Conosciamo meglio il Maestro Gentjan Llukaci

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Artista internazionale, oltre ad aver suonato per i Papi: Giovanni Paolo II e Papa Benedetto XVI conduce una intensa attività concertistica collaborando con vari maestri offre sonorità di grande successo di pubblico e critica, esibendosi nei teatri italiani ed esteri.

 


Conosciamo meglio il Maestro Gentjan Llukaci

Dopo essersi diplomato in violino presso l’accademia di Belle Arti di Tirana con il massimo dei voti nel 1991, ha svolto nel suo paese d’origine un’intensa attività concertistica, sia come solista che in varie formazioni, facendo parte dei primi violini dell’orchestra della Radio Televisione, dell’Orchestra dell’Opera e Balletto e della Filarmonica di Durazzo e di Tirana, per poi stabilirsi in Italia, ove vive da quasi trent’anni. 

 

Nel 1993 diviene professore di Musica di Violino presso l’Istituto di Musica di Riccione, collabora con l’Orchestra sinfonica Marchigiana, partecipa al concorso per l’Orchestra Giovanile Italiana al Teatro Valli di Reggio Emilia ed inizia una brillante attività didattica privata che prosegue fino ai giorni nostri. Diventa infatti docente di violino presso la scuola di musica “Pistoni”” di Sassuolo (Mo), ove tuttora insegna e la sua attività come docente, si svolge anche nei comuni di Serramazzoni, Zocca e Modena dove, oltre ad insegnare, si occupa di progetti di perfezionamento e masterclass

Il Maestro Llukaci, oltre ad aver suonato per i Papi: Giovanni Paolo II e Papa Benedetto XVI conduce una intensa attività concertistica collaborando con vari maestri offre sonorità di grande successo di pubblico e critica, esibendosi nei teatri italiani ed esteri.

Viene spesso coinvolto per partecipare in varie rassegne musicali italiane, quali: La valigia dei suoni, Ribalta marea, Festival ultra Padum, Il salotto in piazza, Sarzana opera Festival oltre che nei teatri italiani riscuotendo un grande plauso, sia in Italia che all’estero, dato che ha svolto attività concertistica in molti paesi, e continua a farlo ogni volta che se ne presenta l’occasione, come: USA, Brasile, Portogallo, Germania, Svizzera, Bulgaria, Spagna, Ungheria, Inghilterra, Repubblica Ceca, Giappone, Corea del Sud, Costarica, Onduras, Sudafrica, Belgio. Ha rappresentato e rappresenta tuttora la regione Emilia Romagna nel mondo e dal 2016 è Giudice di selezione musica classica e tiene Master Class per “”Festival & Contest”” progetto inter-cultura, in Russia, Kazakistan, San Marino, Pesaro e quest’anno, per la prima volta la manifestazione si è tenuta a Modena.

Nel 2016 viene insignito del premio Internazionale di Cultura “Re Manfredi” del Gargano per la musica classica, riconoscimento conferito ad artisti provenienti da tutto il mondo, che per capacità ed esperienza si sono distinti nell’ambito della loro arte.

Qualche domanda al Maestro Llukaci: da dove nasce la sua passione per il violino?

Ero all’asilo, avevo 5 anni, partecipai alla solita recita dei bambini. In quell’occasione dei musicisti si resero conto che io ero dotato di un particolare orecchio musicale e proposero a mio padre di farmi fare un’audizione. Da lì a sei anni entrai al Conservatorio, e viste le mie predisposizioni, decisero che ero adatto per suonare lo strumento del Violino. Amando moltissimo la musica, ho cominciato a comprendere come potevo, attraverso uno strumento, esprimere quello che sentivo per questa dimensione. A 17 anni realizzai che il Violino era l’unico strumento che avrei sempre veramente amato, fino a diventare una parte di me.

In che cosa, il suo percorso musicale si differenzia da altri violinisti?

Modestamente parlando, mi potrei definire un violinista a tutto tondo. Nella mia vita ho suonato, e continuo a farlo, musica di tutti i generi: a partire dalla massima espressione che rinveniamo nella Classica, che per quanto mi riguarda è il top, attraverso le colonne sonore dei maggiori compositori per musica da cinema, per passare alla musica Yiddish, klezmer, Tango, Walzer, piuttosto che a quella Folcloristica, come l’interpretazione dei brani della tradizione napoletane e così via.

In questo mese di Maggio, nella manifestazione “”Festival & Contest”” ho suonato al Teatro Storchi, ieri sera a Sassuolo, ha concluso una rassegna sulla Divina Commedia (link). Che cosa presenterà per il “Maggio Fioranese”

DOMENICA 20 MAGGIO, ORE 21.00 a Fiorano Modenese, nella piazza principale, davanti al Comune, potrete assistere gratuitamente ad un concerto delle più conosciute colonne sonore di Film nazionali ed internazionali, senza tralasciare, ovviamente, il nostro grande Ennio Morricone. VENERDÌ 25 MAGGIO, solita location, accompagnerò i cori nel concerto “Ricordando la grande guerra” in occasione del centesimo anniversario della vittoria italiana nella Prima Guerra Mondiale e, come dichiarato recentemente dal Presidente Mattarella: “la fine delle immani sofferenze provocate da quel conflitto”.

In che cosa si distingue questa proposta, dai tanti concerti che possiamo sentire sulle colonne sonore dei film?

La particolarità di questo spettacolo è la lettura in chiave classica e non una semplice riproduzione!

Come si sente un musicista dopo una esibizione?

Dopo un concerto, un musicista è in uno stato di grazia e pertanto non bastano le parole per descriverlo. Solo chi ha la fortuna di vivere di arte può comprenderne il significato, ma è altrettanto vero, che una buona parte di quello che noi proviamo viene trasmesso al pubblico durante l’esibizione.

In una intervista di Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera, Ennio Morricone[1], che Lei ha appena citato, ha dichiarato che i musicisti non possono suonare a loro spese, cosa voleva dire?

Purtroppo questo è un tasto dolente. Oggigiorno visto che molte persone suonano per diletto, traendo il loro sostentamento da altri mestieri, pur di esibirsi, si propongono gratuitamente. Questo fa sì che il mercato si saturi di proposte, anche se di dubbio valore, impedendo così ai professionisti, che fanno della musica la loro professione, di essere adeguatamente retribuiti. In Italia, spesso, quando dico che sono un musicista, mi chiedono che lavoro faccio….

Cosa si auspica per il suo futuro?

Mi auspico di continuare ad amare la musica, in particolare il Violino e di continuare a divertirmi suonando.

 

 

 

 


[1] «Sono felice per il cinema italiano, che non è affatto morto, anzi è più vivo che mai. D’accordo, sotto Natale escono sempre film un po’ semplici. Ma Giuseppe Tornatore per me è un grandissim
o artista, uno che resterà. Stimo molto anche Paolo Sorrentino. C’è ancora qualche bravo compositore, ma sono rimasti in pochi: da quando si è imboccata la scorciatoia del sintetizzatore, dove fai tutto o quasi con un solo accordo, la qualità della musica nel cinema e nella fiction è scesa. Con la Rai ho chiuso. L’ultima volta mi hanno cercato per un’opera di Alberto Negrin. Mi hanno detto: “Ci sono 10 mila euro per lei e per l’orchestra”. Ora, io posso anche decidere di lavorare gratis per la tv del mio Paese, ma i musicisti vanno rispettati. Incidere una colonna sonora con un’orchestra costa almeno 20, 30, forse 40 mila euro. È stato un momento di grande imbarazzo. Così ho dovuto dire: basta, grazie». Ma se la Rai tornasse a chiamarla? «Non credo che lo faranno. È una storia finita. Li capisco. Sono ristrettezze necessarie, le condivido anche; ma non posso chiedere ai musicisti di suonare a loro spese» ALDO CAZZULLO – CORRIERE DELLA SERA, 29 febbraio 2016 (modifica il 1 marzo 2016)

 

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