Così bianco che più al verde non si può

Condividi su i tuoi canali:

Ho comperato del detersivo e sono rimasto allibito dai prezzi; per quelli di marca un bel raddoppio rispetto a prima di ‘sta buriana. La tecnica è sempre la stessa: prima aumentano il prezzo, poi li offrono ‘sottoprezzo’ così sembra di pagarli come prima, ma un giorno eccoli a prezzo pieno.

Ho comperato del detersivo e sono rimasto allibito dai prezzi; per quelli di marca un bel raddoppio rispetto a prima di ‘sta buriana.

Hanno un bel da dire che ne occorre meno, che si consuma meno luce, che il bianco è più bianco (quello nuovo chissà perché è sempre più bianco e siccome è sempre nuovo, mi domando dieci anni fa che fetecchie fossero i detersivi).

Io guardo il costo al chilo o al numero dei lavaggi e posso confermare. In poco tempo hanno fatto x2, ma altri prodotti sono aumentati del 50%, qualcuno del 30%. Bei tempi quando un latte parzialmente scremato a lunga conservazione, durante le promozioni lo si trovava a 0.49; oggi super scontato siamo a 0.99. È passato qualche anno, ma nel frattempo salari e pensioni sono rimesti fermi.

La tecnica è sempre la stessa: prima aumentano il prezzo, poi per un periodo li offrono ‘sottoprezzo’ così sembra di pagarli come prima, ma un giorno eccoli a prezzo pieno.

Quanto alla Meloni che sbandiera l’accordo con la grande distribuzione per bloccare i prezzi (quelli già raddoppiati?) non si accorge che ha definitivamente sancito l’impotenza delle istituzioni a calmierare i prezzi, se non attraverso una moral suasion, chiedendo ai privati di collaborare, ma se non vogliono non succede loro niente, come del resto vediamo con i carburanti e l’energia. Lo stato ha alzato definitivamente le mani non per colpire, ma per arrendersi.

Ho letto tutti gli esercizi aderenti e non manca alcuno della grande distribuzione. Alla fine non costerà loro un solo euro. Un po’ lo hanno mascherato con gli aumenti già fatti, un po’ con le linee primo prezzo e con il proprio marchio continueranno le strategie già avviate. Il resto lo scaricheranno sui fornitori e in particolare saranno i più piccolo a rimetterci. Un supermercato ad esempio aderisce con 1200 prodotti del suo marchio; per 200 proporrà una riduzione del 10%, per gli altri mille manterrà gli attuali prezzi.

Se lo stato avesse voluto calmierare i prezzi avrebbe dovuto prolungare il mercato tutelato nel settore degli energetici e invece a gennaio scadrà e si finirà in quel finto libero mercato che in realtà è mercato concordato dagli esercenti. Poteva ridurre le accise, come promesso in campagna elettorale. Poteva finanziare la sanità pubblica, evitando agli Italiani di pagare sempre più visite e medicine.

Come è già successo con il passaggio dalla lira all’euro, quando al governo c’era Berlusconi, il consumatore dovrà arrangiarsi, ma attenzione perché i bilanci di un numero crescente di famiglie non riesce a reggere e i consumi sono destinati a calare.

[ratings]

Una risposta

  1. Resa incondizionata all’inflazione

    L’aumento dei prezzi di qualsiasi bene, di prima necessità e non, e la spirale dell’inflazione nasce da dati obiettivi ( aumento dei costi delle materie prime ) ma l’entità degli aumenti non è mai proporzionata all’ aumento dei costi .
    L’inflazione è figlia degli umori e dell’avidità dei produttori e dei venditori che incidono senza scrupoli sulle tasche dell’ ultimo anello della catena del meccanismo produttivo che è il consumatore finale.
    Non solo, quasi sempre i prezzi aumentano immediatamente al verificarsi di determinati fenomeni come guerre, carestie, pandemie, condizioni climatiche avverse ed altro, ma poi, cessata l’emergenza, non calano per niente o calano di pochissimo, e mai riportandosi al livello dei prezzi precedenti.
    Il caso più eclatante è il costo della benzina che aumenta all’istante quando si sparge la voce che i Paesi aderenti all ‘OPEC minacciano di ridurre la produzione mondiale di greggio, e non si abbassa se non in maniera infinitesimale quando i Paesi dell’OPEC riprendono la produzione di greggio portandola al livello di prima.
    E’ una spirale inarrestabile che ha fatto esplodere l’inflazione sino a portarla in doppia cifra.Inflazione che è figlia quasi esclusivamente della cosiddetta bolla speculativa.
    Quanto alla Meloni è sempre più come Alice nel paese delle meraviglie .
    E’ convinta che i problemi si risolvano parlandone e che basti andare a destra ed a manca nel mondo ad impetrare consensi per poi gloriarsi, ritornando in patria, del buon esito delle sua iniziative, scambiando per obiettivi raggiunti vaghe promesse formali , che non vengono mai mantenute.
    Il tanto sbandierato accordo con la grande distribuzione è solo una colossale boutade che viene quotidianamente contraddetta dalla realtà che tutti, compreso il sottoscritto, toccano con mano tutti i giorni :dovunque si vada,dal distributore di carburante al tabaccaio per comprare sigarette, dall’ ipermercato al piccolo negozietto di quartiere ( quei pochissimi che sono rimasti ), vi è quasi quotidianamente un generale e spesso ingiustificato aumento dei prezzi che rende , specie per gli utenti a basso reddito, problematico anche l’approvvigionamento alimentare.
    La Meloni sa che siamo in regime di libertà economica e che la dinamica dei prezzi è rapportata alla misura della domanda.
    Gli accordi con la grande distribuzione sono solo carta straccia.
    Sa che lo Stato può incidere solo sul prezzo dei prodotti su cui gravano pesanti gabelle statali ( accise su carburanti e sigarette ante primis ) ma , pur avendolo promesso a più riprese, si è vista impossibilitata a dare seguito alle promesse per non creare buchi incolmabili nella voce entrata del bilancio statale, che è zavorrato da una esposizione debitoria che ha superato ormai i 2800 miliardi di euro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

In evidenza

Potrebbe interessarti anche...

Black Friday e il mercato drogato

Conveniente o non conveniente, il Black Friday contribuisce a distruggere il rapporto di fiducia che dovrebbe esistere fra consumatore e venditore, sia esso iper, super

Matinée al Centro VVV

Domenica 26 novembre alle ore 11,00 il Centro VVV di Fiorano Modenese, come ormai ci hanno abituati gli organizzatori, si è riempito di persone, di

Immigrazione illegale problema europeo

Una proposta per risolvere il problema europeo dell’immigrazione illegale. una soluzione forte, a medio-lungo termine. Non possiamo subire. Una soluzione dove è l’Italia, e di