini concede ai lavoratori stranieri per trovarsi un’altra occupazione, è giusto che l’extracomunitario disoccupato (e quindi non in grado di mantenersi) torni nel suo Paese.
Il problema oggi è un altro.
Nei prossimi mesi l’Italia potrebbe non essere in grado di sostenere gli arrivi degli anni passati.
È, pertanto, necessario rivedere il decreto flussi che ogni anno viene emanato dal Governo: le quote di stranieri, a mio avviso, andrebbero ridimensionate.
Non è infatti solo un problema di posti di lavoro, ma di assistenza e di servizi sociali, cui gli stranieri regolari ed i loro famigliari hanno diritto, che hanno un grande costo economico e che incidono notevolmente sui conti dello Stato. In un momento di forte crisi economica il Paese non è in grado di sostenere gli arrivi degli anni passati.
Occorre quindi intervenire per rivedere le politiche sui flussi, che, con i ricongiungimenti famigliari, hanno portato a questo grande aumento in poco tempo di stranieri regolari presenti nel nostro Paese.
La condizione di clandestinità come reato.
Se ne parla e riparla periodicamente, con pareri opposti. Qual è il suo orientamento in proposito?
Gli Italiani chiedono un’azione forte e determinata contro l’immigrazione clandestina, la criminalità e l’illegalità, Chiedono in sostanza più ordine e più sicurezza. Il Governo Prodi ha decretato il proprio fallimento proprio per gli errori commessi su questi temi.
Il Governo Berlusconi ha come priorità la difesa dei cittadini. L’istituzione del reato di immigrazione clandestina, come del resto le restrizioni in tema di ricongiungimenti familiari e di asilo, il giro di vite sulle espulsioni, estese anche agli immigrati comunitari pericolosi o senza un reddito adeguato, rappresentano misure irrinunciabili e necessarie per invertire la rotta suicida alla quale il Governo di centro sinistra aveva avviato l’Italia. Bisogna ristabilire la legalità in un Paese trasformato dalla sinistra nel ventre molle dell’Europa.
La Sua proposta di legge per l’istituzione del ‘Giorno del ricordo in memoria delle vittime di Nassiriya mi appare molto coraggiosa e interessante. Può spiegarci le ragioni che l’hanno indotta a questa testimonianza?
Da pochi giorni abbiamo celebrato l’ importante e tragica ricorrenza del 12 novembre 2003. La mia proposta di legge nasce con l’intento di rendere omaggio, per sempre, alla memoria dei nostri eroi italiani, barbaramente uccisi dal terrorismo islamico nell’agguato di Nassiriya. L’esempio di coraggio e di abnegazione dei nostri militari non deve passare sotto silenzio, affinché le generazioni future possano ricordare il valore della loro missione ed il significato del loro sacrificio. Da qui la proposta di istituire una solennità civile il 12 novembre, che non comporti nessun giorno di vacanza e nessuna riduzione dell’orario scolastico e di lavoro, ma preveda l’impegno a ricordare quel tragico evento nelle scuole di ogni ordine e grado e a favorire, da parte delle Istituzioni e degli Enti pubblici, l’organizzazione di adeguate iniziative. Ricordare e celebrare i nostri morti in Iraq significa r
icordare anche tutte le vittime del terrorismo islamico e rendere omaggio e onore a tutti i militari italiani tuttora impegnati in missioni di pace a sostegno della popolazioni civili, per esportare pace, libertà e democrazia in molti Paesi del mondo. La mia proposta è già in discussione alla Camera dei Deputati e mi auguro che possa diventare legge in tempi brevi.
In chiusura di questa intervista, vorrei porLe due domande, una sulla politica internazionale, con una Sua valutazione sull’avvicendamento Bush-Obama alla Casa Bianca, l’altra sul prossimo appuntamento delle Amministrative a Modena.
Quale valutazione politica dunque ritiene di dover dare sulla vittoria di Barack Obama ?
Premesso che io avrei votato per il candidato repubblicano, la vittoria di Barack Obama rappresenta certamente una grande novità politica ed una grande lezione di vera democrazia, che solo l’America era in grado di dare al resto del mondo. Gli scenari futuri non sono facili da immaginare, vista la grave crisi economica che ha colpito l’America e che coinvolge anche gli altri Paesi. Ritengo che la presidenza Obama sarà fortemente condizionata da questa situazione e che l’America dovrà affrontare emergenze importanti, ma sono certa che saprà rimanere il baluardo della democrazia e della libertà per tutto l’Occidente.
Mentre sulle prossime elezioni amministrative a Modena?
Modena è ormai una città ingessata, che ha bisogno di innovazione, di stimoli, di creatività, di nuove proposte e anche di un ricambio politico, visto che è governata da sempre dal Pci-Pds-Ds-Pd. Ritengo, quindi, che le prossime elezioni amministrative possano rappresentare per il centro destra una grande occasione, ma che però il Popolo della Libertà debba lavorare con maggiore determinazione per proporre ai Modenesi un progetto credibile di governo della città. Bisogna costruire una coalizione allargata e un programma definito con alcune grandi priorità, di cui la città necessita, in tema di sicurezza, immigrazione e mobilità. Oggi vedo lavorare con grande impegno alcuni eletti nelle Istituzioni locali, Regione, Provincia e Comuni, ma vedo completamente assente il Partito. Mi auguro un’assunzione di responsabilità da parte dei dirigenti e l’avvio di una nuova stagione, che possa garantire anche a Modena un reale e proficuo cambiamento.
Grazie all’on. Bertolini