Massimiliano Morini, sindaco di Maranello, ha annunciato che non si ricandiderà: “Le motivazioni di questa scelta, per me dolorosa e molto sofferta, sono di carattere strettamente personale. Fra le tante cose belle che ho fatto in questo mandato, ci sono due figli molto piccoli che hanno felicemente cambiato, e di parecchio, le coordinate della mia vita. Per fare al meglio il Sindaco di una Città come Maranello serve ‘tutto’. Questo ‘tutto’ è una condizione imprescindibile che oggi non posso più permettermi, perché più di qualcosa lo devo alla mia famiglia e alla necessità di riequilibrare il rapporto fra impegno continuo, responsabilità e prospettive personali”.
Ecco dove ci portano il politicume sempre pronto a gettare fango addosso a tutti e i cittadini sempre pronti ad attaccare le istituzioni a prescindere, per cui è onnicolpa del sindaco e dei comuni. Ecco dove ci ha portato il pauperismo infantile di gente invidiosa per cui un sindaco e assessori, con responsabilità enormi, possono avere indennità che un dirigente d’azienda, di una media azienda, rifiuterebbe inorridito, anzi offeso. Tra l’altro in questi anni da sindaco Morini non ha avuto nemmeno diritto al versamento dei contributi, nel silenzio dei tanti onorevoli modenesi eletti a cui il sindaco di Fiorano, Francesco Tosi, aveva segnalato la cosa.
Non è possibile inserire nel proprio percorso di vita l’impegno a tempo pieno nelle istituzioni locali, perché interrompi per sempre la tua carriera e dopo qualche anno, ti ritrovi professionalmente ai margini; sacrifichi vita privata, famiglia e prendi dell’asino gratis, se ti va bene, oppure del corrotto.
Annoto soltanto che diversi dei più feroci nel togliere ogni dignità economica e di rispetto agli amministratori locali, siedono oggi in Parlamento; loro sì garantiti e iperpagati.
Chiediamo sindaci straordinari… a gratis, ma, se continua così a fare gli amministratori rimarranno gli studenti, i pensionati, i dipendenti pubblici perché professionalmente tutelati, qualche ricco filantropo. E poi i falliti e i senza lavoro. Una umanità variegata, ma un po’ troppo borderline.