Un saluto agli innamorati dell’amore, alle coppie, agli innamorati della propria mission, dei propri ideali come del proprio lavoro, agli innamorati della vita e dei coinvolgenti turbamenti che a volte stuzzicano l’anima e la mente.
Sarebbe stato indelicato da parte di Bice lasciare che questo giorno trascorresse senza ricordare.. per esempio i genitori sempre così innamorati dei propri figli, i tanti uomini e donne di buona volontà, che innamorati si prodigano per gli altri, i tanti modenesi che si spendono per la loro città, oppure non ricordare per esempio che anche madre Teresa di Calcutta era innamorata… degli insegnamenti del Cristo.
Ovviamente dedichiamo un saluto particolare ai lui e ai lei che vivono da protagonisti questo misterioso attentato al nostro razionale e alle nostre individualità, un pensiero semplice che dobbiamo a tutti coloro che sentono e conoscono la differenza che intercorre tra il parlare di amore e sentirsi innamorati.
Di seguito vi proponiamo alcuni appunti, note e curiosità.
Le feste degli innamorati ….un tempo
Gli antichi romani erano un popolo di contadini e pastori: piante e animali avevano un’importanza fondamentale presso le loro comunità. Gran parte delle divinità romane infatti avevano il compito di favorire ora il raccolto, ora la semina, ora la tosatura e così via di seguito. Le celebrazioni in onore degli dei, quindi, si svolgevano in periodi legati ai ritmi della terra e della vita agricola, per propiziare ora quello ora questo evento Il 15 febbraio, a Roma venivano inaugurati i “”Lupercali””, le festività in onore del Dio Luperco. Secondo la tradizione, egli sorvegliava le greggi e le proteggeva dall’assalto dei lupi.
Il culto di Luperco era molto importante ed i suoi sacerdoti, i luperci, godevano di un gran prestigio. Difatti, erano ammessi al sacerdozio in onore del dio soltanto i membri delle famiglie più importanti della città. I Lupercali si tenevano nei dintorni della grotta sacra a Luperco, che si trova ai piedi del Palatino, la grotta in cui secondo la leggenda una lupa trovò ed allattò i gemelli Romolo e Remo. Qui, i sacerdoti sacrificavano al dio qualche capra ed un cane, e, coperti i fianchi con uno straccio di pelle, correvano intorno al colle colpendo i passanti. Molti di loro chiedevano di ricevere i colpi dei luperci, e tra loro in particolare le donne adulte, poiché si riteneva che così avrebbero potuto rimanere incinte. Nel corso delle celebrazioni dei Lupercali, la comunità si purificava e si preparava ad accogliere la primavera ed i suoi frutti. Non solo, era una cerimonia tesa a propiziare la fecondità della terra, degli animali e ell’uomo alle porte della primavera, quando tutta la natura si risvegliaI Lupercali rimasero una ricorrenza importante per i Romani anche dopo l’avvento del Cristianesimo. Quest’antico rito pagano fu celebrato fino al V° secolo dopo Cristo, quando subentrò una nuova festa, cristiana questa volta: San Valentino, la Festa degli Innamorati.
San Valentino si dedicò con amore alla cura del prossimo. In vita compì numerosi miracoli e molte sono le leggende che si raccontano .
L’amore sublime: Un centurione romano pagano di nome Sabino s’innamorò di Serapia, una giovane cristiana di Terni. Egli si recò dai suoi genitori, per chiederla in sposa, ma loro rifiutarono a causa della sua religione. Serapia, a sua volta innamorata del giovane romano, lo invitò a recarsi da Valentino. Sabino seguì i suggerimenti dell’amata e ricevette il battesimo dal Santo. Fu allora che Serapia si ammalò di tubercolosi. I giorni passavano e la giovane non migliorava; fu deciso quindi di chiamare Valentino al suo capezzale. Sabino pregò il Santo, dicendogli che non avrebbe potuto vivere senza la sua compagna. Accogliendo la disperazione del giovane, Valentino levò le sue preghiere al Signore, ed i due giovani lasciarono la vita terrena, per vivere insieme nell’eternità.
La rosa della riconciliazione: Passeggiando per il suo giardino, Valentino un giorno udì due fidanzati litigare. Invitando i due ragazzi alla ragione, egli porse loro una rosa affinché la stringessero facendo attenzione a non pungersi con le spine e pregando perché il loro amore fosse eterno. I due giovani si riconciliarono immediatamente e dopo non molto tempo, si recarono nuovamente dal Santo per celebrare il matrimonio ed invocare la sua benedizione.
San Valentino Vescovo
San Valentino nacque a Terni nel 175 dopo Cristo. In questa piccola città non lontana da Roma, egli si dedicò alla predicazione del Vangelo ed alla conversione dei pagani, mentre nell’Impero non cessavano le terribili persecuzioni contro i Cristiani. Parte del suo tempo era riservata al conforto ed all’assistenza dei prigionieri che credevano in Cristo.
In vita, egli compì diversi miracoli, che fecero conoscere il suo nome ben al di là della sua città e fino a Roma. Si narra infatti che proprio grazie a lui il figlio di Cratone abbia ritrovato la salute. Per questo motivo, nel 197 Papa San Feliciano lo consacrò Primo Vescovo di Terni. Nel 270, Valentino risiedeva a Roma dove la persecuzione contro i cristiani era più cruenta. Egli fu arrestato e condotto al cospetto dell’Imperatore Claudio, che cercò di indurlo a rinnegare la propria fede e ad adorare gli dei pagani. Valentino confutò tutte le obiezioni dell’imperatore, che pur non convertendosi rispettò il Santo e lo affidò ad un nobile romano.La figlia del nobile aveva perduto la vista, ma Valentino compì un prodigio e le ridonò la luce. Quest’atto miracoloso indusse la famiglia della fanciulla a convertirsi al Cristianesimo, e molti altri romani seguirono il suo esempio. Valentino in vita ebbe molto a cuore il destino degli innamorati, che in lui trovarono sempre un consigliere fidato ed un amico sincero. Si narra che fu lui il primo religioso a celebrare l’unione tra un pagano ed una cristiana. Valentino non riuscì a sottrarsi ad un secondo arresto, durante le persecuzioni dell’imperatore Aureliano contro i vertici della Chiesa. I soldati romani, però, sapevano quanto il vescovo fosse amato dai credenti, e dovettero catturarlo e flagellarlo lungo la Via Flaminia, lontano dai centri abitati per non andare incontro ad una ribellione. Qui, nel 273 dopo Cristo Valentino conobbe il martirio e morì.
Le sue spoglie, recuperate da tre suoi discepoli, furono portate nella ci
ttà ed ora riposano nella Basilica, dove migliaia di cristiani si recano a visitarle ogni anno.
Detto questo, qualche vibrante composizione affinché possiate respirare profondamente, ossigenarvi per poi inviare con i vostri commenti qualcosa di …simile.
Atto d’amore del Creatore (Genesi 1, 27)
Uomo e donna li creò, a sua immagine e somiglianza li creò!
La preghiera alla Vergine (Paradiso XXXIII)
Vergine Madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura
termine fisso d’etterno consiglio,
tu se’ colei che l’umana natura
nobilitasti sì che il suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.
Art. 3.COSTITUZIONE ITALIANA
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
COSÌ SCRISSERO GLI INNAMORATI DEL NOSTRO PAESE
Margherita – R. Cocciante
Io non posso
stare fermo
con le mani nelle mani
tante cose devo fare
prima che venga domani
E se lei sta già dormendo
io non posso riposare
farò in modo che al risveglio
non mi possa più scordare
Perchè questa lunga notte
non sia nera più del nero
fatti grande dolce luna
e riempi il cielo intero
e perchè quel suo sorriso
possa ritornare ancora
splendi sole domattina
come non hai fatto ancora
E per poi farle cantare
Le canzoni che ha imparato
io le costruirò un silenzio
che nessuno ha mai sentito.
Sveglierò tutti gli amanti,
parlerò per ore ed ore
abbracciamoci più forte
perchè lei vuole l’amore
Poi corriamo per le strade
e mettiamoci a ballare
perchè lei vuole la gioia
perchè lei odia il rancore
Poi coi secchi di vernice
Coloriamo tutti i muri
case vicoli e palazzi
perchè lei ama i colori
Raccogliamo tutti i fiori
che può darci primavera
costruiamole una culla
per amarci quando è sera.
Poi saliamo su nel cielo
e prendiamole una stella………
Caro amore – F. De Andrè
Caro amore
nei tramonti d’aprile
caro amore
quando il sole si uccide
oltre le onde
puoi sentire piangere e gioire
anche il vento ed il mare.
Caro amore
così un uomo piange
caro amore
al sole, al vento e ai verdi anni
che cantando se ne vanno
dopo il mattino di maggio
quando sono venuti
e quando scalzi
e con gli occhi ridenti
sulla sabbia scrivevamo contenti
le più ingenue parole.
Caro amore
i fiori dell’altr’anno
Caro amore
sono sfioriti e mai più
rifioriranno
e nei giardini ad ogni inverno
ben più tristi sono le foglie.
Caro amore
così un uomo vive
caro amore
e il sole e il vento e i verdi anni
si rincorrono cantando
verso il novembre a cui
ci vanno portando
e dove un giorno con un triste sorriso
ci dir
emo tra le labbra ormai stanche
“”eri il mio caro amore””.
(Divina commedia, V canto dell’Inferno)
… Amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende
prese costui de la bella persona
che mi fu tolta; e ‘l modo ancor m’offende.
Amor, ch’a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m’abbandona.
Amor condusse noi ad una morte:
Caina attende chi a vita ci spense! …