Il nuovo corso della politica internazionale, dopo che le sanzioni economiche all’Iran sono decadute, ha portato il presidente iraniano, Hassan Rohani, a Roma per ridare un posto importante, sulla scacchiera mondiale, a una nazione dalle grandi risorse sia in termini d’importazioni, ma principalmente di esportazioni per qualsiasi nazione industriale del vecchio continente. In particolare, per l’Italia.
Quello che però doveva essere un semplice incontro tra due realtà, che spesso in passato hanno lavorato a fianco a fianco (ricordiamo i tempi di Enrico Mattei e dello Scià Mohammad Reza Pahlavi), si è trasformato per il governo italiano, o meglio per il premier Matteo Renzi, in una spinosa questione su come sono state coperte le statue che facevano ala al passaggio dell’illustre ospite la cui vista di parti intime ne avrebbe potuta disturbare la sensibilità. Apriti cielo.
Ne abbiamo sentite di tutti i colori.
Un immenso scarica barile su chi abbia avuto la brillante idea. Infine, sembra, sia stato trovato un capro espiatorio nella figura di Ilva Sapora, capo del cerimoniale di Palazzo Chigi che, pare, non sia troppo amata fra i 70 colleghi (scrive un quotidiano), che frequentano i corridoi del palazzo. Quindi, c’è sicuramente chi gongola e si aspetta che la signora sia pensionata anticipatamente, magari con la segreta speranza di occupare il suo posto. Questo, mi porta a una riflessione. Ammesso e non concesso che i vertici (mi riferisco al Premier Matteo Renzi, al ministro Dario Franceschini), non sapessero che la signora in questione si preparasse a coprire le statue, è possibile che nessuno degli altri incaricati, da quello che ha autorizzato l’acquisto dei pannelli, non abbia fatto ragionare quello che Hercule Poirot (l’investigatore nato dalla fantasia della scrittrice Agatha Christie), chiama – le piccole cellule grigie -.
Ma in che mani siamo? Queste persone aspettano solo il 27 del mese per passare all’incasso dei loro sicuramente lauti stipendi, senza minimamente porsi il dubbio che si stia facendo una bischerata? Oppure, se lo immaginava, ma ha lasciato accadesse ugualmente nella segreta speranza di essere il prossimo prescelto al ruolo che potrebbe restare vacante? Ecco su cosa dovrebbe indagare un eventuale incaricato dalla Presidenza del Consiglio.
Ah, già, dimenticavo! In fondo, ormai, noi siamo la nazione delle tre scimmiette: io non vedo, tu non parli, lui non sente.
E in tanto Rohani, se la ride sotto la barba dicendo – Una scelta vostra –.