Un’interrogazione vuole evitare due pesi e due misure sia nelle strutture pubbliche sia in quelle private
Riconoscere a tutto il personale delle Case residenza per anziani (Cra) sia pubbliche che private) le stesse premialità previste dalle misure post pandemia, senza alcuna discriminazione.
A chiederlo è un’interrogazione di un consigliere di Fratelli d’Italia che parte dal presupposto che “”risulterebbero escluse dall’ambito delle valorizzazioni straordinarie per Covid-19 alcune categorie di lavoratori, vedi i lavoratori delle Cra, sia pubbliche sia private accreditate o i lavoratori interinali, che, al pari dei professionisti e degli operatori sanitari della sanità pubblica, si ritiene invece abbiano dato un importante contributo per la gestione dell’emergenza in tutto il territorio regionale””.
Da qui l’atto ispettivo per sapere dall’esecutivo regionale “”se corrisponda al vero che alcune categorie di lavoratori, quali ad esempio i lavoratori delle CRA pubbliche e private accreditate e i lavoratori interinali, siano state escluse dal riconoscimento della premialità straordinaria concessa ai lavoratori della sanità pubblica per la gestione dell’emergenza Covid-19 e, in caso di risposta affermativa, se non si ritenga tale esclusione, al di là della differente tipologia contrattuale applicabile, in contrasto con il principio di parità di trattamento dei lavoratori””.
Il consigliere vuole inoltre sapere dall’amministrazione regionale “”se ritenga non più procrastinabile un intervento legislativo volto al superamento di quanto disposto dall’art. 23 comma 2 del Dlgs n.75/2017, che preclude di fatto una valorizzazione stabile e duratura del personale sanitario pubblico attraverso la contrattazione decentrata e, in caso affermativo, come intenda attivarsi in tal senso””.
(Luca Molinari)