Anziché scrivere fantomatiche lettere al Presidente del Consiglio, Adriano Celentano farebbe bene a prendere carta e penna per chiedere scusa al Sommo Pontefice dopo la sua delirante affermazione “”Il Papa è hard rock””. Va bene che errare è umano, ma perseverare è diabolico. Già nella prima puntata della sua trasmissione (Rock-politik) aveva definito il Papa “”rock””, ma giovedì sera è andato ben oltre, definendolo “”hard rock”” non solo per sfruttarne il nome per l’Auditel ma anche per provocare la nostra Associazione. La provocazione ce la lasciamo scivolare addosso, ma non possiamo non sottolineare che Celentano ha perso l’ennesima occasione per stare zitto. Sappiamo benissimo che la lista rock ideata dal””Molleggiato”” vuole essere positiva e condividiamo l’appellativo di “”lento”” dato ai matrimoni gay e a Zapatero. Quello che vorremmo far capire a Celentano ed a tutti i suoi seguaci (che in questi giorni non hanno mancato di farci pervenire insulti, ingiurie, minacce sia via e-mail, sia telefonicamente) è che non si può inserire il Vicario di Cristo in una lista che esalta persone e valori che mal si conciliano con la dottrina della Chiesa. E’ la prima volta nella storia della Tv italiana che un presentatore utilizza in maniera così reiterata il nome del Papa. Noi siamo stati tacciati di volere pubblicità gratuita: niente di più falso! Ma Celentano non si fa forse ancora più pubblicità (basti vedere le prime pagine dei giornali) sostenendo che il Papa è “”hard rock””. Il Sommo Pontefice non può e non deve essere paragonato ad un tipo di musica che, lo ribadiamo, oggi porta, fatte le debite eccezioni, alla perdizione. Caro Celentano, le discoteche ed i concerti rock non sono più quelli della tua epoca! Oggi in nome del rock, migliaia, milioni di giovani in tutto il Mondo si incontrano “”sballandosi”” ed usando droga. Lo stesso Benedetto XVI, nella Giornata Mondiale della Gioventù di Colonia, ha espresso il desiderio che alla parte folkloristica dell’evento si prediligesse quella liturgica. Per quanto ci riguarda, la vicenda finisce qui: non vogliamo fare il gioco di Celentano e strumentalizzare il Papa. Un’ultima osservazione, prima, però:il programma del “”Molleggiato”” conquisterà il pubblico perché piace, ma riteniamo di pessimo gusto streap-tease improvvisati (?) in una trasmissione il cui timoniere ha la presunzione di essere “”rock”” e che invece è “”lento””, tanto per usare parole sue. Ora che ti abbiamo detto che sei “”rock””, caro Celentano, non montarti (ancora di più) la testa: non crederai mica di essere il Papa?!?