Nulla di nuovo sotto il sole.
Alle vittime, alle giovani donne vittime di efferati omicidi, con il procedere delle indagini, accade sempre la stessa incredibile cosa.
Ad essere messe sotto accusa sono loro, ragazze, a volte ancora bambine, come nel caso di Lorena.
violata, massacrata, tradita, infangata.
Una poco di buono. Certo, questo i benpensanti riservano come giudizio, a una quattordicenne che frequenta tre ragazzi.
Nessuno prende le sue difese, nessuno parla di lei con pietà.
Parlano solo della sua leggerezza, della sua imprudenza, nessuno dice che, innamorata di uno dei tre, forse ne era plagiata.
No, per lei solo le congetture più avvilenti, le insinuazioni più insultanti, su gravidanze, ricatti, noie che la ragazzina avrebbe creato con le immacolate “fidanzatine ufficiali” dei tre miserabili.
Miserabili che, come in un turpe copione, sono stati persino in grado di usarle violenza, prima di ucciderla. Ho infinito rispetto della vita umana…ma se mi chiedessero di scegliere tra uno di questi esseri, e la mia gattina, o un cagnolino, o un qualsiasi altro innocente animale che popola la Terra, non avrei incertezze.
Meredith .
Tradita e uccisa dagli amici, da coloro che chiamava amici.
Anche per lei si consuma l’osceno rito mediatico, comune a ogni tragedia di questo tipo, in cui l’involontaria protagonista è giovane e graziosa..
Senza riserbo, si compie un’ ulteriore violazione, quella della sua anima, dalla quale non può difendersi, come forse ha tentato di fare dall’altra violenza, perché ora non ha più voce. Tutto messo in piazza, per difendere i presunti assassini, senza tenere in nessun conto il diritto a sentimenti, sogni, forse anche a segreti che a vent’anni si possono avere, lasciando spazio a ogni insinuazione, anche la più malevola…Tanto Meredith non può più parlare.
Chiara.
La sua faccia sorridente richiama il suo nome, nel sorriso, negli occhi limpidi.
Nel mistero di un delitto terribile, con un solo indagato, tutt’altro che “farina da fare ostie” come direbbero le nostre nonne, la nuova strategia difensiva incredibilmente getta fango su Chiara, affermando che le migliaia di foto pedopornografiche custodite nel PC da quel bravo ragazzo del fidanzato erano ben note a Chiara, che non avrebbe avuto nulla da ridire, pertanto il movente viene a cadere.
Chiara così viene uccisa una seconda volta, nel modo più odioso anche per i vivi, la calunnia.
Calunnia che viscidamente, un avvocato, un uomo di Legge, insinua nell’opinione pubblica, che da affermazioni simili è disgustata.
Disgustata per il cinismo una volta di più dimostrato da certi avvocati difensori.
La famiglia di Chiara, esasperata da quest’ultima affermazione, sporgerà querela, affermano i quotidiani.
Ma nella mente della gente, con la superficialità che pare sia il nostro solo metro di valutazione, forse resterà anche il disorientamento di chi, magari, riandando a quei chiari occhi, a quel viso aperto, e penserà che non ci si può fidare di nessuno, se davvero Chiara sapeva delle fotografie e dell’altro materiale.
Se si arriverà al colpevole( cosa improbabile, con impressionante serie di delitti impuniti che tristemente possiamo vantare) c’è solo da sperare che la riabilitazione di Chiara non venga affidata ad un trafiletto.
E come lei, come loro, tutte le vittime, colpevoli soltanto di essere giovani, graziose, comunque inermi di fronte alla disumanità di qualunque violenza.