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Il disastro in Emilia-Romagna è solo colpa del cambiamento climatico o c’è anche una responsabilità della politica? Fabio Fazio e Luciana Littizzetto lasciano la TV di stato. Buon viaggio, non tutti sentiranno la loro mancanza.

Massima solidarietà al popolo emiliano romagnolo che è stato colpito da un disastro smisurato che ha messo in ginocchio tutti, dalle imprese ai semplici cittadini. Conoscendo le loro capacità sono sicuro che si rimboccheranno le maniche e si rimetteranno in piedi presto. In attesa che, passata l’emergenza, si scateni la polemica sulle responsabilità della mancata prevenzione, alcune riflessioni.

Siamo sicuri che sia solo colpa di una cattiva o distratta amministrazione di sinistra? Io, non ne sono certo.

È vero che i vari sindaci e amministratori non possono essere dei geni lungimiranti come il sindaco comunista Peppone (creato dalla disincantata penna dello scrittore monarchico Giovannino Guareschi) che metteva in guardia del pericolo di una esondazione del fiume Po e che di conseguenza era necessario rinforzare gli argini, anche se questo comportava l’esproprio di alcuni metri di terreno a danno di alcuni possidenti.

Torniamo al titolo.

Da anni passo le vacanze estive in Trentino-Alto Adige: precisamente dal 1970, sempre nelle stesse zone, spostandomi, però, da un comune all’altro. Ho da sempre notato che gli amministratori locali avevano un occhio di riguardo per i torrenti, anche i più piccoli. Rinforzavano gli argini e li tenevano puliti dai detriti, dagli alberi caduti e da tutto ciò che poteva ostruire lo scorrimento dell’acqua nell’alveo.  Il nocciolo della questione sta proprio qui. Quando lavoravo per un quotidiano modenese, dovevo intervistare i sindaci dei vari comuni, sia in pianura, sia in montagna, e mi capitava spesso lungo il percorso di passare vicino a un torrente. Non sapevo resistere e mi fermavo a guardare lo scorrere dell’acqua che da sempre mi trasmette serenità. Da osservatore attento, non potevo non notare l’accumulo di rami secchi che facevano occlusione allo scorrere dell’acqua. Non ci vuole un laureato in materia o un cervello superiore alla media per capire che tale situazione avrebbe prima o poi ostruito lo scorrere regolare. Quindi, il principale responsabile del disastro sarà solo il cambiamento climatico, oppure sarà anche degli amministratori della regione da sempre di sinistra?

Ma l’opposizione di centro destra è immune dalle responsabilità? È composta da non vedenti? Faccio una domanda che è anche una richiesta.

Prima di fare delle polemiche, carta alla mano, vorrei vedere quante segnalazioni sono state fatte da questi ultimi, per avvisare che il tal torrente o fiumiciattolo era intasato da detriti. Forse, erano troppo incollati alla sedia per avere il gettone di presenza o lungo il torrente ci sono andati con la famiglia solo per pescare e riposarsi facendo un picnic? Anche in quel caso, però, avrebbero dovuto vedere la situazione! Mi sorge un dubbio: nessuno è andato a passare qualche giorno al fresco in Trentino o in Veneto? Su chi poi pagherà eventuali responsabilità, lo sapranno solo i nostri nipoti. Forse! Ai posteri l’ardua sentenza.  

Termino parlando di Fabio Fazio e del suo abbandono della tv di Stato unitamente alla signora che l’accompagnava nella trasmissione sulla Rai. Il caso ha provocato delle polemiche. I soliti soloni hanno parlato di lottizzazione della televisione pubblica da parte del centro destra, come se la sinistra e altri partiti, non l’avessero fatto in passato.

Arrivarono a creare persino un canale apposito per dare voce al PCI: la Rai 3 con Sandro Curzi e ribattezzata Tele Kabul. La lottizzazione non è una cosa immateriale, è tangibile e dà anche più fastidio perché è pagata con i nostri soldi. Se poi c’è un ritorno economico dato dalla pubblicità, non me ne può fregare di meno in quanto l’ascoltatore non ne ricava niente. Il canone obbligatorio è sempre quello.

Poi, se il conduttore in questione nel corso della sua carriera si è saputo vendere bene, non finirà certo sotto un ponte. Per lui, infatti, è già pronto un buon contratto con un’emittente privata e spero anche che diano una sedia alla sua compagna d’avventura.  La cosa strana e che mi lascia leggermente sospettoso è che gli è stato proposto un contratto di quattro anni. Forse spera che l’attuale governo non duri più dei cinque anni canonici e che se ne vada prima o al massimo alla prossima tornata elettorale?

Se così dovesse accadere, Fazio tornerà alla RAI e io, unitamente alla maggioranza silenziosa, ricambieremo canale.

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