Corteo contro i Cie, “teppismo delinquenziale”

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Unanime la condanna alle gratuite  violenze ostentate nel centro di Modena ai danni di persone e cose dai manifestanti del corteo contro i CIE.

 

 

Corteo contro i Cie, “teppismo delinquenziale”

Il sindaco di Modena: “Solo il Questore ha il potere di vietare le manifestazioni”

 

“”Gli episodi che si sono verificati oggi a Modena possono essere definiti solo in un modo: teppismo delinquenziale“”. E’ il duro giudizio del sindaco di Modena Giorgio Pighi su quanto si è verificato nel corso della manifestazione contro i Cie (Centri di identificazione ed espulsione).

“”Si tratta di un gravissimo attacco alla nostra città, di un abuso del diritto di manifestare pubblicamente il proprio pensiero, trasformato in una grottesca esibizione di gratuita violenza contro i modenesi e contro tutti coloro che considerano lo spazio pubblico come il luogo della civile convivenza“”, prosegue Giorgio Pighi.

“”Solo perché qualcuno, con espressioni stravaganti, ha cercato di addebitare al Comune e al sindaco la responsabilità, bisogna chiarire a chi sembra aduso alla strumentalità che il potere di proibire qualsiasi manifestazione è competenza esclusiva del Questore, al quale va la mia stima per tutto il lavoro delle forze di Polizia“”, conclude il sindaco.

 

Manifestazione contro l’esistenza dei CIE.

 

Ho assistito ad una parte del percorso del corteo contro i CIE in centro storico. Legittimo manifestare per fare conoscere la propria opinione, meno legittimo mascherarsi con passamontagna, avere dei manganelli più o meno camuffati, tirare delle uova contro la vetrina dei negozi di una nota marca di abbigliamento. Aspetto curioso: molti manifestanti erano vestiti con magliette e jeans che, se non erano di quella marca, ci assomigliavano molto, Ancora meno legittimo imbrattare i muri con scritte più o meno offensive. Mi auguro che a chi ha chiesto il permesso di manifestare venga anche chiesto il pagamento della mano d’opera e dei materiali che serviranno per pulire i muri e le vetrine. Inqualificabile tagliare i cavi delle telecamere che controllano gli accessi al centro storico e qui si potrebbe ipotizzare il reato di danneggiamento. Dato il notevole numero delle forze dell’ordine con un rapporto di 1 manifestante e due agenti spero che qualcuno abbia provveduto ad identificare chi ha tagliato i cavi.

Due considerazioni finali: a chi manifesta per chiedere in buonafede di eliminare i CIE, non solo per trovare una giustificazione per danneggiare ed insultare tutto e tutti, consiglio di fare attività politica e di entrare nel mondo faticoso, difficile e coinvolgente della democrazia rappresentativa. Forse otterrà più consensi alle sue richieste.

L’altra considerazione riguarda i rappresentanti dello stato. Oggi i rappresentanti dello stato erano gli agenti di tutte le polizie presenti sul posto e chi rappresenta lo stato deve essere sempre identificabile. Un numero di matricola sul casco è doveroso e servirebbe ad abbattere quel muro di diffidenza che in occasioni come questa si tocca con mano.

 

Vittorio Ballestrazzi

capogruppo consigliare

“”modenacinquestelle.it””


 

Una città blindata per una manifestazione che nulla ha di pacifico

 

Una città blindata, cittadini intimoriti, per una manifestazione che già nelle parole conteneva un rischio di violenza. Chi accusa rappresentanti delle forze dell’ordine di essere pericolosi picchiatori, chi inneggia a dar fuoco ai luoghi di detenzione, non può avere le credenziali per poter manifestare nelle piazze di una città.

La dimostrazione è lo spiegamento di forze ritenuto necessario. Il sindaco Pighi dice che non vuole essere considerato uno sceriffo? Che lo Stato deve assumersi la responsabilità della sicurezza? Ebbene cominciamo a prenderci le responsabilità: dispiegare tutte queste forze dell’ordine per una manifestazione contro una persona, che inneggia alla violenza, e alla distruzione, poteva essere evitato, con una decisione diversa. La verità è che nessuno da sinistra vuole prendere posizione seriamente contro queste frange che di pacifico non hanno nulla.

Avv. Luca Ghelfi

Consigliere Provinciale – PDL


 

Gli imbecilli su Modena e il Cardinal Sepe…!

 

I giornali di oggi riportano notizie spettacolari: indagato il Cardinal Sepe e Lunardi, il Sindaco di Modena che non e’ lo sceriffo del Governo, e poi due anni fa ordinava lo sgombero di Libera utilizzando le Polizie del Governo!!

E poi ancora, i teppisti che ieri hanno devastato Modena senza capire un cazzo dell’ illegalità, non solo dei CIE ma anche delle Case di lavoro e delle carceri.

Sara’ l’ aria di Modena a rendere tutto illogico?! 

La mia personale solidarietà va ai Cittadini e ai negozianti di Modena che hanno dovuti subire la maleducazione e le azioni di squadrismo praticate da degli imbecilli che cosi’ facendo non hanno fatto comprendere ai Cittadini modenesi il dramma di oltre duemila persone ( fra carcerati e guardie) che vivono nell’illegalita’ di Stato.

 

Emilio Salemme


 

Manifestazione di protesta contro il Cie

 

Solidarietà ai commercianti e a quanti hanno subito danni e ingiurie

 

Dubbi sull’opportunità di transitare in centro storico

Vetrine, telecamere, muri, imbrattati. Basta questo per dare l’idea del non senso della manifestazione di protesta contro il Cie che ieri pomeriggio ha ferito la nostra città. Un corteo, destinato a far conoscere la propria opposizione, si è trasformato in un’azione di prevaricazione, macchiato da gesti di puro e gratuito vandalismo.

Manifestare è un diritto, purché non si vada a ledere altri diritti. Ieri purtroppo questo è successo, in modo eclatante e preoccupante, in presenza peraltro di segnali che facevano presagire che questo rischio non era remoto. I cittadini, intimoriti dal comportamento di un gruppo di facinorosi, non hanno avuto la libertà di frequentare liberamente ampie zone della nostra città. Molti commercianti dal canto loro si sono trovati nella condizione di non potere svolgere in sicurezza, con tranquillità e serenità il proprio lavoro.

A Daniele Giovanardi, ai commercianti, alla Lega delle Cooperative e comunque a tutti coloro che hanno subito danni e ingiurie va la nostra solidarietà.

Grazie al grande senso di responsabilità delle forze dell’ordine che hanno evitato di rispondere alle provocazioni di una parte dei manifestanti si sono evitati fatti più gravi; ci chiediamo però se la scelta effettuata sia stata la più opportuna, o meglio, la più idonea per prevenire situazioni di tensione e atti di teppismo. Che il corteo potesse creare tensioni era nell’aria e certamente per gli addetti ai lavori era più che una sensazione vista anche l’ampio spiegamento di poliziotti e carabinieri, molti dei quali arrivati da fuori per potenziare la capacità di controllo e contenimento.

Le perplessità di Confesercenti riguardano il percorso autorizzato dato che in una giornata come il sabato, tradizionalmente dedicata ad una passeggiata da parte delle famiglie nel centro storic

 

Confesercenti Modena


Dopo la manifestazione di ieri chi risarcirà i commercianti del centro?

 

Dopo i fatti accaduti ieri in città  si parla di danni per oltre 100 mila euro, ma non si tiene conto che oltre a questi vanno aggiunti anche i mancati guadagni dei negozianti che a causa di questi teppisti si sono dovuti chiudere dentro i loro negozi vedendosi ridurre gli incassi nel giorno più importante della settimana per le loro attività, ovvero il Sabato.

Chi risarcirà i commercianti di queste perdite? Come si può permettere in un momento di crisi economica così grave a dei delinquenti di recare un danno ai commercianti che stanno vivendo un momento di difficoltà?

Come si può permettere a degli “”sfigati comuni”” di giocare a fare la guerra sulla pelle di famiglie di negozianti che il sabato pomeriggio hanno bisogno di lavorare?

Attreverso un’interrogazione Comunale che farò presto al Sind
aco qualcuno me lo dovrà spiegare.

Manifestare è un diritto garantito dalla Costituzione ma non è assolutamente previsto imbrattare muri, danneggiare impianti di sorveglianza e non è previsto manifestare con mazze bastoni e volti coperti,  infatti mi risulta che in italia è “”vietato ogni mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona in luogo pubblico o aperto al pubblico””.

Quella che ieri ha “”manifestato”” per le vie di Modena dando fastidio e recando danni fa parte della feccia dell’umanità e a Modena non ci deve  più tornare perchè  nella nostra città nessuno deve essere danneggiato.

 

Stefano Barberini

Consigliere Comunale

Lega Nord

 

 

Il Pd a Questore e Prefetto: “Mai più Modena sotto assedio”

 

Durissima la condanna del segretario del Pd Baruffi: “Il fatto che in altre città sia capitato anche di peggio non rappresenta in alcun modo un’attenuante, ma solo un monito chiaro”

Pronta un’interpellanza dei gruppi consiliari del Partito democratico in Comune e Provincia

Quanto accaduto sabato pomeriggio non deve più ripetersi. Non ci sono se e non ci sono ma. Il sacrosanto diritto a manifestare il dissenso – in una città autenticamente democratica come Modena – non ha nulla a che fare con un centro storico sotto assedio, balordi incappucciati, vandalismo per le strade. Non e’ in alcun modo tollerabile che dietro il diritto a manifestare si nasconda quello a delinquere”.

Duro il giudizio del segretario provinciale del Pd, Davide Baruffi, su quanto accaduto ieri pomeriggio a Modena durante la manifestazione contro il Centro Identificazione ed espulsione di Modena. Baruffi si rivolge direttamente a Questore e Prefetto di Modena: “Chiediamo con fermezza alle autorità competenti, in primis a Questore e Prefetto, che tutto ciò non si ripeta mai più. Non c’e’ ragione e considerazione che possa giustificare quanto accaduto. E il fatto che in altre città sia capitato anche di peggio – aggiunge il segretario del Pd – non rappresenta in alcun modo un’attenuante, ma solo un monito chiaro. Modena e il suo centro storico sono indisponibili a queste cose nel modo più assoluto.

Nelle stesse ore in cui avvenivano questi fatti – prosegue Baruffi – a Roma il Pd manifestava contro la manovra finanziaria del governo: da una parte pullman di cittadini partiti per dire ‘no’ alle scelte sbagliate del governo e fare controproposte per rilanciare lo sviluppo del Paese; dall’altra un’orda di balordi mascherati che imbrattavano muri e vetrine, distruggendo cose e impaurendo famiglie e negozianti. Il tutto in nome della libertà e dei diritti”.

Intanto i gruppi consiliari del Pd in Comune e Provincia hanno già pronta un’interpellanza a firma dei capigruppo Paolo Trande e Luca Gozzoli.

Gli autori di questi gesti devono essere individuati e perseguiti – si legge nell’interpellanza – attraverso un’attenta indagine da parte della magistratura”.

Il plauso dei democratici va “ai reparti di polizia e carabinieri per il lavoro svolto sabato, che ha consentito di attutire gli effetti della manifestazione. Non è nostra intenzione – aggiungono Trande e Gozzoli – mettere in discussione l’autorizzazione alla manifestazione ma riteniamo sbagliato aver concesso quel percorso: non è possibile tenere il centro storico della città in scacco di manifestanti violenti per un intero sabato pomeriggio, consentendo il passaggio per via Emilia centro. Riteniamo che altri percorsi fossero possibili visto che la partenza del corteo era in via fanti e la conclusione davanti alla sede del CIE”.

I capigruppo democratici chiedono al Sindaco e al Presidente della Provincia di “intervenire nei confronti della Prefettura per esprimere la preoccupazione per le modalità in cui si è svolta la manifestazione e al Procuratore generale della Repubblica affinché  avvii un’indagine per individuare chi ha commesso reati contro la nostra città”.

 

Cie e manifestazione di ieri

 

Quali sostenitori e fautori di manifestazioni e proteste nonviolente condanniamo senza indugio quanto accaduto nella giornata di ieri, trattandosi di iniziative che, oltre ai danni, hanno sempre prodotto uno spostamento della questione alla manifestazione stessa.

Noi Radicali, assieme all’On. Rita Bernardini, abbiamo potuto visitare il CIE di Modena ed accorgerci della situazione di totale degrado civile e di illegalità che regna all’interno di quella struttura. La permanenza media nei centri di 30 giorni ed esistono casi dove questa si protrae ben oltre, a causa della mancanza di tutela legale degli interessati al fine di determinarne la posizione.

I CIE sono inutili, dannosi e costosi, in quanto ridotti a luoghi di degrado dove non c rispetto per la dignità, e comportano una spesa assurda per lo Stato.

Il Ministero dell’Interno deve intervenire quanto prima, anche se molte carenze che abbiamo rilevato riguardano la Misericordia, che ha in gestione il CIE di Modena, dal punto di vista dell’impianto idraulico (le docce non funzionano), della tinteggiatura dei muri e della pulizia.

 

 

Segretario dellAssociazione Radicali Modena

Riccardo Macchioni

 

 

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