Gli attentatori suicidi, Abu Muhammad al-Buqelli al-Bitar e Ahmad al-Fulani
C’è anche un bimbo italiano di nove anni, tra i morti, vittima come altre 28 persone, dell’attentato che ha insanguinano la città di Ouagadougou nel Burkina Faso.
Come se la nazionalità a noi comune, fosse un ulteriore motivo di strazio, i notiziari l’hanno rimarcata, nell’intento, forse di sollevare l’audience per chi ama il macabro. Non è per cattiveria o sciocca superficialità ma tutti, di fronte alla morte di un nostro concittadino, per di più un bambino, come è stato per Michel Santomenna, di nove anni, sentiamo l’episodio come ancora più grave ed esecrabile.
Ogni vita, ogni età, hanno pari valore, anche se, inevitabilmente, è umano commuoversi e inveire, quando le vittime sono nostri concittadini e innocenti bambini.
Ma, come taluni hanno sottolineato, anche gli attentatori suicidi erano giovanissimi, minorenni poco più che bambini, ma “”bambini”” che avevano infinito sprezzo della vita altrui e anche della propria vita, al punto da gettarla via. Impropriamente definiti kamikake, paragone che offende l’onore dei grandi kamikaze giapponesi, questi assassini non hanno esitato ad uccidersi, uccidendo tanti innocenti, in un atto non di guerra, cosa che avrebbe almeno in parte dato dignità al loro gesto, ma per terrorismo.
In un memorabile pezzo, qualche anno fa, l’indimenticabile Dieffe aveva definito i terroristi islamici “”autospappolatori”” che meschinamente si facevano saltare in aria in un mercato affollato, su un autobus, in una scuola, a una festa di matrimonio… Un gesto lontano anni luce, nemmeno minimamente paragonabile a gesti di estremo coraggio, compiuti da grandi combattenti, in ogni tempo. Gesti compiuti per salvare altre vite, immolando la propria… come Salvo d’Acquisto che si offrì al posto degli altri innocenti ostaggi, facendosi fucilare per salvare loro, o come Giuseppe La Rosa, Capitano trentunenne del Terzo Bersaglieri che a Farah, quando l’attentatore, un undicenne afghano, lanciò un ordigno all’interno del Lince, si gettò sulla granata, facendo scudo, con il suo corpo poderoso, ai suoi compagni dietro di lui, salvandoli. Si può essere antimilitaristi fino alle midolla… ma non credo ci sia qualcuno così ipocrita e vacuo da non apprezzare il coraggio e il valore di chi avrebbe voluto vivere, di chi aveva, il diritto di vivere, ma ha scelto di salvare agli altri la vita, perdendo la propria. Se ci fosse, comunque, qualcuno così antimilitarista e vacuo, lo compiangerei.
Questi tre ragazzi, invece, plagiati da menti criminali, drogati nel corpo e nell’anima, hanno fatto scempio di sè e di tanti innocenti…perchè manovrati da altri, senza neppure un briciolo di consapevolezza e di onore; l’hanno fatto disprezzando l’unica certezza comune a ogni uomo, in qualunque latitudine sia nato, a qualsiasi etnia appartenga, qualsiasi religione professi : la propria vita.
Forse la nostra battaglia contro l’Islam è perduta, proprio perchè non possiamo nulla, non abbiamo alcuna arma che possa paragonarsi all’assoluta indifferenza con la quale questi fanatici si fanno esplodere… A noi fa orrore persino leggere questa parola. A loro non fa paura nulla. Non la propria morte, non quella degli altri.
Forse dovremmo cominciare a pensare che essi siano invincibili solo per questo.
^^^^^^^^^^^^^^
Come sempre, presento brevemente il numero on line da oggi. Vi ricordo che i titoli in grassetto sono link diretti ai rispettivi articoli. Questo per rendere più agevole la consultazione di Bice anche alle persone che hanno fretta e non hanno molto tempo a disposizione.
di A.D.Z.
Si può essere antimilitaristi fino alle midolla… ma non credo ci sia qualcuno così ipocrita e vacuo da non apprezzare il coraggio e il valore di chi avrebbe voluto vivere, di chi aveva il diritto di vivere, ma ha scelto di salvare ad altri la vita, perdendo la propria. Questi tre ragazzi, invece, plagiati, drogati nel corpo e nell’anima, hanno fatto scempio di sè e di tanti innocenti, manovrati da menti criminali, senza neppure un briciolo di consapevolezza nè di onore.
L’immigrazione diventa terreno di scontro fra italiani: cui prodest?
di Massimo Nardi
C’è chi si schiera contro il legittimo e indiscutibile senso di appartenenza a una nazione da parte d’Italiani che non vogliono, ancora, chinare la testa di fronte a quello che ormai è un palese disegno d’imporre un nuovo ordine sociale e religioso.
Cristiani perseguitati nell’indifferenza
di Alberto Venturi
Secondo Opendoorsusa.org, organizzazione non profit evangelica che assiste cristiani perseguitati di tutte le confessioni (cattolici, protestanti, ortodossi) in più di sessanta Paesi, in media vengono uccisi nel mondo per la loro fede ogni mese 322 cristiani, 214 fra chiese ed edifici di proprietà di cristiani sono distrutti o danneggiati, 722 sono gli atti di violenza perpetrati nei loro confronti.
di Roberto Armenia
“Modena, città di folli e di persone “strane” ricorda la rivoluzione artistico-culturale del “Gruppo 63” e si inchina al poeta “visionario e folle” Gian Pio Torricelli
“”David Bowie non è morto. Sono solo tornati a riprenderselo “”
di Laura Rebuzzi e Francesca Mercury
La frase di Steve Kitkars è una fra le più geniali, fra le molte scritte alla morte del grande David Bowie: sicuramente la più adatta a commentare l’uscita di scena, un vero colpo di teatro di un artista multiforme, capace di attraversare i decenni rinnovando, creando, sperimentando, sempre con risultati eccezionali, in ogni settore dello spettacolo.
di Alex Scardina
Nella giornata mondiale della cucina italiana (d
omenica 17 gennaio) è giusto dedicare un pensiero alla lombata di vitello fritta nel burro…la cosa divertente, però, è che domenica era anche Sant’Antonio Abate, protettore degli animali. Sintesi di domenica potrebbe essere : Viva il vitello panato!
Auguro a tutti buona settimana e buona lettura del n. 499-167