Erba non tagliata, macchine abbandonate, sporcizia, siringhe abbandonate, prostitute, una montagna di terra (ricavata dalla creazione del sottopasso ciclabile con l’ascensore mai realizzato) trasformata in un rifugio per topi e un cantiere, con garage interrati, spesso sommerso da acqua stagnate. Si presenta così l’area adiacente a quella che dovrebbe essere una eccellenza modenese: il Museo Enzo Ferrari di Modena. Oggi la candidato sindaco di Modena Ora Cinzia Franchini, insieme a Stefano Bellei, ha incontrato un gruppo di residenti che da tempo lamentano questa situazione. Di fatto da quando, nel lontano 2007, hanno comprato casa e abitano in questo quartiere. “Siamo stati contattati dalla signora Annunziata Bruno che vive in uno degli alloggi a ridosso della linea ferroviaria e abbiamo incontrato la sua famiglia e i vicini – spiega Cinzia Franchini -. Purtroppo, nonostante le tante segnalazioni fatte all’amministrazione comunale, nulla è cambiato: pochi interventi spot e poi il nulla. Per molti residenti di via Soli, via Vandelli, via Lamborghini il degrado che regna nella zona è un vero e proprio incubo. La promessa delle barriere antirumore per dividere i binari dalla zona residenziale non è mai stata mantenuta, il parcheggio che avrebbe dovuto essere a servizio del Museo è pieno di erbacce e per la manutenzione è un rimpallo tra proprietario dell’area e il Comune e così il comparto acciaierie con il suo maxi cantiere fantasma è simbolo della Modena che vorremmo non vedere. Se si pensa che questo è il biglietto da visita offerto ai turisti che accorrono al Mef la cosa è ancor più preoccupante”.