Nell’attesa del confronto che i bene informati preannunciano “vivace” abbiamo cercato di capire come si percepisce il problema da parte del cittadino, perché il Palazzo potrà fare conoscere i propri orientamenti in momenti successivi.
Abbiamo perciò invitato un gruppo ristretto di persone a prendere un caffè per uno scambio di opinioni.
Già la scelta del locale, per incontrarsi nel centro di Modena, non porta a litigare. Locali degni di un importante centro storico…non se ne contano molti.
Commentò un mantovano, l’unico non modenese in mezzo al gruppo:
“Modena non ha un bel centro storico da valorizzare. Sotto il profilo monumentale oltre a ciò che si affaccia in piazza del Duomo non rimane che piazza Roma sede di un bel parcheggio”
“A prescindere dalla quantità di monumenti sul territorio, un centro storico dovrebbe essere comunque il cuore pulsante della città. Pare , però, che tutto ciò non sia tenuto nella giusta considerazione dagli amministratori.” Precisò Roberto, un commerciante.
Giovanni,professionista di idee contrarie all’attuale giunta rincarò la dose:
“ In questi anni abbiamo assistito ad una progressiva desertificazione e pauperizzazione di questa parte di Modena. Questo è innegabile ed è sotto gli occhi di tutti. A detta di molti le ultime amministrazioni al governo della città si sono trovate impreparate nel comprendere per tempo quale debba essere la Modena degli anni 2000 nonchè quella che i cittadini si aspettano da qui ai prossimi venti anni. Una visione certamente miope che è nè futurista nè tantomeno progressista o modernista. La Modena di oggi privilegia l’integrazione etnica, l’associazionismo multiculturale ed assistenzialismo eccessivo in tutte le sue molteplici forme. Dobbiamo invece chiederci come ci si comporta e quali sono invece le politiche economiche per il rilancio di questo centro storico dormiente?
Il mantovano obiettò
“Se il centro storico è vissuto così dalla amministrazione, dove sono e che cosa dicono i costruttori, gli edili che hanno un ruolo molto importante da svolgere nel campo urbanistico? Cosa dicono le associazioni e gli ingegneri e gli architetti? Solitamente tutti questi appartengono al giro dei poteri forti che non si lasciano facilmente intimidire dal potere politico del Comune. Qui a Modena stanno dicendo qualcosa di alternativo o sono impegnati altrove o sono in sintonia con il potere locale? Non mi vorrete far credere che una amministrazione dall’esperienza che si ritrova questa che guida il comune di Modena butta alle ortiche il rapporto con i poteri forti della città per privilegiare l’integrazione degli extracomunitari? Se i partiti dell’opposizione cavalcano questa idea da trasmettere poi all’elettorato sono autorizzato a pensare molto, molto male di loro…
Roberto il commerciante interruppe:
“ Sta di fatto che i cittadini chiedono precisi interventi in questa parte di città. Desiderano maggiore sicurezza, più arte e cultura, luoghi di aggregazione, un rilancio degli esercizi commerciali e maggiore vivibilità. Nonchè più attenzione all’ambiente ed alle infrastrutture viarie,meno inquinamento e degrado nonchè meno indifferenza per la cosa pubblica. L’amministrazione comunale pare oltremodo sorda a tutto questo.
Un continuo “”cementificio”” ed un allontanamento delle attività commerciali dal centro storico pare sia la Dura Lex imposta ai Modenesi.
Ultimo in ordine di tempo ,una imposizione inaspettata e giunta a muso duro dall’alto, lo spostamento del mercato di Piazza XX Settembre
.
“Quindi sono favorevole a questo dibattito aperto su tutte queste problematiche senza troppo addentrarsi in disquisizioni filosofiche dal contenuto prettamente sociale. Sicuramente spero in un franco e forse anche forte scambio di vedute fra pubblici amministratori e cittadini.
Non sarà facile trovare il bandolo della matassa ma per lo meno con questo dibattito ci si proverà. Su d
i una faccia della medaglia ci saranno presentati progressi ed iniziative effettuate sino ad oggi. Con l’altra faccia conosceremo le carenze più vistose e gli interventi che i Modenesi desiderano con estrema urgenza. Quindi tante luci ed ombre sul tavolo di questo “”incontro-scontro””. Chi si può permettere di sottovalutare una occasione di approfondimento come questa?
Concluse Giovanni.
Da parte nostra non resta che darvi il resoconto della serata nel prossimo numero di Bice